Dopo anni di attesa e di significativi cambiamenti nel corso dello sviluppo, Skull and Bones è finalmente “approdato” sui nostri schermi pochi giorni fa, portando con sé le promesse di avventure piratesche e battaglie navali mozzafiato. La sua storia è iniziata molti anni fa, quando fu presentato per la prima volta all’E3 del 2017, una delle ultime edizioni più memorabili della fiera dell’intrattenimento interattivo. Da allora, il gioco ha subito una serie di trasformazioni, con modifiche significative nel suo team di sviluppo e nella sua direzione creativa. Tuttavia, nonostante le difficoltà e le incertezze che hanno accompagnato il suo percorso, Skull and Bones è finalmente giunto alla sua release ufficiale.
Sebbene il gioco abbia ricevuto un misto di critiche sia positive che negative nel corso degli anni, è importante valutarlo per quello che è: una simulazione piratesca che offre un’esperienza coinvolgente, soprattutto se giocata in compagnia degli amici. La sua ispirazione alle battaglie navali di Assassin’s Creed IV è evidente, ma Skull and Bones riesce comunque a distinguersi con la sua personalità unica e la sua vasta gamma di opzioni di personalizzazione. La possibilità di modificare la propria nave e il proprio personaggio aggiunge profondità al gameplay, mentre le ambientazioni ricche e lussureggianti dell’oceano Indiano catturano l’immaginazione e invitano all’esplorazione.
In un panorama videoludico spesso dominato da pregiudizi e aspettative molto frequentemente irrealistiche, Skull and Bones merita di essere valutato per ciò che offre: un’esperienza di gioco divertente e appassionante che permette un’immersione nel mondo dei pirati, in un modo più o meno differente da quanto fatto finora. La sua release segna un passo importante per Ubisoft, e nonostante i suoi alti e bassi nel corso dello sviluppo, è sicuramente un titolo che merita l’attenzione degli e delle amanti delle avventure in alto mare.
Immergersi nelle acque tumultuose di Skull and Bones significa assumere il ruolo di un pirata, un avventuriero (o avventuriera!) avido di ricchezza, gloria e potere, pronto a navigare verso l’ignoto alla ricerca di tesori e fama. Il nostro capitano, completamente personalizzabile, incarna l’essenza dello spirito libero dei mari, desideroso di saccheggiare insediamenti, cercare ricchezze nascoste e affrontare navi nemiche con audacia e determinazione.
Sebbene gran parte dell’azione si svolga in mare, dove ci troveremo a sviluppare e potenziare la nostra vasta gamma di navi e armi grazie ai guadagni ottenuti con le nostre scorribande marine, c’è comunque spazio per brevi incursioni a terra. Queste escursioni sulla terraferma, sebbene limitate, offrono l’opportunità di approfondire la storia del mondo di gioco, anche se questa non raggiunge sicuramente le profondità delle acque dell’oceano indiano.
Una simulazione piratesca che offre un’esperienza coinvolgente
In quanto appassionato della storia piratesca, devo ammettere che il mio primo incontro con Skull and Bones è stato decisamente positivo. Per gli appassionati e le appassionate del mondo piratesco, il vasto “open world” creato da Ubisoft Singapore è un vero e proprio tesoro da esplorare, ricco di opportunità per i pirati più audaci. Dai mari incontaminati alle isole lussureggianti, ogni angolo del mondo di gioco è stato realizzato sicuramente con cura e attenzione ai dettagli, creando un’ambientazione coinvolgente e più o meno storicamente accurata per le nostre avventure. La promessa di canzoni da cantare, tesori da scoprire e battaglie navali al cardiopalma è solo l’inizio di un viaggio indimenticabile attraverso i mari infestati dai pirati di Skull and Bones. Ma basterà per intrattenerci a dovere e ripagare tutti questi anni di attesa?
Il sistema di combattimento di Skull and Bones, che si ispira e amplia le meccaniche di Assassin’s Creed IV, costituisce uno dei pilastri fondamentali dell’esperienza di gioco. Sicuramente il lavoro di Ubisoft Singapore si vede, e ci troviamo di fronte a un combat system discretamente ben bilanciato, che richiede al giocatore o alla giocatrice di trovare un equilibrio tra velocità, potenza d’attacco e resistenza per quanto riguarda la nave che controllerà.
La personalizzazione della nostra nave è una componente chiave del gioco e, oserei dire, riveste un ruolo altrettanto rilevante (se non di più) rispetto a quello del nostro personaggio principale. Con una vasta gamma di navi disponibili, ognuna con la propria lista di potenziamenti e oggetti equipaggiabili, siamo in grado di plasmare la nostra esperienza marittima in base alle nostre preferenze e allo stile di gioco.
Il mondo di gioco è stato realizzato sicuramente con cura
Un aspetto pratico da considerare è che molti dei potenziamenti per la nostra nave sono chiaramente indicati sulla mappa, insieme alle altre attività disponibili, consentendoci di pianificare rapidamente il nostro percorso per migliorare le capacità della nostra imbarcazione. Questa struttura di gioco ben delineata ci permette di immergerci immediatamente nelle acque per migliorare le nostre abilità di navigazione e di combattimento. Tuttavia, per accedere a gran parte dei potenziamenti, è necessario accumulare una quantità significativa di denaro, incentivandoci ad esplorare ulteriormente il mondo di gioco e ad affrontare nuove sfide per ottenere le ricompense necessarie.
