The Game Awards 2023, i principali candidati sotto la lente d’ingrandimento – Speciale

The-Game-Awards-2023-immagine-in-evidenza-gamesoul

Manca ormai pochissimo ai The Game Awards 2023, evento indetto da Geoff Keighley che ormai annualmente, ed immancabilmente, premia i giochi che si sono distinti durante i dodici mesi precedenti sia in termini qualitativi, sia per quanto riguarda il successo riscontrato con il pubblico. L’edizione che andrà in scena il prossimo 8 dicembre all’una e mezza di notte, ora italiana, non varierà più di tanto la formula ormai nota a tutti e piuttosto rodata, un palinsesto fatto di una serrata alternanza tra premiazioni e trailer di giochi più o meno inediti.

Se non mancheremo di comunicarvi tutti i giochi che si accaparreranno una statuetta, né di aggiornarvi sulle novità più interessanti che verranno svelate durante il lungo evento organizzato dal buon Geoff, a poche ore dall’inizio dei The Game Awards 2023 vogliamo prendere in considerazione le principali categorie e indicare, per ciascuna, per quale motivo ogni gioco nominato ha un buon motivo per vincere o non vincere l’ambito premio.

In soldoni, vogliamo un po’ giocare con le aspettative di ogni fan, mostrando come ogni gioco in lizza abbia buoni motivi per essere tra i migliori della classe, ma che al tempo stesso manca di qualcosa per essere un sicuro vincitore. In altri termini, non fate scommesse con i vostri amici, perché ora vi daremo una motivazione per cui ogni nomination può valere un Game Award, e una che potrebbe valere una sonora sconfitta.

Per vostra informazione, se volete conoscere tutte le categorie e i candidati ai The Game Awards 2023, non dovete fare altro che cliccare qui.

Articolo a cura di Pietro Spina e Lorenzo Kobe Fazio.


Game of the Year

  • Alan Wake 2

    Perché potrebbe vincere:
    Cominciamo con il titolo più imprevedibile di questo pacchetto. Arrivata sul filo di lana, a poche settimane dalla chiusura delle candidature, la produzione di Remedy Entertainment ha conquistato per la sua capacità di offrire un’esperienza qualitativamente elevata sotto ogni aspetto base, dalla tecnica al gameplay, condendo il tutto con la genialità e la follia tipica del team di Sam Lake. Un unicum tra le proposte in gara, Magnun Opus del team salito alla ribalta con Max Payne nel lontano 2001.

    Perché potrebbe non vincere:
    Pur trattandosi di una produzione di livello, Alan Wake 2 si è inserito molto tardi nella conversazione videoludica, occupata in modo ingombrante dalla dualità tra Baldur’s Gate 3 e Zelda. La release solo digitale, il legame con altri titoli e la relase molto tardiva potrebbero avergli impedito di attecchire a dovere in tempo per raccogliere il numero adeguato di voti. Che, a detta di alcuni, meriterebbe in abbondanza.

  • Baldur’s Gate 3

    Perché potrebbe vincere:
    L’underdog per eccellenza e il più amato dai PC gamers, Baldur’s Gate 3 è riuscito a dimostrare che è ancora possibile produrre un titolo prendendosi il tempo che serve per dare forma a una visione chiara, precisa e condivisa dallo staff così come dagli appassionati. Appassionante nello svolgimento e cesellato a dovere in ogni situazione, il titolo Larian ha messo in campo quantità e qualità che ormai consideravamo come (quasi) impossibili da ottenere nelle produzioni di nuova generazione. Ed è forse il gioco più longevo a livello di buzz social tra tutti i candidati, mostrando una persistenza degna di aggiudicarsi il premio.

