Beyond: il “Game Over” è troppo mainstream per David Cage

Beyond: il “Game Over” è troppo mainstream per David Cage

Beyond-Two-Souls

Tra le esclusive PS3, quella che più di tutti sta calamitando l’attenzione è Beyond: Two Souls (ah,no..”Due Anime”.), nuova entità partorita dalle fervide menti del team Quantic Dream, capitanato da uno degli ultimi visionari rimasti in circolazione, David Cage.

Dopo aver sconvolto (sia in positivo che in negativo) critica e pubblico con Heavy Rain, dividendo chirurgicamente in due entrambe le fazioni, la recente dichiarazione, vero e proprio attacco all’arma bianca rivolto al concetto di “Game Over”, andrà a suscitare ancor più interesse e curiosità sulle atipiche meccaniche di gioco.

Il suo pensiero è ai limiti del commovente per quanto è vero:

“Ho sempre percepito il “Game Over” come un fallimento dello sviluppatore, piuttosto che del giocatore stesso. È come ripetere ciclicamente il concetto: <Non stai giocando il gioco come io ho deciso, perciò torna all’inizio e ripeti questa sequenza come io voglio che tu faccia>. Ok per gli action game, lì è tutta questione di abilità, ma in un titolo guidato totalmente dalla trama, non avrebbe alcun senso”.

Parole sante, che, come raramente accade, vengono anche seguite (o almeno è quello che ci aspettiamo dal prodotto finito) dai fatti. Nel puzzle di eventi che comporranno Beyond, il giocatore potrebbe commettere errori in più circostanze, come ad esempio, nel corso di una fuga dalla polizia. C’è una sequenza in particolare, nella quale la protagonista, Jodie, viene inseguita su un treno. Se il giocatore agirà come il team vuole, ci sarà una conseguenza ben specifica. Ma nel caso in cui dovesse finire tra le grinfie dei suoi inseguitori, non ci sarà nessuno schermo nero ad attendervi: soltanto un inatteso cambio di plot, con Jodi imprigionata, e il nuovo compito sarà quello di tirarla fuori.

E la morte? La morte è lo schermo nero per antonomasia. Ma non per Mr. Cage.

Beyond, l’aldilà: il legame con la morte permea l’intero titolo, basti pensare all’entità incorporea che accompagna la nostra eroina, Aiden, che nonostante la sua condizione riesce ad influire il mondo reale. Ma per scoprire cosa troveremo al posto del “Game Over”, bisognerà attendere Ottobre.

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Fonte

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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