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Speciale 27 Mag 2024

Indie Soul – Episodio #12

Nuova puntata della rubrica di GameSoul dedicata ai giochi indie

Indie Soul, la rubrica di GameSoul.it dedicata agli indie, torna con un nuovo episodio per proporvi, anche questa volta, uno stuzzicante e frizzante terzetto di giochi che potrebbero fare al caso vostro.

La selezione, il menù della giornata si apre con Reigns Beyond, un atipica ibridazione tra rogue like e card game. Si prosegue poi con Mullet Mad Jack, un FPS che definire arcade è riduttivo. Infine vi parleremo di Hauntii, titolo estremamente affascinante e particolare, per quanto non perfetto.

Vi ricordiamo che questi giochi sono disponibili solo in digitale, ma che da GameStop potete acquistare credito per PlayStation Store, Nintendo eShop, Microsoft Store e Steam, in negozio e online.

Ora è tempo di scoprire questo terzetto di indie, con il dodicesimo appuntamento di Indie Soul!


Reigns Beyond

Quando qualche anno fa uscì il primo Reigns, fummo colpiti dalla sua immediatezza e dal suo essere dannatamente coinvolgente. In Reigns Beyond (uscito inizialmente su Apple Arcade ed approdato ora anche su PC e Switch) cambia totalmente il contesto, passando da diatribe feudali a viaggi interstellari (che ci affascinano non poco), ma Reigns Beyond sarà riuscito a mantenere intatte le sue qualità?

La sostanza è pressoché la stessa, ma facciamo un breve passo indietro per chi non ne avesse mai sentito parlare: Reigns (che ormai si trova su qualsiasi piattaforma) è un card game un po’ atipico, in cui non faremo altro che fare swipe di carta in carta, facendo ogni volta delle scelte, con l’obiettivo di sopravvivere il più a lungo possibile, tenendo al giusto livello determinati valori, i quali vengono appunto influenzati dalle nostre scelte.

In questa nuova avventura, dopo esser rovinosamente precipitati con la nostra navicella nel bel mezzo di un concerto, uccidendo tra l’altro il chitarrista della band, ci ritroveremo a vestire i panni di una rockstar improvvisata che, insieme ad una ciurma altrettanto improvvisata, inizierà un mega viaggio/tour nello spazio più profondo, a bordo di una navicella sorvegliata da un’IA alquanto ambigua. In Reigns Beyond però la struttura si espande, e non solo in termini narrativi ed ambientali, ma anche a livello di contenuti e gameplay, con delle vere e proprie sezioni da rhythm’n game in cui guideremo la nostra chitarra (nel corso dell’avventura ne sbloccheremo diverse) su un percorso più o meno contorto, cercando di raccogliere tutti i cuori, sempre a ritmo di musica.

Sicuramente quest’ultima può sembrare l’introduzione più impattante, ma in realtà è la pianificazione del viaggio e l’esplorazione dei pianeti, dove potremo visitare bar e negozi, incontrare nuovi personaggi, e molto altro a rendere più profondo il gameplay in generale. In tutte queste fasi potremo prenderci una pausa dagli elementi da monitorare, e dedicarci alla parte narrativa. Per tutto il resto del tempo quei quattro elementi,  ovvero energia, ossigeno, equipaggio e nave spaziale, saranno la nostra unica ragione di vita. Ogni nostra scelta impatterà negativamente o positivamente su uno  o più elementi, facendo sì che il nostro viaggio possa proseguire o meno.

La natura roguelike del gioco, nel lungo termine molto più impattante rispetto al prequel, fa sì che un filo di continuità arricchisca il contesto narrativo run dopo run.  Il contesto narrativo, inoltre, è sicuramente aiutato dall’ottima caratterizzazione grafica generale: dai personaggi, alieni o meno che siano, ognuno di loro è tutto fuorché scontato e nella loro originalità, di tanto in tanto, portano con sé qualche riferimento alle maggiori produzioni mediatiche del genere sci-fi.

Ciliegina sulla torta la colonna sonora, particolarmente ispirata, sia per quel che riguarda i temi di sottofondo, minimali ma perfettamente adeguati all’ambientazione interstellare, sia per quel che riguarda le parti rhythm’n game dove si registra la presenza di incalzanti canzoni che spaziano dal rock anni ’70 all’elettronica. Altra nota positiva è la perfetta localizzazione in italiano, cosa non scontata viste le oltre 1700 carte presenti in-game.