    Perché potrebbe non vincere:
    L’ostacolo più grande che si pone tra Baldur’s Gate 3 e la vittoria ai The Game Awards risiede nel suo stesso, e più grande, punto di forza: il mastodontico RPG di Larian non è necessariamente il gioco più accessibile tra quelli in gara e richiede di mettersi in gioco mentalmente per goderne a pieno. È il meno appetibile per il mass market, e a lungo termine potrebbe pagarne le conseguenze.

  • Marvel’s Spider-Man 2

    Perché potrebbe vincere:
    L’unica vera esclusiva prodotta da PlayStation Studios in questo curioso 2023 di PlayStation 5 è anche il titolo più prepotentemente e sfacciatamente pop del gruppo, capace di raggiungere in modo trasversale utenti anche molto diversi per età, andando a raccogliere appassionati di fumetti, film e videogiochi nell’avventura più ricca di Insomniac Games. Un sequel, che potete acquistare a questo link, praticamente perfetto, che condensa il buono dei titoli precedenti in secondo capitolo che migliora ed espande ogni dinamica.

    Perché potrebbe non vincere:
    In un pacchetto di titoli che coinvolge quasi totalmente sequel diretti e ramake, Marvel’s Spider-Man 2 è il gioco che più di altri ha generato nel pubblico un po’ di insopportazione per il riciclo delle formule base. Il tanto fastidioso “more of the same” che il pubblico chiama in casa a ogni occasione, in questo caso potrebbe aver pesato nella percezione generale del gioco.

  • Super Mario Bros. Wonder

    Perché potrebbe vincere:
    Perché Mario è il Re del videogioco e ogni volta che torna in campo conquista tutti in un salto. E Super Mario Bros. Wonder, disponibile sullo shop online di GameStop, fa anche di più, ribaltando le aspettative e offrendo per la prima volta nella serie una tale quantità di strumenti per sperimentare da stupire ogni appassionato di platform. Senza contare la creatività pura con cui è stato confezionato ogni livello, ricco di personalità e mai simile a un altro.

    Perché potrebbe non vincere:
    Nonostante questo, Super Mario Bros. Wonder porta sulle spalle il peso dell’essere un Mario in 2D, stile di gioco che curiosamente viene considerato a un passo da quella che è la forma di eccellenza richiesta a un videogioco. Con Super Mario Odyssey la percezione generale, evidentemente, era completamente diversa.

  • Resident Evil 4 Remake

    Perché potrebbe vincere:
    Cosa succede quando realizzi il remake di uno dei titoli più importanti della storia del videogioco e lo fai sia attenuandone i punti deboli che costruendo sulle già evidenti qualità? Ottieni un gioco strepitoso, sorprendente e nostalgico al tempo stesso, che rappresenta il punto di riferimento per tutti coloro che vorranno in futuro dare vita ai grandi classici del passato e mantenerli godibili e al tempo stesso attuali.

    Perché potrebbe non vincere:
    Resident Evil 4 Remake è però anche un gioco già visto, parecchio, che ha vissuto principalmente dell’eco dei ricordi di chi ha ripercorso passo passo una strada già tracciata. Il ricordo della rivoluzione offerta dal titolo originale rende forse meno impressionanti i risultati ottenuti da questo nuovo titolo, che al contrario dei rivali ha potuto appoggiarsi su basi già solide e consolidate.

  • The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom

    Perché potrebbe vincere:
    Nintendo è riuscita nell’impossibile, ovvero migliorare l’eccezionale The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Il gioco di lancio per Nintendo Switch, che nel 2017 vinse il titolo di gioco dell’anno, è stato preso e ribaltato dai maestri di Nintendo, riuscendo a offrire ai giocatori tantissimi nuovi sistemi ludici e un modo familiare ma anche totalmente nuovo da esplorare. La gestione della fisica e dei poteri, poi, ha raggiunto una solidità mai vista, che ha permesso a giocatori di tutto il mondo di esplodere di creatività.

