La rinascita di Final Fantasy XIV

La rinascita di Final Fantasy XIV

Nome nuovo, vita nuova.

Il tormentato MMORPG targato Square-Enix non ha avuto vita facile: un debutto poco entusiasmante, un lento crollo di utenza, continue patch per cercare di correggere problemi o per aggiungere features più intriganti, reboot totali e persino periodi free-to-play. La spietata concorrenza di titani del calibro di World of Warcraft (con costi mensili) o di altri titoli validissimi e (quasi) gratuiti (come Guild Wars, ad esempio, o i numerosi free-to-play che vivono di micro-transazioni) non ha però giovato al secondo esperimento di una serie tremendamente ancorata al single-player, a trame cinematografiche e momenti introspettivi ed emozionali poco affini a clan wars e quant’altro.

Scottata dal primo tentativo, quel Final Fantasy XI che destò interesse unicamente in terra natia, Square-Enix ha tentato nuovamente la conquista del mondo online, offrendo un titolo artisticamente sublime (come già ci aveva abituato in tutte le sue produzioni) ma non in grado di calamitare l’utenza.

Oggi però viene annunciato un nuovo reboot, una rinascita, nuova storia e nuovo mondo, insieme ad un nuovo nome:  Final Fantasy XIV: A Realm Reborn.

Il mondo di Eorzea ci attende, con la promessa di contenere al suo interno nuove emozioni, razze e nemici, per offrirci un gioco totalmente stravolto e rinnovato rispetto a come ce lo ricordavamo.

Yoshida Naoki, director del progetto, ha dichiarato:

Sin da quando l’abbiamo annunciato, lo scorso Ottobre, abbiamo lavorato sodo per implementare tutti gli elementi che avevamo in mente. Final Fantasy XIV: A Realm Reborn, non è solo una nuova versione di Final Fantasy XIV, ma è anche il nuovo titolo della serie”.

La nuova linfa gioverà al tormentato MMORPG, “Coming soon” su PC e, dopo continui rinvii, anche su PlayStation 3?

 

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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