RPG Maker MV – Recensione

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Pronti a creare l'RPG che avete sempre sognato?

RPG Maker MV – Recensione
RPG Maker MV – Recensione
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Creare un videogioco è un’impresa mastodontica. E no, per essere tale non serve necessariamente sviluppare un Cyberpunk 2077 o un Red Dead Redemption 2: anche titoli più semplici e basilari, con estetica retro a 8 o 16-bit, richiedono tutta una serie di conoscenze di programmazione, grafica e chi più ne ha, più ne metta, frutto di anni di studio, di esperienza, di sangue, sudore e lacrime, e soprattutto di un collettivo di teste e anime che, come in un sofisticato processo alchemico, aggiungono un ingrediente in grado di dar vita a un risultato finale degno di tale nome.

Ecco perché per i game designer alle prime armi e i lupi solitari, o per chi ha sempre sentito l’impulso di creare qualcosa di proprio ma saltando a piè pari tutta la parte noiosa (eppure fondamentale), vengono in aiuto tool più o meno completi, che a volte ricordano veri e propri videogiochi. Come RPG Maker, in circolazione da 25 anni ormai, e partner in crime di numerosi titoli poi distribuiti in tutto il mondo, anche non necessariamente JRPG a 16-bit, nonostante sia il nome, sia l’estetica che gli strumenti messi a disposizione siano predisposti proprio per quel genere in particolare.

Mentre su PC, che resta comunque la piattaforma più consona allo sviluppo (anche solo per l’innegabile comodità offerta da mouse e tastiera), continua ad aggiornarsi e a lanciare nuove versioni, è della controparte per console che vi parliamo in questa sede, in concomitanza con il lancio del gioco/tool sulla current gen (PS4 e Nintendo Switch, nello specifico), e in particolare della versione MV, uscita su PC ormai 5 anni fa (dove è stata rimpiazzata dalla MZ meno di un mese fa).

In RPG Maker MV si gioca anche, come detto: già il tutorial è di fatto impostato come il classico incipit di un’avventura, con una madre che richiede all’eroico figlio di svolgere qualche operazione basilare (come annaffiare i fiori e portare un oggetto ai vicini), fino a uno sporadico scontro con dei nemici incrociati per caso nella mappa principale: tutte situazioni pensate per mostrare le infinite possibilità, così come gli obblighi, di questo tool, dal dover impostare una routine di movimento e delle linee di dialogo a un moccioso che ci intralcia, al creare un’entrata e un’uscita in ogni mappa, casa o dungeon per far sì che ci si riesca a spostare da un luogo all’altro, fino all’impostazione dei corretti valori di attacco e difesa dei mostri, o degli oggetti che lasceranno una volta sconfitti.

La lista è davvero lunghissima, e sulla qualità e quantità di possibilità offerte da RPG Maker MV c’è davvero poco da dire: avrete l’imbarazzo della scelta

Sono tante, tantissime le variabili, soverchianti, com’è giusto che sia, dovendo e potendo creare un lungo e complicato gioco di ruolo: dimensioni della mappa (sia il mondo stesso che le singole aree in cui potrete scomporre città e dungeon), biomi (precaricati: lava, neve, acqua, montagne, deserti), classi (con rispettivi valori, skill e attacchi), persino le animazioni dei nemici o il design dei PG (che potrete anche editare a vostro piacimento), le tipologie di elemento (per creare dinamiche à la sasso/carta/forbice) e sprite di ogni genere come case, villaggi, castelli, decorazioni per interni ed esterni, interruttori, oltre a NPC a cui assegnare un aspetto, intere linee di dialogo, o eventuali poteri e facoltà come il ridurre l’HP del protagonista o donargli un oggetto, e ancora eventi di ogni genere (inizio di una battaglia – con visuale stile vecchi Dragon Quest, con i soli nemici disposti frontalmente -, un negozio, un cambio di sottofondo musicale), forzieri da aprire… la lista è davvero lunghissima, e sulla qualità e quantità di possibilità offerte da RPG Maker MV c’è davvero poco da dire, avrete l’imbarazzo della scelta.