    Perché potrebbe non vincere:
    Trattandosi di un sequel di un gioco già vincitore del titolo di gioco dell’anno, si potrebbe naturalmente pensare che la giuria si possa muovere verso altri giochi, indipendentemente dalle effettive qualità del nuovo Zelda. La sensazione è che tutti, pur essendo consapevoli del valore della produzione, non vivano lo stesso trasporto di 6 anni fa.


Best Game Direction

  • Alan Wake 2

    Perché potrebbe vincere:
    La categoria forse più “calzante” per Alan Wake 2 è proprio questa: la personalità e l’ambizione con cui questo titolo raccorda le opere di Remedy non solo dal punto di vista narrativo ma anche creativo è frutto di una visione a lungo termine, coerente e concreta già da diverso tempo, che si esprime con la lucidità che è mancata a tantissime altre produzioni che di sequel in sequel sono invece inciampate clamorosamente.

    Perché potrebbe non vincere:
    Quando la creatività viaggia di pari passo con l’azzardo, il rischio è che la visione dell’autore possa diventare respingente per qualcuno. Se proprio dobbiamo trovare un punto debole nella gestione di in un’opera così ben studiata, potremmo pensare che il carattere peculiare del Remedyverse non permetta a tutti di immergersi a dovere nell’esperienza.

alan wake 2

  • Baldur’s Gate 3

    Perché potrebbe vincere:
    Old school ma con tanta voglia di catturare un nuovo pubblico, Baldur’s Gate 3 è stato costruito con la competenza e la passione di un team di specialisti nel gioco di ruolo (e DnD in particolare) perché ogni elemento fosse realizzato con cura e fedeltà a universo e regole, provando però al tempo stesso a esprimere una progressione godibile per chi volesse testare questa nuova esperienza. Malleabilità e imprevedibilità viaggiano di pari passo in un’avventura ricca di personaggi dallo spirito moderno, mentre design e meccaniche si adattano senza soluzione di continuità per coinvolgere anche più giocatori.

    Perché potrebbe non vincere:
    Il gioco di ruolo però non è per tutti. La pazienza da riservare a ogni azione e situazione, tutte subordinate al volere del caso, è dote di pochi e il ritmo distante dall’incedere di un gioco d’azione va a collocare questo titolo strepitoso in una nicchia. Pur avendo il potenziale per vincere ogni premio (compresa la simpatia del pubblico), sono tante le situazioni in cui i pregi del gioco potrebbero essere il suo stesso limite.

Baldur's Gate III patch druido

  • Marvel’s Spider-Man 2

    Perché potrebbe vincere:
    La saga creata da Insomniac Games si è instaurata presto nell’immaginario collettivo come uno dei titoli che meglio incarnano il gaming moderno: spettacolare negli eventi, entusiasmante nel gameplay e capace di sfruttare ogni oncia di tecnologia a disposizione. La precisione con cui gli studi di Sony confezionano le proprie esperienze è ormai un marchio di fabbrica e Marvel’s Spider-Man 2 dimostra come i supereroi possano trovare perfetto collocamento nel gaming, offrendo nuove opportunità (anche a livello di storia) a personaggi storici, di cui pensiamo di aver visto tutto.

    Perché potrebbe non vincere:
    Confezionato a dovere sì, ma quasi in modo ostinato: Marvel’s Spider-Man 2 propone orgogliosamente la propria formula preservando anche situazioni un po’ al limite e non necessariamente amate al 100%. Onore alla fiducia nei propri mezzi e alla volontà di migliorare, ma la crescita di un franchise passa anche dalla capacità di fare sacrifici e mettersi in discussione.

Marvel's Spider-Man 2

  • Super Mario Bros. Wonder

    Perché potrebbe vincere:
    Nintendo ha la nome di azienda rigida, ermetica, impossibile da penetrare ed estremamente gelosa dei propri personaggi. Non sappiamo se siano stati gli anni di lavoro sul film (e i suoi risultati), ma Super Mario Bros. Wonder mostra chiaramente come il team si sia finalmente “guardato intorno” nel tentativo di elevare l’esperienza, dopo aver dettato per anni la strada. La casa di Kyoto ha mostrato un’umiltà non convenzionale e ha saputo raccogliere i frutti di questo impegno in un gioco pensato in modo davvero nuovo per l’azienda.

