Xenoblade Chronicles 3D – Recensione

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Xenoblade Chronicles 3D su Nintendo New 3DS. Un connubio che da solo sarebbe più che sufficiente a giustificare l’acquisto del gioco e della console per poterlo utilizzare. E non potrebbe essere altrimenti visto che stiamo parlando di uno dei migliori JRPG di sempre, apprezzatissimo da critica e pubblico, e della console che ha ospitato fra le sue fila trasposizioni impeccabili, fra cui il recente The Legend of Zelda: Majora’s Mask 3D. Eppure, dopo quasi 200 ore di gioco quasi equamente divise fra la versione originale e questa trasposizione, l’impressione generale sul nuovo Xenoblade Chronicles 3D è quella del classico “vorrei ma non posso”, un capolavoro annunciato mancato solo per un soffio.


Xenoblade Chronicles 3D

Piattaforma: 3DS

Genere: JRPG

Sviluppatore: Monolith Soft / Monster Games

Publisher: Nintendo

Giocatori: 1

Online: No

Lingua: Italiano

Versione Testata: 3DS


Fra un Remastered e l’altro, aggiornare agli standard odierni i grandi titoli del passato sembra essere diventato uno dei principali obbiettivi dell’attuale industria videoludica. Non sorprende quindi l’annuncio da parte di Nintendo di voler rimaneggiare Xenoblade Chronicles per inaugurare la sua nuova e più potente versione di 3DS, d’altronde si trattava solo di smussare qualche spigolosità qua e la, integrare il tutto con l’interfaccia tattile offerta dal 3DS e possibilmente adeguare il comparto grafico agli standard attuali. Tutti elementi che, lo diciamo subito, purtroppo non sono stati presi neanche in minima considerazione.

Xenoblade Chronicles 3D si presenta sin da subito come un fedele porting 1:1 della splendida avventura che abbiamo avuto modo di vivere nel 2011 su Wii. Superato lo spettacolare prologo che vede due divinità ancestrali affrontarsi in duello e perire, il gioco si apre subito all’insegna dell’azione con le due fazioni nate dai cadaveri di Bionis e Mechonis in lotta per ottenere il predominio l’una sull’altra, uomini contro macchine. Ed è una volta preso il controllo di Dunban prima e di Shulk poi, che ci si rende conto che nulla è cambiato in questi quattro anni che ci separano dall’uscita originale, neppure l’aspetto grafico.


Il difetto principale di Xenoblade Chronicles 3D risiede quindi nella totale assenza di nuovi contenuti e ottimizzazioni che giustifichino una riedizione. I menù ad esempio continuano ad essere i medesimi e farraginosi di quattro anni fa e, per quanto completi, avrebbero sicuramente giovato di una rinnovata interfaccia tattile per essere gestiti con la rapidità di un semplice tocco. Touch screen che ad essere precisi non viene utilizzato in nessun modo se non per visualizzare le statistiche dei personaggi e una poco pratica minimappa dell’area, quest’ultima identica alla controparte Wii e quindi relegata a una minuscola porzione dello schermo inferiore.

In quest’ottica, vista la vastità e complessità delle aree che è possibile esplorare nel corso dell’avventura, aver avuto la possibilità di controllarla in tempo reale e senza dover stare a mettere continuamente in pausa l’azione avrebbe sicuramente donato al gioco un valore aggiunto non indifferente. E invece niente, ancora una volta bisognerà abituarsi a passare attraverso pagine e pagine di informazioni anche solo per controllare le variesubquest attive, capire chi è il mandante e dove si trova l’obbiettivo e solo allora, aprire la mappa per trasportarsi a destinazione.


 

Fortunatamente la matrice di base dell’opera rimane ancora oggi estremamente godibile, anche se un minimo scoraggiante per chi fosse poco avvezzo al genere dei JRPG. La trama rappresenta come da tradizione per il genere, il perno centrale attorno a cui ruota l’intera esperienza, ancora oggi in grado di regalare parecchie emozioni anche a chi avesse già avuto modo di portarla a termine a suo tempo. La forza delle vicende diXenoblade Chronicles 3D consiste infatti nella sua continua voglia di stupire e sorprendere il giocatore tramite l’uso di continui colpi di scena, legati non solo all’incredibile ambientazione imbastita attorno ai due giganti sui quali si svolge l’avventura ma anche al rapporto che viene a crearsi fra i vari personaggi principali.

