Persona 3 Portable e Persona 4 Golden, giocati oggi

Prima dei Phantom Thieves

Persona 3 Portable e Persona 4 Golden, giocati oggi

Le versioni rimasterizzate di Persona 3 Portable e Persona 4 Golden sono infine giunte sulle piattaforme moderne, un processo inevitabile figlio del successo di Persona 5 (qui potete acquistarlo). Quest’ultimo ha aperto i cancelli ad un nuovo pubblico, ben più ampio che in passato, su un modo inusuale di concepire il gioco di ruolo giapponese. Dopo una storia fatta di dungeon crawler con combattimenti a turni, Atlus si ritrovò tra le mani uno Shin Megami Tensei così riuscito e apprezzato, da permettere allo studio giapponese un vero e proprio cambio di paradigma.

Dall’arrivo di Persona 3 su PlayStation 2, la serie ha iniziato una lenta conquista dell’Occidente, portando Atlus ad un’apertura sempre maggiore. Una consacrazione che arriverà definitivamente nel 2020, quando Persona 5 Royal venne lanciato contemporaneamente in tutti i mercati occidentali. Un vero e proprio evento, viste le pubblicazioni a scaglioni a cui Atlus ci aveva abituato, impreziosito da localizzazioni aggiuntive, italiano compreso.

Persona 3 Portable

Persona è ormai considerata una serie a sé, scevra di ogni collegamento – se non artistico – con lo Shin Megami Tensei che gli ha dato i natali. La ripubblicazione di Persona 3 Portable e Persona 4 Golden non stupisce, perché è proprio questo il momento perfetto per dare in pasto al pubblico di Persona 5 l’origine di tutto, i due titoli che hanno posto le basi per il successo dei Ladri Fantasma. I due titoli sono ora disponibili su PC, Nintendo Switch, PS4 e PS5, e Xbox Series X/S. Sono tra l’altro disponibili nell’abbonamento Game Pass di Microsoft – disponibile da GameStop –  che ho personalmente sfruttato per la scrittura di questo articolo.

La domanda che mi posto è piuttosto scontata: com’è giocare Persona 3 e Persona 4 agli inizi del 2023, su una piattaforma moderna? La risposta è in realtà semplice, ma porta con sé delle sfumature importanti. Questo perché, quantomeno per Persona 3, la versione scelta da Atlus non rappresenta l’esperienza migliore offerta dal titolo. Persona 3 Portable è infatti la versione portatile uscita su PlayStation Portable nel 2009.

Una versione castrata dell’esplorazione al di fuori del dungeon, ma anche priva di un’operazione di espansione del finale operata nella versione FES, uscita su PlayStation 2 nel 2007. D’altro canto, questa versione è l’unica ad offrire una protagonista femminile canonica, con alcune variazioni nelle Affinità Sociali (Social Link, in inglese) e nella trama orizzontale.

Persona 3 Portable

Per un’operazione di accorpamento tra tutte le parti migliori di Persona 3 bisognerà attendere un – inevitabile? – remake, ma considerando i limiti tecnologici di PSP, l’idea di avere un Persona con una componente visual novel più pura non è un demerito a priori. Certo è che giocarlo oggi richiede un grande sforzo, soprattutto su un grande schermo.

Le parti puramente testuali sono impreziosite da ottimi artwork, e l’interfaccia aveva già una forte identità stilistica. I modelli sono quelli che sono, privi di dettaglio e con i poligoni in bella vista, ma il loro fascino resta forte anche oggi. Persona 3 è una grande narrazione corale, e proprio come i capitoli successivi può contare su un racconto che affronta temi specifici con un cast giovane.

Lo fa con un’atmosfera unica, fatta di lune piene e vicoli bui, lo spazio in cui i membri del SEES combattono demoni e una forza ancestrale. Lo spirito è quello del memento mori, una locuzione latina che significa letteralmente “ricordati che devi morire”. L’opera di Atlus vuole però ricordarci che, accettata questa regola basilare, bisogna affrontare la vita traendone il meglio. Si fanno delle scelte e, soprattutto, se ne prendono le responsabilità. Superato lo scoglio tecnologico, soprattutto se provenite dal bellissimo Persona 5 Royal, avrete tra le mani uno dei Persona più intensi e maturi del trittico.

Persona 4 Golden

Trittico composto dal non meno importante Persona 4 Golden, uscito su PS Vita nel 2012 , ma che recentemente aveva fatto capolino anche su Steam. Ecco, giocare Persona 4 Golden in 4K – anche a 120hz, su Series X – su Xbox Series S è molto meno traumatico, anche grazie ad una versione PS Vita che non sfigurava.

L’esplorazione libera degli ambienti qui è presente, non solo nei dungeon, che però hanno una struttura ancora piuttosto ripetitiva. Nulla a che vedere con i Palazzi di Persona 5, alcuni dei quali incredibilmente complessi per meccaniche e level design. Sono comunque più digeribili, e testimoniano la grande evoluzione operata da Atlus per la sua formula, nell’ultimo capitolo.

Persona 4 Golden

Persona 4 Golden è energico e luminoso, come il cast di protagonisti che mette in scena. Rispetto al terzo capitolo l’atmosfera risulta più leggera – almeno all’apparenza – ma in realtà non mancano parentesi disturbanti e inquietanti. Tematicamente potrebbe essere visto come un proseguo delle idee del 3, raccontando il processo di accettazione della verità da parte dei protagonisti. La verità può far male, ma accettarla può rendere migliori, e spingere al tanto agognato cambiamento.

Diradare la nebbia interiore è una missione ben più difficile di risolvere i misteri dietro gli omicidi del Midnight Channel, e Persona 4 Golden riesce a raccontarla con grande sentimento. Ma soprattutto conferma la capacità di Atlus di creare un microcosmo cittadino credibile e affascinante, che ci permette di esplorare uno scorcio di Giappone, mentre uccidiamo demoni nel tempo libero. Persona 4 Golden è il perfetto punto di congiunzione tra il terzo e il quinto capitolo, ed è dannatamente divertente ancora oggi. Se amate i giochi di ruolo a turni, questo è decisamente consigliato. Anche perché queste versioni non solo hanno l’italiano per la prima volta, ma funzioni di salvataggio veloce e la selezione della difficoltà direttamente in gioco.

Persona 4 Golden

Per chi vuole godere di due grandi storie, anche in termini di ore richieste, senza stare a sbattere la testa contro il boss di turno. Per tutti gli altri, accettata la loro natura di rimasterizzazioni, avrete tra le mani due jRPG di spessore, impegnativi e appassionanti sotto molteplici aspetti.

Com’è stato giocare Persona 3 Portable e Persona 4 Golden in questo inizio di 2023? Bello, decisamente bello. Se siete impegnati anche voi nell’impresa, raccontateci le vostre impressioni nel nostro gruppo Facebook.


Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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