Ma è questa la direzione giusta per il futuro della serie Reigns? Perché per quanto ci siamo ritrovati molto più coinvolti dal punto di vista narrativo, complice il tema spaziale che ci affascina non poco e gli elementi addizionali di gameplay che rendono più profondo il tutto, dal nostro punto di vista è venuta un po’ a mancare quella frenesia che c’era nei primi capitoli, quella voglia di ricominciare con il solo obiettivo di vivere più a lungo possibile, senza troppi fronzoli.

Sicuramente per qualcuno la profondità offerta da Reigns Beyond sarà oro che luccica, ma probabilmente non per tutti. Si tratta di un esperimento ben riuscito, che implica però un viaggio meno spensierato e più impegnativo. Tuttavia visto il prezzo irrisorio di 4,99 euro, se amate la saga, potete provare Reigns Beyond sulla vostra pelle.

Potete acquistare il gioco sia su Steam, che sullo shop online di Nintendo.

A cura di Pasquale Lello


Mullet Mad Jack

Avete presente quei vecchi giochi single player, superveloci, in cui di primo acchito non si riesce a capire nulla e in cui la morte sopraggiunge in un istante? È quello che abbiamo vissuto in prima persona quando abbiamo impugnato il nostro controller e ci siamo lanciati in questa “avventura”, un po’ su binari, ispirata visibilmente ai meravigliosi anime cyberpunk degli anni ’90.

Mullet Mad Jack è un frenetico sparatutto FPS ambientato in un futuro distopico, in cui l’uomo e internet si sono fusi in un unico essere. A questo nuovo figuro occorre della Dopamina ogni 10 secondi, altrimenti morirà. E come si ottiene? Fracassando le gengive metalliche dei Terminator del 2090 e raggiungendo indenni il traguardo.

Questo mondo ora è governato da una ricchissima Intelligenza Artificiale e da dei robot chiamati Robillionaires. Noi invece saremo i moderatori, dei veri e propri folli che metteranno in gioco 10 secondi di vita per uccidere i robot.

Di certo non cercheremo una logica nella trama di Mullet Mad Jack, e crediamo che nemmeno il giocatore più hard core si avvicini a questo mondo per vivere una bella favola. Qui non ci sono scusanti: qui si suda, si sputa sangue dalla bocca e ci si distruggono i pollici opponibili, indifferentemente qualora si giochi da tastiera o controller che sia.

Da quello che si intuisce il titolo è parecchio punitivo, e 10 secondi sono davvero pochissimi per raggiungere l’ultimo piano e salvare la donna tenuta in ostaggio in cima a un enorme grattacielo. Ma il nostro eroe, un incrocio tra Lorenzo Lamas e Kurt Russell, non è il tipo che si tira indietro dinnanzi a questa sfida.

Armati di pistole, fucili e addirittura katane, dovremo farci strada lungo i cunicoli di questi edifici giapponesi, trucidando i famigerati robot in svariati modi e guadagnando di conseguenza degli utili secondi. Potremo lanciarli contro cavi elettrici, sparargli alla testa o farli esplodere vicino un estintore: ogni azione ci farà gasare e correre sempre più veloce verso l’obiettivo.

In tutto questo l’adrenalina sarà altissima e, se disgraziatamente i robot decidessero di avere la meglio, per noi sarà game over. E non si riprenderà dall’ultimo checkpoint, troppo facile, bensì dall’inizio del nostro viaggio. Ci siamo trovati a vedere questa scritta all’ultimo piano, pensate la nostra faccia.

Alla fine di ogni livello potremo anche acquistare dei power up momentanei, delle armi più efficienti o dei vantaggi momentanei. Ma non sempre saremo così fortunati, poiché i distributori automatici non elargiranno sempre le armi migliori e più affini alle nostre abilità. Insomma, Mullet Mad Jack non è un gioco adatto a tutti: bisogna essere attenti, veloci, iperattivi e soprattutto avere tanta fortuna nel pescare i power-up giusti.

Si tratta di un gioco dannatamente hardcore, adatto solo a quei giocatori che amano le sfide frenetiche e ai limiti dell’impossibile. Per fortuna ci sono alcune opzioni nel selettore della difficoltà che rendono il tutto abbastanza abbordabile, aumentando i limiti di tempo per completare il livello e riducendo l’aggressività degli odiatissimi robot.

