No Man’s Sky – Guida ai pianeti Goldilocks

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Niente male

No Man’s Sky – Guida ai pianeti Goldilocks

Trovare i pianeti con forme di vita.

No Man’s Sky – Guida ai pianeti Goldilocks

Cosa sono i pianeti Goldilocks? Dove sono in No Man’s Sky? Sono domande che sicuramente vi sarete fatti leggendo il titolo di questa guida, ma andiamo per ordine e spieghiamo cosa sono i pianeti Goldilocks. Il termine “Goldilocks”, in italiano “Riccioli d’Oro” deriva dall’omonima favola.

Riccioli d’Oro entrò nel salotto e vide le tre sedie.
Prima cercò di riposarsi sulla sedia dell’Orso Grandissimo, ma era troppo dura, poi provò la sedia dell’Orso Grande, ma era troppo soffice: la sedia dell’Orso Minuscolo, invece, era quella giusta.

Cosa c’entra allora questa fiaba con No Man’s Sky? Partiamo dal vero e proprio concetto astronomico: questa citazione riprende il concetto base, dove Riccioli d’Oro ha a che fare con qualcosa “troppo”, qualcosa “troppo poco” e qualcosa “giusto”. In astronomia vengono quindi chiamati Goldilocks quei pianeti che non sono troppo freddi, non sono troppo caldi, ma sono la giusta via di mezzo, ovvero possono considerarsi “abitabili”.

No man's sky: guida ai pianeti abitabili

No Man’s Sky sfrutta questo concetto, come avevamo già anticipato nella nostra guida introduttiva al gioco, dicendo che ogni pianeta ha una sua reale collocazione all’interno del sistema solare. A cosa serve tutto questo? La “mappa di gioco”, se così possiamo chiamarla, è immensa e non riusciremo mai a visitare tutti i pianeti, quindi se il vostro scopo è trovare più forme di vita possibili saranno proprio i pianeti Goldilocks che dovrete andare a visitare.

Come trovo i pianeti Goldilocks?

Chiaramente, non tutti i sistemi solari hanno dei pianeti Goldilocks, o delle zone abitabili (delle anche zone riccioli d’oro), ma si possono “facilmente” individuare. Fare i calcoli in termini di unità astronomiche sarebbe un po’ difficile, in fin dei conti No Man’s Sky non vuole essere un reale simulatore galattico, ma possiamo andare a occhio in base alla luminosità e alla grandezza delle stelle.

No man's sky: guida ai pianeti abitabili

Come si evince da questo schema, il nostro sistema solare è preso come punto di riferimento, la zona abitabile è quella dove c’è la Terra, e l’unità astronomica (UA) è riferita alla distanza tra la Terra e il Sole. Basandoci sullo schema noteremo che a seconda della grandezza della stella, più è piccola, più la zona riccioli d’oro sarà vicina al centro del sistema solare. Ovviamente, non è consigliabile avvicinarsi a giganti rosse e nane bianche, poiché queste comunque non hanno una zona abitabile.

Le stelle sono classificate, con alcune lettere: O, B, A, F, G, K, M (piccola curiosità: per ricordarsi queste sigle gli astronomi hanno coniato la frase Oh Be A Fine Girl/Guy, Kiss Me) che corrispondono alle grandezze e alla temperatura delle stelle:

  • O (non presente nello schema): sono le stelle più brillanti e calde, difficilmente troverete pianeti abitabili.
  • B (non presente nello schema):  stelle molto brillanti e molto calde, difficilmente troverete pianeti abitabili.
  • A (la prima stella in alto nello schema): sono stelle molto calde e luminose, la loro zona abitabile va da circa 1,75 a circa 3,50 UA.
  • F (la seconda stella nello schema): sono stelle luminose e calde, la loro zona abitabile va da circa 1 UA a 2 UA.
  • G (il nostro Sole): la stella che usiamo come riferimento, la sua zona abitabile è a 1 UA con un range tra 0,60 e 1,60 UA.
  • K (la penultima stella nello schema): sono stelle tendenzialmente fredde e non molto luminose, hanno una zona abitabile tra circa 0,60 e 0,85 UA.
  • M (l’ultima stella in basso nello schema): sono le stelle più fredde e meno luminose, hanno una zona abitabile vicino a loro, tra circa 0,50 e 0,75 UA.

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Così come per i sistemi solari, anche la distanza dal centro della galassia è importante: più ci si avvicina al centro, maggiori sono le possibilità di trovare pianeti rocciosi, maggiori saranno quindi le possibilità di trovare dei pianeti Goldilocks. Se volete andare a colpo abbastanza sicuro, allora, dirigetevi verso il centro della galassia, identificate il tipo di stella che vi troverete al centro del sistema solare appena visitato e calcolate la giusta lunghezza dal centro.

Attenzione però, queste sono linee guida basate sul nostro concetto di vita, ma ciò non vuol dire che nell’universo di No Man’s Sky (così come nel nostro) non vi siano pianeti abitabili al di fuori della zona riccioli d’oro. Non dimenticate, inoltre, che sui pianeti aridi è possibile comunque trovare relitti, antichi manufatti e portali.

Per questa guida è tutto, non perdetevi le prossime guide dedicate al mondo di No Man’s Sky!

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"Un tempo giocavo a Battlefield, finché non mi sono beccata una freccia nel ginocchio..."

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