Dying Light – Hands On [GamesCom 13]

Dying Light – Hands On [GamesCom 13]

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Un piccolo salto in avanti, rispetto a Dead Island.

Zombie, zombie ovunque. Sì, lo so che stiamo parlando della nuova creatura degli sviluppatori di Dead Island, un brand non proprio originalissimo, ma i ragazzi di Techland si stanno dando decisamente da fare per darci un taglio netto con il recente passato. Immaginate di vivere nel consueto tran-tran giornaliero fatto di zombie assetati di sangue, vivendo alla giornata, passando buona parte del vostro tempo a dover riparare le trappole sparse per l`area di gioco, perché con l´arrivo della notte gli zombie diventeranno improvvisamente più veloci, intelligenti e se possibile, più assetati di sangue che mai.

Aggiungete al  tutto una matrice free-roaming, ed otterrete la demo che abbiamo potuto provare all’interno del booth di Warner Bros alla GamesCom.

Poco prima del calar del sole, dovremo recarci in alcuni punti specifici della mappa, in modo da poter riparare tutte le trappole disseminate attorno all’accampamento da cui inizieranno le nostre missioni, preparandoci così al meglio per poter affrontare senza troppi problemi la notte. A nostra disposizione, avremo le canoniche armi da contatto come le asce, i bastoni, oppure degli oggetti di fortuna, mentre come ultima risorsa, potremo salvarci in corner premendo ripetutamente il tasto X, in modo da poter spezzare il collo al malcapitato zombie. Ogni arma, vanterà un attacco unico, che ci permetterà ad esempio di sezionare in un sol colpo più zombie possibili, come nel caso dell’ascia che è decisamente efficace ma il suo peso limiterà  nostri movimenti, facendo calare drasticamente la barra della stamina. Fortunatamente, la barra è divisa in due sezioni: la parte sinistra riguarda l´attacco, mentre quella  di destra riguarda i movimenti.

Oltre alla corsa, potremo saltare in giro per gli scenari, in assoluta libertà: infatti, sarà possibile saltare su ogni cassa, muro o traliccio per scampare agli attacchi delle orde di zombie, oppure potremo saltare sulle teste dei non morti per scappare dalle situazioni più difficili, oppure per evitare del tutto gli scontri. No, non stiamo parlando di un gameplay concreto alla Mirror’s Edge (ma il riferimento è piuttosto evidente), ma grazie a queste piccole differenze rispetto a Dead Island, Dying Light si presenta come un titolo meno noioso, rispetto al suo predecessore.

Altra novità interessante è dunque costituita dall’utilizzo delle trappole, che possono essere esplosive, oppure di tipo elettrico, oppure potremo sfruttare la light grenade in nostro possesso (normalmente servono per distrarre gli zombie), per creare delle armi incendiarie sfruttando delle vere e proprie pozze di benzina, sparse qua e la lungo il nostro percorso, fatto di imprevisti di ogni genere (orde di zombie, black out). Negli ultimi minuti alla luce del sole, riusciremo a combattere con estrema facilità i nostri nemici non morti, mentre all’imbrunire, avremo a che fare con dei nemici agguerriti, intelligenti e maledettamente aggressivi. Nella corsa di ritorno all’accampamento, mi sono ritrovato a dover evitare del tutto i combattimenti, correndo e saltando in giro per i palazzi, sui tetti delle auto, sperando di non consumare tutta la stamina a mia disposizione. E ovviamente, mi ritrovavo ciclicamente ad essere vittima dei non morti, proprio nel momento in cui la mia stamina si esauriva.

Come da tradizione horror, ci ritroveremo sempre sotto pressione e al limite delle nostre possibilità, ritrovandoci a dover scappare per sopravvivere, ma come si suol dire, gli zombie “escono dalle fottute pareti” e non avremo dunque vita facile. Fortunatamente, le bombe esplosive saranno un validissimo aiuto nella nostra corsa verso la salvezza, dato che saranno controllabili a distanza e lo stesso vale per le armi elettriche, costruite con metallo e filo spinato, utilizzando i rottami di un cancello.

Dal punto di vista tecnico, Xbox One si è comportata nei migliore dei modi possibili e la build è filata liscia nei venti minuti in cui era possibile completare la demo. L´unica pecca che ho potuto riscontrare è stata nel FOV, preso direttamente dalla versione per Xbox 360 di Dead Island, che mi ha causato alcuni sporadici eventi di motion sickness. Da questo punto di vista, le caratteristiche tecniche della nuova console di casa Microsoft, permetteranno di avere un FOV più ampio e speriamo di non ritrovarci davanti all’ennesimo gioco per console con il FOV bloccato… o almeno, spero che venga portato a 65- gradi. Detto questo, la mia personalissima impressione riguardo al gioco è abbastanza buona: il primo impatto presenta Dying Light come un’ottima variazione del genere survival/horror e non posso che sperare che il team di Techland sia in grado di proporci un episodio d’alto livello, senza cadere nella solita trappola dell’iterazione ciclica (e noiosa) dei contenuti in-game.

Ricordandovi che Dying Light sarà disponibile anche per PlayStation 4,  PlayStation 3, Xbox 360 e PC, vi lasciamo in compagnia dell’ultimo video rilasciato da Techland pochi giorni fa e che mostra il gioco in azione per ben 12 minuti. Buona visione!

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Dying Light – 12 Minute Gameplay Walkthrough

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