Xbox Series X, un controller che punta alla perfezione

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Xbox Series X, un controller che punta alla perfezione

Analizziamo nel dettaglio il nuovo controller venduto in bundle con Series X

Xbox Series X, un controller che punta alla perfezione

Pochi giorni fa abbiamo approfondito Xbox Series X nella nostra recensione, rimandando a un secondo momento l’analisi approfondita di accessori come il Wireless Controller o elementi quali la dashboard. Dopo alcuni giorni di test, possiamo dare un’opinione completa e dettagliata del pad venduto assieme alla console.

Nel testo della recensione vi abbiamo anticipato la certezza di trovarci davanti al traguardo di una gara contro se stessi, che in quel di Redmond hanno raggiunto dopo dieci anni di lavoro su più controller. A partire dalle novità evidenti, come la croce digitale del tutto ripensata dopo le sperimentazioni con Elite Controller di Xbox One, che presenta una superficie tattile circolare, valorizzata da due differenti altezze per restituire un feedback eccellente nell’uso, grazie anche a una maggior precisione dell’input. Che stiate giocando o semplicemente navigando la dashboard, la qualità è indiscussa e quello che a prima viste potrebbe essere un cambiamento risibile si rivela all’atto pratico molto comodo, funzionale e responsivo.

Impossibile poi non notare il nuovo pulsante “condividi”, posto in basso e al centro rispetto al pulsante “visualizza” e quello “menu”, nonché la porta USB-C che sostituisce la precedente micro-USB sulla parte superiore del pad – che ancora una volta ci permette di scegliere tra l’utilizzo di una batteria ricaricabile o le più classiche pile. Utilizzando un paio di queste ultime, l’autonomia del controller si attesta circa sulle trenta ore. Se queste sono le novità più visibili del nuovo Xbox Wireless Controller, Microsoft si è occupata anche di fare modifiche sottili ma comunque sensibili al design senza per questo stravolgerlo.

Riprendendo da questo punto, ci teniamo a sottolineare ancora una volta l’importanza di un cambiamento all’apparenza “innocuo” come la croce digitale ripensata: il feedback restituito dalle differenti altezze è incredibile e, a livello di input, la precisione del “click” non ha eguali se paragonata ai precedenti controller proprio grazie a questa tangibile diversificazione tra orizzontale/verticale e diagonale.

Per quanto riguarda il pulsante “condividi”, non c’è molto in più da aggiungere rispetto a quanto detto, poiché il suo utilizzo è ben noto grazie al DualShock 4 di PlayStation, ma ne apprezziamo indubbiamente l’aggiunta che senza essere invasiva permette la registrazione e condivisione dei propri momenti di gioco. Per il resto, la disposizione dei pulsanti è rimasta invariata rispetto a prima.

Ultima ma non certo per importanza, la porta USB-C in sostituzione della precedente micro-USB farà sicuramente la gioia di chi predilige la batteria ricaricabile, essendo i tempi di ricarica nettamente superiori rispetto al passato. Oppure, nemmeno a specificarlo, potete utilizzare il controller in modalità cablata. Pro e contro dell’utilizzo di pile o batteria ci sono in entrambi i casi, perciò dipende dalla preferenza del giocatore.

Passando invece al design di per sé, non possiamo parlare di modifiche sensibili come quelle sopra elencate, ma si notano delle messe a punto più sottili e ugualmente apprezzabili. Anzitutto, provate a passare da un controller Xbox One a questo e noterete come prima cosa la scocca liscia e composta da un unico pezzo, in grado non solo di trasmettere un maggior senso di solidità (visivo e tattile) ma anche di fare pendant con lo stesso design di Xbox Series X. Ciò lo si deve a una finitura opaca – o “matt” – il cui unico difetto, proprio come Series X, è quello di essere sensibile a impronte o eventuali graffi. Insomma, maneggiatelo con cura.

Proseguendo, troviamo sulla parte inferiore e posteriore del controller quella stessa texture ruvida che ha caratterizzato l’Elite (dal quale ha per l’appunto mutuato alcuni aspetti) per una presa ben salda e soprattutto, inoltre, ritroviamo la medesima ruvidezza sui grilletti. Una decisione, se non doverosa, quantomeno perfetta per quei giochi in cui i nostri indici sono costantemente o quasi a contatto con i grilletti, dai quali ora non dovete più temere di scivolare a causa di eventuale sudore: le vostre dita resteranno salde al loro posto.

Ci troviamo di fronte al miglior controller Xbox lanciato sul mercato da dieci anni a questa parte

Sebbene di pochissimo, le dimensioni del nuovo Wireless Controller per Xbox Series X sono più contenute e ristrette, e concorrono, assieme, ad un riposizionamento dei pesi verso le cosiddette corna, bilanciamento utile a garantire nel complesso una maggiore ergonomia. Tradotto al lato pratico, utilizzare il pad per un tempo molto prolungato non risulta più tanto faticoso.

Infine, per chiudere le osservazioni in merito al design, Microsoft ha posto l’accento forse sull’aspetto più problematico del controller Xbox One, ovvero l’imprecisione dei dorsali, qui completamente revisionati. Adesso danno veramente la sensazione di accogliere gli indici come se fossero sempre stati lì, sia per merito di una maggiore inclinazione sul lato esterno, sia per un aumento della pressione utile al click – tanto sensibile nel pad precedente da portare a input accidentali.

Insomma, ancora una volta accortezze che possono sfuggire a un primo sguardo si rivelano nella loro totale efficienza quando messe alla prova, restituendo in questo caso una precisione e una reattività finora assenti.

Chiudiamo questa disamina con un breve accenno ai componenti interni del Wireless Controller: il Bluetooth Low Energy (BLE) implementa tutte le ultime novità sul fronte pairing bluetooth, rendendo più facile l’associazione con PC e dispositivi mobile Android e iOS; mentre il dynamic latency input (DLI) migliora in generale la latenza tra console, controller e schermo così da restituire quanta più reattività possibile ai comandi.

Nessun cambiamento invece per quanto riguarda il mini-jack da 3.5mm e la porta proprietaria sulla parte inferiore. Lato vibrazioni ci è parso di percepire una maggiore varietà, che si esprime al meglio nei giochi di corse, nulla che stabilisca un passo in avanti; apprezziamo comunque l’aver ampliato l’offerta in tal senso, rendendo il controller capace di adattarsi a situazioni differenti.

Non c’è altro da aggiungere, possiamo solo tirare le somme e dire senza ombra di dubbio che ci troviamo di fronte al miglior controller Xbox messo sul mercato da dieci anni a questa parte, frutto di continui aggiustamenti e migliorie che sono state racchiuse nel nuovo Wireless Controller.

L’ultimo arrivato, pensato e progettato per dare il meglio su Xbox Series X, vanta una maggiore ergonomia, stabilità e qualità della presa, mutuando aspetti dall’Elite e rifinendoli sia visibilmente, sia in modo più sottile con lo stesso obiettivo in mente, ovvero entrare in questa next gen, senza quella rivoluzione che potrebbe rappresentare il DualSense di PlayStation 5, ma rafforzando i suoi già evidenti punti di forza e limando le poche imperfezioni derivanti dai controller precedenti.

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Cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi diventata ancora bambina un’adepta Sony a tempo pieno, ma appena può si dedica anche ad altre console.

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