E non manca proprio niente, dall’elemento magico, la Monado del titolo, misteriosa spada magica in grado di cambiare il futuro di chi la impugna, alla formazione dell’eroe attraverso il viaggio, dapprima accecato dalla vendetta ma in grado di maturare man mano una reale comprensione degli eventi che lo circondano. In mezzo, tutta una serie di personaggi carismatici e soprattutto una pletora di ambientazioni indimenticabilicome la sterminata pianura sulla gamba di Bionis, le suggestive paludi Satorl sui lombi e l’imponente valle della Spada che congiunge le due divinità ormai spirate. E se dal punto di vista dell’ottimizzazione Monster Gamesavrebbe potuto fare sicuramente di più, fortunatamente il lavoro svolto a suo tempo da Monolith Soft sul comparto narrativo risulta ancora oggi incredibilmente potente.


A ulteriore riprova dell’incredibile bontà del titolo ci pensa poi il rinomato battle system, caratterizzato da numerosi elementi presi in prestito dai MMORPG moderni, e in grado, assieme all’esplorazione, di rendere Xenoblade Chronicles 3D un’esperienza unica ancora oggi. E sono proprio le battaglie, mai casuali e totalmente in tempo reale, a regalare le più grandi soddisfazioni. Magari non sarebbe stato male poter selezionare tramite touch screen le varie azioni, ma anche utilizzando lo stick per muoversi e la croce digitale per selezionare le tecniche ci vuole veramente poco ad entrare nella giusta ottica di come affrontare al meglio le battaglie. Uno dei principali pregi di Xenoblade Chronicles 3D è infatti quello di offrire costantemente al giocatore la possibilità di intervenire sotto ogni parametro che regola gli scontri, che si tratti della scelta del personaggio attivo, le armature dalla testa ai piedi, le otto tecniche da utilizzare e le abilità passive di ogni singolo membro del party.

Utilizzare Shulk piuttosto che il solido Reyn o l’agile Dunban è in grado di cambiare profondamente il metodo con il quale affrontare gli avversari, un approccio gestito da fattori come l’aggro attirato e il posizionamento dei membri della squadra rispetto al nemico. La Monado di Shulk, ad esempio, si rivela indispensabile quando si tratta di dover affrontare orde di Mechon assassini ma perde di efficacia davanti ad avversari organici più coriacei per il quale un team di tre tank è sicuramente più indicato. In quest’ottica, la varietà è sicuramente incentivata anche dalle relazioni che è possibile coltivare fra i vari protagonisti, rapporti che se ampiamente sviluppati permettono di ereditare tutta una serie di tratti distintivi degli altri membri e rendere gli assalti di gruppo più lunghi e letali. Come si suol dire: quando il protagonista è il gruppo, non il singolo.


Fuori da combattimenti, Xenoblade Chronicles 3D riprende ed esalta tutti gli elementi principali che hanno reso immortali i giochi di ruolo dell’epoca SNES e della prima Playstation. Per quanto gli scontri con i vari nemici comuni e mostri unici (dotati di un nome e di un grado sfida decisamente superiore alla media) continuino a rappresentare il mezzo principale attraverso quale accumulare esperienza ed equipaggiamenti, essi non sono gli unici modi per rafforzare il proprio team. Ciò che rende “vivo” il mondo di Xenoblade Chronicles 3D rispetto ad altre produzioni recenti analoghe è infatti l’incredibile quantità di missioni ed elementi secondari nei quali è possibile perdersi in qualsiasi momento dell’avventura, a partire dalla possibilità di accumulare punti esperienza, tecnica e abilità anche semplicemente scoprendo nuove aree nelle vastissime mappe che è possibile visitare.

