Metroid Prime 4: la causa dei problemi è stata un “metodo di sviluppo sperimentale”

Inoltre Retro Studios si sarebbe autocanditata

Metroid Prime 4: la causa dei problemi è stata un “metodo di sviluppo sperimentale”

La notizia della cancellazione di Metroid Prime 4 e del riavvio totale dei lavori sul gioco ha sconvolto i fan del gioco, e ora stanno emergendo alcuni dettagli sulle cause di questa decisione.

A parlare è il giornalista di Game Informer Imran Khan, che su Twitter ha postato alcuni messaggi in merito alla questione.

Ho sentito che il problema principale con Metroid Prime 4 è stato un metodo di sviluppo sperimentale creato appositamente per il gioco. È stato sviluppato in diverse parti in paesi differenti. Alcuni studi assicuravano che tutto andava bene, mentre in altri le cose erano in fiamme.

Questo metodo quindi aveva frammentato lo sviluppo in diverse parti che poi dovevano essere ricongiunte nel prodotto finale, ma evidentemente le cose non sono andate nel verso giusto.

Il fatto inoltre che comunque in alcune sedi le cose procedevano bene potrebbe spiegare il motivo per cui Reggie Fils-Aime aveva dichiarato che non c’erano problemi con lo sviluppo, ma i guai degli altri studi devono aver impattato più del previsto se si è giunti alla decisione di ricominciare da zero.

Lo sviluppo questa volta sarà “sotto un unico tetto“, inoltre un barlume di speranza accolto con grande gioia dai fan è stato il coinvolgimento di Retro Studios (gli autori originali di Metroid), ma il dettaglio interessante è che si sono autocanditati per il ruolo.

Il pensiero interno di Nintendo è stato di dover essere tutti sotto un unico tetto per sviluppare il gioco. Un dettaglio interessante: Retro Studios ha creato un pitch per il loro coinvolgimento e realizzato una demo che a Nintendo è piaciuta.

Vedremo quindi se la presenza degli autori originali riuscirà a portare al gioco il livello qualitativo richiesto da Nintendo, ma ci vorrà ancora del tempo per vedere i primi risultati.


Il suo sogno è vedere un giorno la fine delle console war e tornare ai tempi in cui si giocava per divertirsi, non per contare i pixel o i frame. Nel profondo è consapevole che si tratta di un'utopia, ma nel frattempo lui si gode tutte le piattaforme disponibili sul mercato senza rinunciare a nulla, alla faccia dei fanboy. Ha una ossessione al limite del maniacale per Batman, Star Wars e il collezionismo di statue e Collector's Edition di videogiochi, tanto che la madre ancora si chiede perché semplicemente non si droghi come tutti i ragazzi della sua età... di sicuro spendeva di meno.

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