    Perché potrebbe non vincere:
    In questo caso sono scala e grandezza a frenare le potenzialità del candidato: Super Mario Bros. Wonder eccelle nel piccolo, nelle occasioni e nelle situazioni, ottenendo risultati esponenzialmente superiori ai fattori in campo. Però questi risultati sembrano vivere nell’immediato e nel contesto mariesco attuale, mancando del profumo di cambiamento speso intravisto nelle opere di Nintendo EPD.

 

  • The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom

    Perché potrebbe vincere:
    A memoria è davvero difficile ricordare sequel come The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, che potete acquistare sullo shop online di GameStop, capaci di riprendere in mano la mappa del predecessore e, nonostante il pesante riutilizzo di asset e contenuti, fornire un’esperienza trasformativa in quasi ogni aspetto. Nintendo ha abbandonato certezze e convenzione per tentare il tutto per tutto e introdurre sistemi di creazione e di fisica organici e funzionanti in modo perfettamente integrato al nuovo contesto. Il tutto senza fallo, un vero e proprio miracolo che trascende le potenzialità dell’hardware.

    Perché potrebbe non vincere:
    The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom non è un gioco perfetto e non riesce, come invece ha fatto il suo predecessore a offrire la massima espressione della propria visione. Tra limiti tecnici e curiose dissonanze narrative, questo sequel presta il fianco a chi vorrebbe criticarlo per la sua somiglianza con Breath of the Wild e per la ben poco prudente volontà di introdurre sistemi di gioco che portano al limite la tecnica e costringono a sacrifici in tanti aspetti.


Best Narrative

  • Alan Wake 2

    Perché potrebbe vincere:
    Alan Wake 2 fa della metanarrativa la sua intima ragione d’esistere, costantemente proteso tra un Remedy Connected Universe ormai conclamato e il desiderio di sfondare continuamente la quarta parete. Tra collegamenti con Control e il desiderio di recuperare il discorso dove si era interrotto, con il prequel appunto, acquistabile qui, la produzione di Sam Lake dipinge un comparto narrativo oscuro, affascinante, assolutamente originale. Proprio questa unicità potrebbe valergli l’ambita statua dei The Game Awards 2023.

    Perché potrebbe non vincere:
    Oscuro può fare rima con sinistro. Affascinante con bizzarro. Originale con strambo. Gli stessi motivi che potrebbero innalzare Alan Wake 2 a miglior titolo del 2023 per quanto concerne la sua trama, potrebbero inevitabilmente condannarlo.

Alan Wake 2

  • Baldur’s Gate 3

    Perché potrebbe vincere:
    Una trama che prevede centinaia e centinaia di biforcazioni, che permette praticamente in qualsiasi momento di prendere delle decisioni e di influenzare in modi inaspettati il proseguo della storia. Serve davvero specificare perché il comparto narrativo interattivo come non si è mai visto altrove di Baldur’s Gate 3 meriterebbe questo premio?

    Perché potrebbe non vincere:
    A ben vedere, il terzo atto soffre un po’ questo costante intrecciarsi di trame narrative. Inoltre, proprio questa estrema interazione crea qui e lì delle ovvie lacune e piccole incongruenze. Senza considerare che, anche a seconda delle scelte che si compiono, la profondità e complessità della trama può subire grosse e profonde variazioni a seconda della run.