Tutto ciò è apprezzabile, ma perché in un videogioco dannatamente difficile qualcuno dovrebbe ricercare una sfida leggera? Siamo dell’idea che Mullet Mad Jack è quel gioco adatto a pochi, agli amanti degli FPS frenetici, velocissimi e che amano il brivido. La morte è sempre dietro l’angolo e la frustrazione di dover riniziare tutto dall’inizio non crediamo faccia la felicità dei giocatori meno devoti alla causa.

Lo stile grafico e sonoro è davvero encomiabile: i colori su schermo e i filmati in pieno stile Anime ci hanno fatto pensare agli anni d’oro dell’animazione. Anche la colonna sonora non è affatto male, anzi, ci riporta in quegli anni ’80 in cui il futuro distopico era una sciccheria.

Mullet Mad Jack ha stile da vendere, ma il concept base del gioco potrebbe scoraggiare quei videogiocatori attratti dalle bellissime atmosfere Anime retrò.

Il gioco è disponibile all’acquisto su Steam.

A cura di Antonio Armento


Hauntii

Hauntii vi mette nei panni di uno spirito rimasto bloccato nel limbo. Impossibilitato ad ascendere, è costretto a sciogliere nell’al di là i nodi che lo tengono ancora legato a quella vita terrena di cui, tuttavia, non custodisce più alcun ricordo. In questa selva non completamente oscura, dovrà letteralmente cercare e distruggere le catene dell’anima per poter così riposare in pace. 

Ancor prima che per le sue meccaniche, Hauntii affascina e ammalia per il suo comparto artistico. La foresta che attraverserete, ricca di alberi, felci, ma anche di edifici semi abbandonati, sembra essere stata ripresa attraverso un Game Boy in alta definizione. Si intravedono i singoli pixel e si apprezzano i contrasti tra chiari e scuri, in una sorta di puntinismo digitale che amalgama scorci ispirati e suggestivi. La colonna sonora non fa altro che sottolineare con estrema efficacia i momenti più drammatici dell’avventura, rendendo toccante e drammatica a più riprese l’epopea dell’incorporeo protagonista. La trama stessa, del resto, che si avvale di sparuti dialoghi e lunghi silenzi carichi di significato, tira in ballo tematiche mature e sfaccettate, per quanto il tutto sia trattato con una vaga ironia e comicità che ricalca le buffe fattezze degli spiritelli che si alternano sullo schermo.

Hauntii è insomma un gioco ideale per chi ama i comparti artistici ricercati e le trame che trattano temi delicati con un tono leggero, ma non per questo meno impegnati. 

Sul fronte ludico le cose non funzionano altrettanto bene, per quanto Hauntii sia tutt’altro che poco divertente. Il fantasma può sostanzialmente sparare in tutte le direzioni grazie all’utilizzo del secondo stick analogico. Complice anche la visuale isometrica, si potrebbe ritenere il gioco come un particolarissimo twin stick shooter, anche se la definizione non calzerebbe affatto bene. Più che per eliminare i nemici, che pur ci sono, aprirete il fuoco per impossessarvi di creature viventi, alberi, strutture. Farlo vi garantirà ovviamente abilità e possibilità d’interazione con lo scenario uniche, fondamentali per risolvere gli enigmi che vi sbarreranno la strada.

Qualche esempio? I pini celano collezionabili. Una colonna può essere letteralmente spostata per garantirvi il passaggio. Una torretta è certamente più indicata per eliminare facilmente un’orda di creature malintenzionate. Il problema del gioco è che difficilmente queste situazioni danno vita a qualcosa di particolarmente originale o brillante. Il tutto è estremamente derivativo e poco ingegnoso. Hauntii funziona molto meglio quando lascia libero il videogiocatore di esplorare, quando gli permette, pur con tutta la linearità del caso, di scoprire lentamente il passato del fantasma di cui vestirete i panni.

Il risultato è insomma un titolo molto più bello da ammirare e leggere, che non da giocare. Sarebbe bastato poco per creare un prodotto estremamente più trasversale, stimolante, indicato ad un pubblico più ampio, ma purtroppo così non è. Come già detto, ciò non toglie che Hauntii sia comunque un’esperienza particolare, intrigante, suggestiva. Siate solo consapevoli di cosa il gioco abbia da offrire e chiedetevi se siete il tipo di videogiocatore adatto.

Hauntii è disponibile sia su Steam, che su PlayStation, Xbox e Nintendo Switch.

A cura di Lorenzo Kobe Fazio