Non solo, sono più di 300 le missioni secondarie proposte e nonostante molte di esse siano delle semplici “fetch quests” alla ricerca di particolari materiali da collezionare o mostri da sconfiggere, alcune si sviluppano attraverso un interessante rapporto coni vari NPC di una determinata zona in vere e proprie sotto trame, spesso dotate di finali differenti o in grado di generarne o escluderne di mutuali in base a come esse vengono portate a termine. All’epoca seppur impressionante per quantità, tali compiti secondari ricevettero parecchie critiche per l’eccessiva ripetitività di alcuni e l’incomprensibilità di altri, ma tutto sommato si tratta di elementi di contorno non obbligatori e che se affrontati sono in grado di espandere a dismisura il microcosmo narrativo di XenobladeChronicles 3D e regalare parecchi punti esperienza extra. Come con The Legend of Zelda Majora’s Mask 3D, ci sarebbe piaciuto se tutte queste subquests fossero state rielaborate e catalogate attraverso un diario eventi più accessibile e di più facile fruizione ma purtroppo così non è stato.


E veniamo infine alla spinosa questione legata all’aspetto tecnico, laddove neanche l’originale risultava particolarmente brillante a causa delle limitazioni legate all’hardware su cui girava. Come già accennato in apertura, infatti, il passaggio di consegna su portatile non ha portato nessun miglioramento sotto questo punto di vista e anzi, in certi frangenti il downgrade tecnico effettuato è pure piuttosto evidente, seppur mitigato dalla risoluzione inferiore dello schermo del New 3DS. Se già su Wii modelli poligonali e texture lasciavano parecchio a desiderare, su Xenoblade Chronicles 3D questi aspetti sembrano anche peggiori, sopratutto nelle inquadrature ravvicinate all’interno delle varie cut-scene. Buono il lavoro sull’ottimizzazione del frame rate, che solo occasionalmente scende al di sotto dei 30 frame per secondo durante i combattimenti più concitati, ma la sensazione generale è quella che si sarebbe potuto fare molto di più rendere il giusto merito alle ambientazioni e l’immaginifico ideati da Monolith Soft.

Per quanto riguarda la colonna sonora, invece, nulla da eccepire, la qualità dei brani è sempre elevatissima e in grado di spaziare con maestria, in base alle occasioni, tra soffusi temi orchestrati e aggressivi pezzi sul rock andante. Che si tratti del magistrale tema di apertura o dell’ormai iconico tema della gamba di Bionis, le tracce diXenoblade Chronicles 3D sapranno fare la felicità di tutti gli appassionati della game music tipica dei JRPG, anche grazie all’apposita modalità di ascolto in stand-by aggiunta per l’occasione per questa conversione.


In conclusione…

Che Xenoblade Chronicles 3D non sia l’ennesimo Remastered o Remake ormai dovrebbe essere chiaro. Il lavoro svolto da Monster Games sotto questo punto di vista è al limite del compitino fatto tanto per fare e che nulla aggiunge alla già completissima esperienza originale. Tuttavia è innegabile che sarebbe stato veramente difficile riuscire a chiedere qualcosa di più al New 3DS, soprattutto vista l’imponenza dell’opera Monolith Soft.

Per quanto simpatici, i marginali extra sotto forma di modellini 3D dei personaggi e brani musicali da ottenere tramite l’amiibo di Shulk e gli incontri streetpass nulla aggiungono all’esperienza generale. Ne avremmo fatto fatto volentieri a meno in favore di una maggiore integrazione per quanto riguarda le caratteristiche della console o una migliore ottimizzazione delle varie subquests.

Alla luce di ciò, Xenoblade Chronicles 3D risulta un’operazione poco convincente di un vero e proprio capolavoro del genere JRPG, una conversione diretta tassativamente a chi si fosse perso, per un motivo o per l’altro, l’originale su Wii. E vista la difficoltà nel reperirne una copia originale allora ben venga pure questo porting, ma tutti coloro che già lo posseggono sono avvisati: il gioco è la stessa identica perla di quattro anni fa, vantaggi e svantaggi annessi.

Voto:8/10

Videogiocatore incallito, divoratore di film, seguace della via del Social: praticamente una vita passata a giocare, leggere e scrivere. A volte anche contemporaneamente.

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