Il passato ed il futuro di ARMS svelati dal suo creatore

Il futuro appare roseo

Il passato ed il futuro di ARMS svelati dal suo creatore

Kosuke Yabuki, director di ARMS, si è soffermato sul proprio gioco di fronte ai colleghi di Polygon, evidenziando alcuni aspetti dello sviluppo e fornendo dei retroscena molto interessanti non solo sul passato, ma anche sul futuro del picchiaduro esclusivo per Nintendo Switch. Tra scelte apparentemente inspiegabili, ampliamento dell’universo e portata del progetto, ecco quali sono state le sue parole:

Per me e per il team è stato grandioso. Ci sono stati diversi momenti nei quali ci siamo chiesti se non sarebbe stato il caso di utilizzare personaggi già conosciuti ed amati dal pubblico, ma alla fine abbiamo preferito creare qualcosa di completamente nuovo, pur sapendo che stavamo rischiando. La risposta del pubblico è stata positiva, ed in molti ci hanno chiesto di approfondire la storia dei diversi lottatori: ci stiamo lavorando, anche con dei progetti collaterali al videogioco, ma non sappiamo se riusciremo ad andare fino in fondo.

Per quanto riguarda il mancato inserimento di una campagna single player, semplicemente abbiamo preferito focalizzarci su altro: sul sistema di controllo, ad esempio, ma anche sul bilanciamento tra i diversi personaggi e sulla creazione di questi ultimi. Non saremmo riusciti a fare tutto, ed alla fine abbiamo optato per questa soluzione; per quanto riguarda un possibile inserimento dei lottatori di ARMS nel nuovo Super Smash Bros., al momento non posso dire proprio nulla!

La voglia di creare qualcosa di completamente nuovo è sicuramente apprezzabile e poi, diciamocelo, fare a botte (virtuali, ci mancherebbe) ogni tanto ha i suoi lati positivi.


Fonte

Straordinariamente attratto da tutto ciò che il videogioco rappresenta, ne seguo l'evoluzione in tutti i suoi aspetti augurandomi di assistere ad una costante crescita, che è quello che sta accadendo da decenni. Il videogioco è versatile, emozionante, capace di intrattenere e di regalare momenti memorabili: come si fa a non adorarlo?

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