Road 96: Intervista con il director Yoan Fanise, tra storytelling e IA

Intervista Yoan Fanise Road 96

Yoan Fanise è un veterano dell’industria, e Road 96, sviluppato con il suo team DigixArt, è solo un tassello di una lunga carriera nello sviluppo di videogiochi. Il creativo francese ha lavorato per 14 anni in Ubisoft, lasciando la sua impronta in titoli come Beyond Good & Evil, King Kong, Raving Rabbids e, ultimo ma non meno importante, Valiant Hearts.

Quest’ultimo titolo forse rappresenta l’identità e le ambizioni che Yoan Fanise ha voluto portare con sé nella sua nuova avventura in DigixArt. Un titolo narrativo, estremamente intenso ed emozionante, che attraverso l’interattività riusciva a raccontare temi e storie vicine alla nostra realtà.

Road 96 prosegue questo percorso, sfruttando la narrativa procedurale per far vivere al giocatore un viaggio unico, intenso e politico. Attraversare il confine per ottenere la libertà, e sfuggire ad un regime grottesco e soffocante.

Yoan Fanise intervista digixart

In occasione del lancio di Road 96: Mile 0, di cui trovate la recensione su queste pagine, abbiamo scambiato due parole con Yoan Fanise, creative director, chiedendogli prima di tutto cosa si prova nei giorni precedenti al lancio.

Il lavoro sul gioco è terminato da due mesi, e ci siamo già spostati sui prototipi del nostro prossimo gioco. Ma ora mi sto occupando di più del lancio di Road 96: Mile 0, e lo stress sta crescendo. Tutto deve essere pronto, e lanciare un titolo in tutto il mondo su tutte le piattaforme è tanto da gestire per noi.

Dalle prime impressioni che ho avuto, sono rassicurato che il gioco non lascerà i videogiocatori freddi. Lo ameranno, o lo odieranno, ma questo è un bene poiché significa che ha un suo sapore, ha identità.

Yoan Fanise intervista

Yoan Fanise e sua moglie Anne-Laure Fanise, con cui ha fondato DigixArt

Non capita spesso di poter intervistare dei creativi dell’industria a così stretto giro, sia in fase di preview che di recensione. Per questo motivo, siamo voluti tornare su uno dei temi più curiosi usciti dalla nostra precedente chiacchierata con Yoan Fanise.

Nello specifico, sul contrasto tra leggerezza e drammaticità degli eventi, presente sia in Road 96 che in questo prequel. Il director si è ispirato al film coreano “Parasite”. Ma da dove nasce l’esigenza di questo dualismo?

Trovo noioso quando un gioco, un libro o un film restano sempre nello stesso mood. La varietà delle emozioni è davvero importante per me. Adoro come i bambini possono andare dalle lacrime alle risate, è un qualcosa che non dovremmo dimenticare nel processo di comportarci come “adulti”.

A tal proposito, le sezioni musicali presenti in Road 96: Mile 0 ben rappresentano questo approccio.

Le sezioni musicali, che spesso simboleggiano i pensieri interiori dei personaggi, sono un esempio perfetto di questo contrasto, specialmente per degli adolescenti. Un momento prima stanno parlando di morte, e un secondo dopo fanno scherzi ai vicini che fanno yoga.

Yoan Fanise intervista

Road 96 è un tassello importante nella storia di DigixArt, ma non è il solo. Lost in Harmony, uscito nel 2016, condivide tanto con il recente Road 96: Mile 0. Per l’approccio al rhythm game, ma anche per il suo protagonista.

Kaito è infatti presente anche lì, oltre che in Mile 0, rendendo il titolo una sorta di piccolo prequel alle sue vicende. Com’è nata l’idea di unire i due universi narrativi?

Volevamo sperimentare il punto di vista di un tipico adolescente di Road 96, che si affaccia ai problemi economici con una crescente rabbia verso i leader del suo paese. E durante uno dei nostri primi brainstorming, ci siamo girati verso il il poster di Lost in Harmony sul nostro muro. Fu improvvisamente ovvio, doveva essere Kaito. La sua backstory con Aya aderiva perfettamente alla lore di Petria.

Il futuro del team, tra nuove IP e intelligenza artificiale

Dopo aver completato un altro importante tassello nella storia di DigixArt, non poteva mancare uno sguardo al futuro dello studio e dell’industria. Cosa c’è nel futuro dello studio, dopo Road 96?

Vogliamo innovare tantissimo in DigixArt, non vogliamo ripetere noi stessi. Stiamo cercando di sviluppare nuove meccaniche, spingendo oltre i confini, facendo centinaia di prototipi. Questo lavoro potrebbe finire nel mondo di Petria, oppure no, non è qualcosa che abbiamo già deciso. Ma i giocatori saranno sicuramente sorpresi.

In merito al futuro dell’industria, abbiamo chiesto a Yoan Fanise la sua opinione in merito alle intelligenze artificiali. Si è parlato tanto del loro utilizzo, anche nei videogiochi, e Ubisoft ha recentemente mostrato Ghostwriter, la sua IA completamente al servizio degli scrittori.

Non ho avuto tempo per approfondire, ma lo farò sicuramente perché potrebbe essere uno strumento utile per aiutarci a “cucinare” storie. Io lo vedo come uno strumento, non una minaccia. Come sempre nella storia dell’umanità, arrivano nuovi strumenti, che vengono prima rigettati e poi adottati. La più divertente era la paura intorno alla tecnologia “Stereo”.

È più una questione di trovare il miglior utilizzo di uno strumento. Personalmente sto usando molto MidJourney, per definire meglio i luoghi, le scene o i personaggi che ho nella mia mente. Prima utilizzavo Pinterest e il suo suggerimento intelligente di immagini simili. Comprendo le paure, ma se hai fiducia nel tuo talento, non sarai mai spaventato da una macchina e la userai come uno strumento, come sempre.

Se questa chiacchierata vi ha incuriosito, vi invitiamo a toccare con mano l’universo narrativo di Road 96, disponibile su Switch, PlayStation, PC e Xbox, oltre che su Game Pass.


Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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