Digital Soul #4 – Party Hard, Spectra, Discstorm, Extreme Exorcism

Digital Soul #4 – Party Hard, Spectra, Discstorm, Extreme Exorcism

Discstorm

  • Sviluppatore: XMPT Games
  • Publisher: Mastertronic
  • Sito ufficiale: http://www.discstorm.co.uk/
  • Piattaforma: PC (Testato), Mac, SteamOS
  • Lingua: Testi in italiano 

Ad una rapida occhiata, i 10 euro richiesti dagli sviluppatori di Discstorm sembrano decisamente troppi. Art design del nutrito parco protagonisti (gettati nella mischia senza un criterio preciso, né una storia effettiva da seguire) di qualità infima, comparto tecnico “volutamente low-fi, perché non possiamo permetterci altro”, e frisbee che rimbalzano da un punto all’altro dei minuscoli livelli. Basta poco però per ambientarsi con i controlli, forse non così scattanti in un gioco in cui, teoricamente, sarebbero necessari riflessi e precisione chirurgica, e darsi ad una esilarante e coinvolgente “tempesta di dischi”. Il single player da usare come riscaldamento è d’obbligo: si sceglie uno dei personaggi, optando tra i vari costumi presenti, e si inizia ad affrontare orde di mob in mondi di gioco scanditi da turni che vedono alternarsi normali nemici e tre boss via via più ardui, da abbattere a suon di dischi che schizzano come schegge impazzite verso ogni direzione.

Il termine dell’orda in corso, così come la salute del protagonista (al termine della quale si tornerà al checkpoint, posizionato tra un turno e l’altro, così come scrigni contenenti cuori per ripristinare la vita ed altro ancora), verranno segnalati da apposite barre presenti nello scarno HUD, quasi per prepararsi psicologicamente all’arrivo del tremendo boss di turno che, alla luce della ripetitività del parco nemici, rimpinguato di tanto in tanto con qualche sporadica new entry (nonostante il diametrale cambio di atmosfere veda comunque un pigro e scriteriato riciclo degli stessi nemici), sarà di volta in volta una vera boccata d’aria, protagonisti come sono di scontri che si riveleranno essere le sfide più intriganti e stimolanti dell’intera esperienza, richiedendo di volta in volta strategie e “scenografie” belliche a tratti davvero intriganti.

discstorm-pirate

Il tasso di difficoltà, non sempre bilanciato, rischia però di rovinare le sessioni di Discstorm, che stimola il giocatore a non sprecare i tiri (dato che può tirare tre fresbee per volta, e dovrà recuperarli sul campo o al volo – tramite il tasto X sul consigliatissimo pad 360 – , oppure avanzare a suon di colpi corpo a corpo una volta rimasto a mani vuote), ma al contempo gli pone davanti nemici troppo rapidi, troppo letali, e nessun modo per difendersi a dovere, al di là di un semplice e non sempre infallibile scatto. Fantasmi, sirene, golem, verranno preceduti da scheletri che tenderanno a tornare in vita, a velocissimi simil-ninja, a mob che ricordano la creatura di frankensteiniana memoria, o a topastri che potranno soltanto essere schivati ed indirizzati verso trappole piovute dal cielo, ma per quanto divertente, anche quando si riescono a massacrare gruppi di nemici con rimbalzi imprevisti (o calcolati, neanche fosse una partita di biliardo), il tutto tende ad appesantirsi ed appiattirsi nel giro di qualche livello.

Nel multiplayer, l’altra anima di Discstorm, dite pure addio a qualsiasi tipo di strategia escogitata nel single player: è il delirio cosmico, è il “chi tira prima, meglio alloggia”, in playlist dove sia in fatto di modalità che di livelli (dei quali apprezzerete sempre più il design, seppure molto scarno) la casualità regnerà sovrana, e il vincitore, che verrà decretato dopo 3 round conquistati, raramente si accorgerà di aver trionfato sugli altri. Le differenze tra una modalità e l’altra sono lievi, da quella in cui solo il possessore della corona può arrecare danni ai nemici, a quella in cui chi indosserà i panni del mietitore potrà uccidere in un solo colpo gli altri 3 giocatori, comandati dalla spietata CPU, o da amici in carne ed ossa. Tra bombe da passare come una patata bollente, punteggi da raggiungere, ed altro ancora, sulla carta è tutto molto bello, ma la rapidità con la quale si finisce sempre sulle stesse tipologie di match, unite ad una frenesia spesso pericolosamente tendente al caos, anche il multiplayer esaurisce troppo in fretta i suoi buoni propositi.

Il pescare a piene mani dalla vecchia scuola, tanto nell’estetica quanto nella semplicità ed immediatezza del gameplay, è sicuramente un punto a favore per Discstorm. Le buonissime idee ci sono, soprattutto per quanto riguarda le intriganti boss-fight, ma qualche incertezza qua e là, oltre ad una confusione generale, non permettono al gioco di XMPT Games di brillare. Dopo questa prova, però, terremo sicuramente d’occhio le loro produzioni future.

Voto: 6/10

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Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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