Baldur's Gate 3 rinvio accesso anticipato

  • Cyberpunk 2077: Phantom Liberty

    Perché potrebbe vincere:
    Diciamolo tranquillamente: Phantom Liberty è esattamente ciò che volevamo e ci aspettavamo da Cyberpunk 2077 all’epoca del suo debutto ufficiale. Una espansione, compresa nella Ultimate Edition che potete acquistare qui, convincente sotto ogni profilo a partire da quello narrativo, dove la narrazione non è solo la main quest, né la partecipazione di Idris Elba, ma è anche una città, un quartiere pardon, davvero vivo che racconta storie diverse ad ogni angolo. Una narrazione emergente insomma, che potrebbe valere una statuetta durante i The Game Awards 2023.

    Perché potrebbe non vincere:
    Parliamo pur sempre di un’espansione tuttavia. Per quanto longeva, innovativa e curata su ogni aspetto, il gioco originale ha già avuto la sua chance. Per questo motivo, potrebbe essere troppo tardi anche per Phantom Liberty.

  • Final Fantasy XVI

    Perché potrebbe vincere:
    Il capitolo di Final Fantasy con la trama più matura, oscura, controversa dell’intera saga. Game of Thrones che si mescola con i canoni estetici di Square-Enix. Ne viene fuori un protagonista quanto mai magnetico, un intreccio in cui non esistono buoni e cattivi, una sceneggiatura diretta, snella, tagliente. Sono motivi più che validi per scommettere su Final Fantasy XVI (che potete fare vostro a questo link).

    Perché potrebbe non vincere:
    Per alcuni, la narrazione di Final Fantasy XVI non è completamente a fuoco, con fin troppe trame che vengono abbandonate a metà e un epilogo non così epico come ci si aspetterebbe. Piccolezze ed inesattezze, per la maggior parte di chi si è goduto il gioco di Square-Enix, ma potrebbe anche essere dei difetti che in sede di valutazione verranno considerati dalla giuria.

  • Marvel’s Spider-Man 2

    Perché potrebbe vincere:
    Esattamente come il prequel, Marvel’s Spiderman 2 ha ben poco da invidiare ad un qualsiasi film dell’MCU. Dalla qualità dell’intreccio, passando alla profondità dei personaggi coinvolti, senza dimenticare i colpi di scena e gli ottimi dialoghi, la produzione Sony è in tutto e per tutto un kolossal videoludico in questi termini, l’ennesima dimostrazione di come i team interni del publisher nipponico siano totalmente a loro agio nel confezionare avventure narrative coinvolgenti, emozionanti e, in questo caso, perfettamente rispettose del materiale d’ispirazione.

    Perché potrebbe non vincere:
    Al contrario del prequel, tuttavia, a questo Marvel’s Spider-Man 2 manca un pizzico di pepe in più. Soprattutto considerando il villain coinvolto, Venom, e l’ormai vigente collaborazione tra i due Spider-Man di quartiere, Peter e Miles, sarebbe stato lecito aspettarsi una conclusione più graffiante e d’impatto. Una macchia che potrebbe compromettere il cammino del gioco all’ambita statuetta dei The Game Awards 2023.

Marvel's Spider-Man 2


Best Art Direction

  • Alan Wake 2

    Perché potrebbe vincere:
    Atmosfera cupa, fumosa, surreale. Alan Wake 2, esattamente come il prequel, gioca con la percezione dell’utente e lo trascina in un mondo virtuale ora suggestivo, ora misterioso e terrificante. Continuando ad ispirarsi a Twin Peaks e riproponendo elementi estetici già visti in Control, e ormai canonici, Remedy Entertainment è riuscita a comporre un comparto artistico ispiratissimo e inquietante al punto giusto.

    Perché potrebbe non vincere:
    Qualcuno potrebbe definire tutto ciò derivativo, già visto, preso di preso da altri media, quello televisivo per l’appunto, o riciclato da altri titolo del team finlandese. Si tratta di un’accusa al limite, molto al limite naturalmente, ma è l’unica che si può muovere al capolavoro di Remedy in questo senso.