Skull and Bones offre un’esperienza variegata, soprattutto nella sua componente PvE, in cui ci si scontra con gli elementi del gioco anziché con altri giocatori o giocatrici. Uno dei motivi per cui dicevo di approcciarsi a questo gioco senza pregiudizi, è proprio questo: perché il PvE è davvero divertente. Come ci si potrebbe aspettare, si incontreranno navi mercantili, pirati rivali e navi corporate da depredare, creando un contesto ricco di azione e avventura. Navigare attraverso le tumultuose acque di Skull and Bones per saccheggiare e esplorare può diventare ancora più coinvolgente in modalità cooperativa, avventurandosi con amici per affrontare le sfide insieme e massimizzare il divertimento. È indubbio che la componente co-op arricchisca notevolmente l’esperienza di gioco, poiché esplorare i mari insieme ad altri è divertente e appassionante, come hanno ampiamente dimostrato giochi come Sea of Thieves.
La personalizzazione della nostra nave è una componente chiave del gioco
Tuttavia, ho anche avuto un’esperienza limitata con il PvP (Player versus Player), ma ho notato che molti altri giocatori o giocatrici sembravano restii ad affrontare scontri diretti con la mia nave. Al contrario, sembravano preferire evitare il contatto con avversari sconosciuti, forse per timore di compromettere la propria avventura pirata personale. In poche parole, ho avuto l’impressione che la maggior parte degli altri tendesse a farsi gli affari propri, il che è più che comprensibile. Pur avendo intrattenuto alcuni scontri con altri giocatori, non ho riscontrato una differenza così significativa rispetto alla componente PvE da farmi desiderare di concentrarmi maggiormente sugli scontri PvP.
Sicuramente Skull and Bones offre un’esperienza ricca di azione e avventura, ma non è privo di difetti significativi. Uno di questi è la ripetitività, che emerge dopo diverse ore di gioco. Le missioni principali e secondarie tendono a diventare piuttosto simili e monotone nel corso del tempo. Sebbene non ci si aspetti la stessa varietà o profondità narrativa di titoli come Baldur’s Gate III, dopo un po’ di tempo molte quest possono diventare noiose. I lunghi viaggi tra un luogo e l’altro, che inizialmente affascinano e rapiscono il giocatore con panorami mozzafiato, dopo qualche ora possono risultare tediosi, spingendo i giocatori e le giocatrici a optare per il viaggio rapido e riducendo così l’esplorazione marittima, uno degli elementi più distintivi del gioco, a un semplice mezzo per spostarsi sulla mappa.
Un altro aspetto che ha deluso è la mancanza di personalità del protagonista. Il nostro pirata rimane muto e privo di carattere per l’intera durata del gioco. Se confrontato con personaggi carismatici come Edward Kenway di Assassin’s Creed IV, il nostro protagonista sembra piatto e privo di qualsiasi attrattiva. Gli elementi che rendevano Kenway così memorabile, come il suo carisma e il suo magnetismo, sembrano del tutto assenti in questo nuovo pirata. Sarà che Kenway si muoveva su un palco pieno di personaggi interessanti come Anne Bonny e Barbanera, ma rimango convinto che Ubisoft avrebbe potuto fare di più per rendere il protagonista, un pirata in teoria votato a entrare nella leggenda, più coinvolgente e indimenticabile.
Il gioco tende alla ripetitività, che emerge dopo diverse ore
La progressione del gioco, sebbene intenzionalmente non lineare per adattarsi al contesto sandbox, presenta anch’essa dei problemi. Troppo spesso ci si trova ad affrontare nemici troppo forti a causa del livello di difficoltà o avversari troppo deboli rispetto al proprio livello. Questo squilibrio può compromettere notevolmente il dinamismo del gioco, rendendo alcune sfide frustranti e poco gratificanti.
Skull and Bones offre un’esperienza intrigante e coinvolgente, arricchita da elementi sorprendenti come la caccia ai mostri marini. Sebbene questa caratteristica possa non essere storicamente accurata, è indubbiamente divertente, soprattutto quando affrontata insieme agli amici. La sensazione di avventurarsi nei mari in cerca di creature leggendarie aggiunge un tocco di eccitazione e imprevedibilità al gioco, offrendo una varietà di esperienze al di là delle battaglie navali standard.
Tuttavia, Skull and Bones è chiaramente un gioco in divenire, sicuramente la sua uscita non significa affatto che siano terminati i lavori. Essendo un titolo multiplayer focalizzato sull’online, c’è un ampio spazio per ulteriori miglioramenti e aggiornamenti da parte di Ubisoft Singapore. Speriamo che il team continui a lavorare sul gioco, introducendo nuovi contenuti e affinando l’esperienza complessiva. Attualmente, Skull and Bones offre un’esperienza piacevole, ma i suoi difetti potrebbero diventare più evidenti nel tempo e portare a un certo senso di stanchezza. Inoltre, la mancanza di alcune funzionalità di base, come la capacità del protagonista di nuotare, potrebbe deludere alcuni giocatori. Tuttavia, nonostante questi svantaggi, Skull and Bones rimane un’opzione interessante per coloro che amano le avventure piratesche e le battaglie navali.
Conclusioni | ||
---|---|---|
So benissimo che di questo gioco si è parlato in lungo e in largo, e sicuramente non in termini lusinghieri. Tuttavia, per quanto mi riguarda, Skull and Bones offre un’avventura piratesca coinvolgente e piena di azione, arricchita da una varietà di elementi come le battaglie navali, la caccia ai mostri marini e le esplorazioni oceaniche. Sebbene il gioco presenti innegabili difetti, come la ripetitività delle missioni e la mancanza di personalità del protagonista, resta comunque un’esperienza divertente e appagante per gli amanti e le amanti del genere. Con il potenziale per ulteriori miglioramenti e aggiornamenti futuri, Skull and Bones potrebbe evolversi in un titolo ancora più avvincente in futuro. Tuttavia, al momento attuale, riesce comunque a offrire ore di divertimento e avventura nei mari dell’oceano indiano. | ||