Tutto rose e fiori? Purtroppo no: come avrete intuito, la versione console da noi testata (PS4, nello specifico) presenta problemi di non poco conto da tenere in considerazione, quasi tutti legati alla user experience e ai comandi, che sono lenti e poco reattivi (a volte si percepisce un lag abbastanza evidente in fase di input), oltre che estremamente farraginosi, complice la necessità di utilizzare un DualShock 4 al posto di mouse e tastiera, con il movimento tra le varie interfacce e i menù, oltre che la scacchiera in cui sono suddivise le singole mappe, che richiede numerosi passaggi di troppo, rendendo così il processo di creazione più lento e faticoso che mai, dove basta una distrazione per dover ruotare nuovamente tra le varie sezioni dell’interfaccia per tornare a quella desiderata. Il team ha fatto il possibile per renderlo quanto più comodo e fruibile, ma i limiti in questione sono perlopiù oggettivi e fisiologici: se l’infinita serie di variabili può infatti essere assimilata solo con l’utilizzo costante (tant’è che lo stesso tutorial non entra troppo nel dettaglio proprio per l’infinita mole di possibilità), è l’applicazione delle stesse a rendere ancor più difficoltoso un processo già di per sé non proprio semplice e intuitivo di sua natura. Per non parlare poi della libertà decisamente inferiore rispetto alla controparte PC, dove la customizzazione è molto più elevata.

Decisamente più grave è invece l’approssimativo (per non dire terribile) lavoro di localizzazione in italiano, con errori grossolani e degni di un traduttore automatico (basti pensare al verbo in terza persona “attacks”, tradotto ingenuamente con “attacchi”, o a discrepanze riscontrate nel tutorial, con la guida che suggerisce di impostare un certo comando, salvo poi trovarlo con un nome completamente differente – come “Su” che diventa “In alto”). Se avete una minima infarinatura di inglese, vi suggeriamo caldamente di impostare la vostra console in tale lingua, in quanto in italiano c’è il rischio di trovare voci e comandi scorretti o poco chiari che non fanno altro che accrescere la già inevitabile confusione.

Apprezzabile, invece, la volontà del team di stimolare l’upload degli User Generated Content/Games tramite contest periodici a tema e premi per l’accesso giornaliero che donano nuovi elementi con cui realizzare le proprie opere.

Conclusioni

RPG Maker MV è un tool fantastico che offre ai neofiti, a patto di prepararsi psicologicamente a un’impresa titanica e di accontentarsi di una componente grafica più datata e mediocre, gli strumenti per creare il gioco dei loro sogni.

Almeno su PC.

Perché nel passaggio su console, diventa molto più complesso sfruttare tutte le infinite possibilità che il gioco mette a disposizione, tra un’interfaccia stracolma di icone e comandi da impartire che ben poco si presta a un controller, un fastidioso lag nei comandi e una localizzazione in italiano davvero pessima, oltre all’impossibilità di esportare la propria creazione al di fuori dell’ecosistema di appartenenza (mentre quelle fatte su PC possono essere esportate e commercializzate).

Tanti limiti, insomma, e una minore libertà generale, che ci portano a sconsigliare l’acquisto della versione PS4 a favore di quella PC, sempre non vogliate sfruttarla come semplice palestra prima di cimentarvi con lo sviluppo vero e proprio.

RPG Maker MV è disponibile da GameStop Zing Italia nelle versioni PS4 e Nintendo Switch.

Good

  • Un tool potentissimo
  • Vi permette di creare un videogioco risparmiandovi anni di studio

Bad

  • Si sente troppo la mancanza di mouse e tastiera
  • Input lag fastidioso
  • La versione console non permette di esportare e commercializzare le proprie opere
  • Traduzione italiana terrificante
  • Più limiti e minore customizzazione rispetto alla versione PC
5

Mediocre

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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