  • Hi-Fi Rush

    Perché potrebbe vincere:
    Ve lo ricordate il caro e vecchio Sunset Overdrive? E l’ancora più vetusto The Legend of Zelda: The Wind Waker. Il comparto artistico del divertentissimo Hi-Fi Rush, acquistabile da GameStop a questo link, sembra la perfetta fusione tra questi due giochi. La verticalità, nonché le suggestioni sci-fi dell’uno, con il toon shading e i colori accesissimi dell’altro. Il risultato è uno stile visivo vibrante, splendente, caratterizzato da scenari affascinanti. Un gioco divertente da giocare e anche bellissimo da vedere.

    Perché potrebbe non vincere:
    Indubbiamente i valori produttivi di Hi-Fi Rush non sono paragonabili a quelli degli agli altri candidati in lista. Se la giuria dovesse tenere in considerazione questo fattore, per quanto opinabile, allora si potrebbe mettere molto male per Hi-Fi Rush.

  • Lies of P
    Perché potrebbe vincere:
    Una rilettura in chiave steampunk e gotica di Pinocchio. Basterebbe anche solo questo per comprendere e accettare l’eventuale vittoria di Lies of P, che potete fare vostro a questo link, ai The Game Awards 2023 come Best Art Direction. Dal protagonista, agli scenari, passando per la reinterpretazione visiva di personaggi come il Gatto e la Volpe e la Fata Turchina, sono tutte prove empiriche dell’estro degli artisti in forza a Neowiz Games, team coreano responsabile di questo bellissimo soulslike. 

    Perché potrebbe non vincere:
    Purtroppo Lies of P è lievemente altalenante. Ci sono alcuni scenari che non godono della stessa cura con cui sono stati realizzati altri. Lo scarto è ben visibile, a tratti invadente. Ed è proprio questa incostanza che potrebbe costare carissimo a titolo coreano.

  • Super Mario Bros. Wonder

    Perché potrebbe vincere:
    Super Mario Bros. Wonder è genio e sregolatezza tanto nel gameplay, quanto nel comparto artistico. L’idraulico italiano e compagnia bella sono mossi dalle animazioni più fluide e comiche mai ammirate in platform 2D. Gli scenari ammaliano grazie alla profondità garantita da tanti livelli di parallasse. Ogni ambientazione è un’autentica esplosione di colori e dettagli. Non appena si raccoglie il Seme Meraviglia, poi, tutto diventa ancora più imprevedibile, onirico, lisergico. Uno spettacolo tutto da godersi sullo schermo della propria Nintendo Switch OLED.

    Perché potrebbe non vincere:
    Le considerazioni fatte per Hi-Fi Rush valgono ovviamente anche con la produzione Nintendo. Purtroppo, soprattutto intorno ai platform 2D, come dicevamo poco sopra, permangono alcuni preconcetti che in premiazioni del genere possono pesare molto. Va anche detto che non tutte le ambientazioni di Super Mario Bros. Wonder denotano la stessa creatività e frizzantezza, altra caratteristica che potrebbe pesare sul giudizio finale.

 

  • The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom

    Perché potrebbe vincere:
    The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è un’autentico spettacolo per gli occhi. Terra, cielo e mondo sotterraneo hanno tantissimo da offrire agli occhi dei videogiocatori. Anche personaggi e nemici sprizzano creatività e personalità da ogni poro. Non solo tecnicamente è un miracolo, ma esteticamente siamo davvero nei pressi dell’eccellenza della saga.

    Perché potrebbe non vincere:
    Molto semplicemente The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom deve molto, tantissimo a Breath of the Wild. Non vogliamo parlare di “more of the same”, di DLC o simili, perché non è affatto il caso, ma sicuramente l’eredità del prequel è evidente e pesantissima. E questo potrebbe assolutamente pesare in sede di giudizio.

The Legend of Zelda Tears of the Kingdom

Lost Password