The Wolf Among Us – Episode 2: Smoke & Mirrors – La Recensione

The Wolf Among Us – Episode 2: Smoke & Mirrors – La Recensione

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Ormai è impossibile parlare dei Telltale Games senza accennare ai mille progetti su cui stanno lavorando. Ma se c’è una sede in cui è davvero appropriato parlarne è proprio quella in cui ci troviamo noi ora, qui, al cospetto del secondo episodio di The Wolf Among Us. Per giustificare la lunga attesa, ben quattro mesi, tra il primo ed il secondo episodio gli sviluppatori hanno fatto riferimento a non meglio precisati imprevisti, ma di sicuro trovarsi al lavoro su almeno quattro IP diverse (The Walking Dead, The Wolf Among Us, Game of Thrones e Tales from the Borderlands) non ha aiutato. Ad ogni modo finalmente ci siamo, abbiamo messo le mani sul secondo atto e siamo qui riuniti per vedere se ne è valsa la pena aspettare così a lungo.

Lo ameranno: I devoti dei Telltale Games
Lo odieranno: Coloro che non sono riusciti ad aspettare quattro mesi
È simile a: The Walking Dead

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Titolo: The Wolf Among Us – Episode 2: Smoke & Mirrors
Piattaforma: Xbox 360 / PS3 / PS Vita / iOS / Mac / PC
Sviluppatore: Telltale Games
Publisher: Telltale Games
Giocatori: 1
Online: Assente
Lingua : Completamente in Inglese

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Bigby Wolf è l’unico in grado di tenere testa a Bestia!

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Dove eravamo rimasti?

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L’interrogatorio di TJ è uno dei momenti in cui il disagio di Bigby Wolf è più evidente

Nel primo episodio i Telltale sono stati costretti a presentarci i numerosi personaggi di Fables e il mondo che li circonda. Favolandia ed i suoi abitanti hanno delle regole molto particolari ed un background che era doveroso narrare per tutti coloro che non conoscono il fumetto di Bill Willingham. Gli sviluppatori sono riusciti inoltre nell’impresa di trascinarci nell’isolato più folle di New York senza appesantire troppo la narrazione con descrizioni o dettagli puntigliosi, ma anzi presentando tutto in maniera molto naturale, come se stessimo assistendo a scorci di vita quotidiana di Favolandia e attraverso questi conoscessimo il loro mondo.
Ora però sono del tutto liberi di dare spazio alla trama vera e propria che, in sordina rispetto al contorno, era già emersa nel primo episodio. Come nei migliori telefilm, “Faith” ci aveva lasciato col fiato sospeso per il finale shock e “Smoke & Mirrors” (titolo che potrete comprendere appieno solo alla fine dell’episodio) inizia esattamente lì dove Bigby Wolf e Snow White ci avevano lasciati, alle prese con un killer che semina terrore in città.
La narrazione si fa, se possibile, più cupa e più matura. I personaggi sono evidentemente appesantiti dal loro bagaglio emotivo, dalla loro storia che ormai di fantastico ha ben poco e che assume sempre più i contorni di un passato a cui è impossibile far ritorno. È incredibile come ai Telltale basti una singola frase in bocca al personaggio giusto al momento giusto per dirci tutto questo. Ma del resto ormai siamo quasi abituati a questa raffinatezza ed abilità e questo secondo episodio non fa che confermare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che non hanno rivali quando si tratta di narrare una storia.

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In “Smoke & Mirrors” compare Jack, uno dei personaggi più importanti del fumetto a cui è stato dedicato un intero spin-off

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Piccole novità, grandi soddisfazioni

A differenza di The Walking Dead, dove la trama non era l’elemento centrale, qui in The Wolf Among Us gli eventi che coinvolgono i personaggi (pur sempre comunque eccellentemente caratterizzati) diventano il vero centro del gameplay attraverso lunghe fasi di investigazione ed interrogatori.
La maturità con cui viene narrata la storia non si manifesta solo per i contenuti scelti (omicidi, prostituzione, abuso di droghe, ecc.), ma soprattutto per come viene proposta, in maniera sempre chiara ma mai didascalica. Il tutto ovviamente sempre attraverso gli occhi di Bigby Wolf, personaggio già memorabile: combattuto tra il suo lato umano e quello bestiale, Bigby Wolf non sarà mai parte del nostro mondo e al tempo stesso mai ben accetto dai suoi simili, che lo temono costantemente e ne hanno altrettanto bisogno. Bigby è il classico personaggio che quindi risplende grazie ai suoi conflitti (interiori e col mondo che lo circonda), perennemente reietto proprio come in fin dei conti è il personaggio della sua fiaba.
Esattamente come nell’ultimo episodio di The Walking Dead le azioni principali che compiamo formano la nuova Clementine, qui in molte delle scelte che compiamo mettono in risalto il conflitto interiore di Bigby Wolf, teso tra la volontà di risolvere il caso e l’esigenza di spaccare qualsiasi cosa si trovi intorno a lui. Fare di questo tema il perno del gameplay è una scelta a dir poco felice che mette per altro a tacere le critiche sul fatto che le serie dei Telltale non siano “quasi” dei videogiochi.

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Barbablu e Bigby Wolf interrogano il Cacciatore, ma i metodi non sono dei più ortodossi…

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Arrivederci e a presto, si spera

Dopo un’intera serie incentrata solo sui personaggi (The Walking Dead) ed un primo episodio d’ambientazione, i Telltale sono dunque tornati a raccontare una grande storia, capace di comunicare a più livelli: a chi il fumetto lo conosce, ma anche a chi non ne ha mai sentito parlare, a chi osserva i personaggi, ma anche al mondo interno di Fables.
Il paradiso perduto del regno delle fiabe mai è stato così lontano e se la storia andrà a congiungersi con la lotta contro l’Avversario che li ha cacciati dalle Terre Natie, lo scopriremo solo nei prossimi mesi.
A questo punto però, diventa determinante per la riuscita del progetto rispettare le scadenze d’uscita tra un episodio e l’altro. Non tanto per sapere a tutti i costi come va avanti la storia, ma per una reale esigenza di mantenere caldo il ferro ben battuto con questo secondo, oscuro e splendido episodio.

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Georgie gestisce un losco giro d’affari al cui centro ci sono donnine discinte: cos’altro nasconde?

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Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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