Skull Island: Rise of Kong è terribile (anche) perché è stato sviluppato in soli 12 mesi

Il re dei mostri ma anche dei fallimenti.

Skull Island: Rise of Kong art titolo

Chi l’avrebbe mai detto che entro la fine del 2023 saremmo riusciti a trovare un gioco in grado di farci sembrare Redfall e Gollum delle produzioni quasi accettabili? Ebbene a quanto pare Skull Island: Rise of Kong è il gioco destinato a scalare la classifica di peggior titolo dell’anno, almeno stando ai pareri della stampa.

Eppure qualche mese fa, con il suo primo trailer, abbiamo avuto l’impressione che il gioco potesse quantomeno rivelarsi un simpatico passatempo per gli amanti della narrativa legata al mitico King Kong, senza infamia e senza lode esattamente come tanti altri titoli su licenza.

E invece non si sa bene per quale scherzo del destino Skull Island: Rise of Kong è schizzato prepotentemente su tantissime bacheche social per via dei suoi limiti grafici, errori assurdi, problemi nel gameplay e via dicendo, mostrati dal primo gameplay che ha iniziato a girare nel web il giorno del lancio. Ogni critica, ogni lamentela e sferzata verso il titolo sono stati poi “potenziati” dall’idea che il gioco sia venduto comunque al prezzo di 40€ su PC e console.

Ma di chi è la colpa di questo disastro? Stando alle dichiarazioni rilasciate da uno sviluppatore di IguanaBee, team responsabile del gioco, la causa scatenante si ritroverebbe non nella qualità della software house, ma nelle richieste spropositate del publisher GameMill Entertainment, il quale avrebbe preteso da un team di sole 20 persone lo sviluppo del gioco in 12 mesi, senza fornire adeguato finanziamento.

Le condizioni così restrittive, in abbinata alla poca voglia di fornire le risorse necessarie, ha portato inoltre a un vero e proprio smantellamento del team di IguanaBee durante lo sviluppo. I membri più talentuosi e con più esperienza infatti non hanno fatto buon viso di fronte a queste condizioni, abbandonando team e l’intero progetto Skull Island: Rise of Kong.

Potevamo aspettarci qualcosa di meglio quindi? Forse è meglio rivolgersi all’altro Kong dei videogiochi, decisamente più affidabile… oppure spolverare la nostra cara e vecchia Xbox 360 per giocarci Peter Jackson’s King Kong, l’ultimo titolo realizzato da Michel Ancel sotto etichetta Ubisoft prima del suo cambio di vita.

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