Yomawari: Lost in the Dark – Recensione

ACQUISTA ORA

L'horror che aspettavamo da tanto

Yomawari: Lost in the Dark – Recensione
Yomawari
Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:

Yomawari: Lost in the Dark, già prenotabile nello shop online di GameStop, è il terzo capitolo della serie horror diventata cult nel 2016 con Yomawari: Night Alone, seguito, a sua volta, da un ottimo sequel nel 2017, Yomawari: Midnight Shadows. Entrambi i titoli ebbero ampio successo tra gli amanti del genere, tanto che nel 2018 NIS America rilasciò The Long Night Collection, una raccolta che trtaghettava per la prima volta la serie su Nintendo Switch.

Il ritorno di Yomawari, ben 5 anni dopo la sua ultima entry, è quindi motivo di celebrazioni. Nippon Ichi Software è tornata a disegnare le sue inquietantissime strade piene di fantasmi, pronta a terrorizzare una nuova generazione di fan con un twist alla componente “action”, che aggiunge una discreta difficoltà rispetto al passato (a volte pure un po’ troppa ad essere sinceri).

Alla ricerca dei suoi ricordi, la piccola Yuzu affronterà spiriti, fantasmi e maledizioni di ogni tipo e noi con lei. Armati solo di determinazione e consigli, ottenuti studiando il folklore popolare tramite alcune note scovate in giro per la mappa, il viaggio che ci aspetta non sarà facile.

Preparatevi a tornare bambini, quando vi rintanavate sotto le coperte fino alla testa per sfuggire dal mostro dell’armadio. Yomawari: Lost in the Dark è l’apice di questo pensiero: tutto andrà bene finché non aprite gli occhi… più o meno.


Yuzu è una ragazzina delle elementari, che per motivi a noi inizialmente ignoti è vittima di bullismo. La storia inizia proprio a scuola, dove a seguito di una mattinata alquanto pesante la nostra protagonista si reca sul tetto. Qui si prende un attimo per ammirare il cielo, proprio sul ciglio del precipizio… e all’improvviso si risveglia in una strana foresta.

Ad aspettarla c’è una ragazza che sembra conoscere Yuzu, ma di cui lei non ha alcun ricordo. Grazie al suo aiuto riesce ad uscire dalla foresta e tornare a casa, ma ormai è troppo tardi: una maledizione l’ha colpita e se non vuole trasformarsi in uno spirito maligno dovrà recuperare i suoi ricordi entro le 6 del mattino!

Preparatevi a tornare bambini, quando vi rintanavate sotto le coperte fino alla testa per sfuggire dal mostro dell’armadio

Neanche a dirlo, sarà una notte parecchio interessante. I ricordi di Yuzu sono infatti sparsi per i vicoli della città, sotto forma di oggetti a lei appartenuti e che in un modo o nell’altro ha perso nel corso degli anni. La prima parte del gioco si concentrerà quindi sull’esplorazione: una volta recuperati i primi oggetti, dei flashback ci indicheranno dove andare per trovare le nostre memorie perdute. Purtroppo però ci sono ben altre cose “sparse per i vicoli”… questa città ha infatti seri problemi di infestazione!

Tonnellate di fantasmi di ogni tipo aspettano in agguato, pronti ad attaccare chiunque osi incrociare il loro sguardo o attraversare il loro territorio. Leggende metropolitane, vittime di atroci torti ed oggetti abbandonati, ce n’è per tutti i gusti! Incredibilmente ce n’è persino qualcuno “buono”, che chiederà il vostro aiuto, anche se sempre in modo inquietante.

La prima cosa che Yomawari: Lost in the Dark vi chiederà di fare non appena acceso è di mettere le cuffie e regolare il suono. Si tratta infatti di una componente importantissima del gioco, che vi permetterà di immergervi completamente nei panni di Yuzu.

Se pensate che una grafica deformed non sia adatta a spaventare o mettere ansia, è perché non avete mai avuto il battito del vostro cuore nelle orecchie, a segnalare la presenza di qualsiasi cosa potrebbe uccidervi da un momento all’altro. Attraversare ad occhi chiusi l’ignoto, con il cuore che batte all’impazzata, sapendo che al di là delle vostre dita ci sono dei fantasmi pronti a farvi a fettine è a dir poco tremendo.

La cosa peggiore però è che spesso e volentieri saprete esattamente in quale guaio vi state ficcando. Diverse note vi indicheranno infatti esattamente come affrontare determinati spiriti. Eppure, per assurdo, sapere cosa vi aspetta non rende lo scontro né più facile, né meno spaventoso.

Ebbene sì, ci saranno momenti in cui lo scontro sarà inevitabile e sarete costretti a vedervela con dei veri e propri boss, nonostante la maggior parte del tempo sarà spesa a scappare a gambe levate. Questa parte è forse l’unica che presenta qualche pecca nel piccolo capolavoro horror che è Yomawari: Lost in the Dark.

Se esplorazione e puzzle sono ottimamente strutturati, con una narrazione che tiene incollati nonostante le stesse animazioni ripetute all’infinito (la grafica è quella che è, ed onestamente ben si sposa con le atmosfere tetre del gioco), la parte più dinamica è fin troppo pretenziosa.

Esplorare la città e scoprirne gli oscuri segreti è un passatempo che ripaga tutte le ore spese

Non fraintendete, amo la sfida, ma non si può richiedere precisione millimetrica quando i comandi non sono affatto concepiti per offrirla! A volte troverete che un passo di meno o di troppo può costarvi la vita, portando a situazioni piuttosto frustranti.

Nonostante questo inconveniente, ho trovato i boss parecchio interessanti, ognuno con meccaniche proprie da scoprire nel concitamento dello scontro… cosa non semplice quando sei inseguito da un mostro grande quanto una casa con poteri sovrannaturali. Ma queste sono pur sempre le sfide che ci piacciono!

Conclusioni

Yomawari: Lost in the Dark è un’avventura assolutamente imperdibile per tutti coloro che amano le atmosfere horror, ma non troppo.

Di scene e temi pesanti ne troverete a iosa, dal bullismo a terribili epidemie, e i rumori inquietanti della notte mischiati al battito del cuore di Yuzu vi terranno costantemente sulle spine. Il jumpscare è sempre dietro l’angolo, ma la piccola protagonista e la grafica deformed sono sempre lì a ricordarvi che si tratta solamente di un’avventura.

Esplorare la città e scoprirne gli oscuri segreti è un passatempo che ripaga tutte le ore spese, ricostruendo i ricordi della protagonista passo dopo passo e lasciando spazio ad alcuni geniali “misteri secondari”.

Ho amato questo gioco in ogni fantasma incontrato, ogni mistero svelato ed ogni nuova ambientazione scoperta… un po’ di meno in alcune fasi action che pretendono un po’ troppo. Ma per questo piccolo capolavoro ho volentieri chiuso un occhio, anzi, tutti e due!

Acquista Yomawari: Lost in the Dark da GameStop, disponibile in versione Deluxe Edition!

Good

  • Storia avvincente
  • Tantissimi fantasmi da affrontare in modi diversi
  • Giusto livello di inquietudine ed ansia costanti
  • L'esplorazione è sempre soddisfacente
  • Geniale la meccanica di tapparsi gli occhi e farsi "guidare dal proprio cuore"...

Bad

  • ... ma le fasi action a volte pretendono un po' troppo per la precisione dei comandi di gioco
  • Alcune animazioni sempre uguali della protagonista risultano ridicole a lungo andare
8

Imperdibile

Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

Lost Password