Human Lost

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Manganalisi di Human Lost: lo Squalificato – Anime Factory

Cosa definisce l'essere umano?

Human Lost

Torniamo a parlare di anime e fantascienza: questa volta con un lungometraggio molto particolare tratto da uno dei romanzi più amati in terra nipponica. Sto parlando de “Lo Squalificato – No Longer Human”, una novel di Osamu Dazai che risale alla metà del secolo scorso. Lo Squalificato ebbe diverse incarnazioni, anche a livello manga (una ad opera del re dell’horror giapponese, Junji Ito) e a queste versioni si è di recente aggiunta Human Lost, lungometraggio diretto da Fuminori Kizaki che prende il romanzo di Dazai e lo proietta nel futuro, in un’ambientazione fantascientifica che riflette quanto visto in capolavori senza tempo come Ghost in the Shell. 

Human Lost

©HUMAN LOST Project. Anime Factory/Koch Media per l’edizione italiana.

Anime Factory porta questo lungometraggio dalle tinte cyberpunk in Italia, con un’edizione Blu-ray limitata (in sole mille copie in esclusiva sullo store Fan Factory) e un doppiaggio italiano di tutto rispetto, con il protagonista interpretato da Emanuele Ruzza e Yoshiko Hiiragi da Eva Padoan. Inoltre questa versione è ricca di contenuti speciali, che vedremo in dettaglio più avanti.

Prima di iniziare, non dimenticatevi di ampliare la vostra conoscenza di anime e manga con le ricariche all’account di Crunchyroll su GameStop direttamente qui!

Human Lost

©HUMAN LOST Project. Anime Factory/Koch Media per l’edizione italiana.


Dettagli tecnici

Prodotto: Human Lost – Lo Squalificato
Durata:
110 minuti (extra esclusi)
Regia:
Fuminori Kizaki
Versione:
Home Video Blu-ray
Video: 
MPEG-4 1080p
Lingue e sottotitoli:
Italiano e Giapponese 5.1 DTS-HD Master Audio 5.1 | Sottotitoli in Italiano (fedeli all’originale)
Extra:
Booklet di 24 pagine; 4 cartoline di Doug Hoppes; Original Preview, Promotional Video, TV Spot, Talk Show Anime Expo 2019.
Prezzo ufficiale:
39,99 €

La Manganalisi dell’edizione home video è stata realizzata grazie al gentile supporto di Koch Media.


Analisi e impressioni

Human Lost è un adattamento di un romanzo del 1948, quindi alcune cose rimangono per forza di cose fedeli all’arco narrativo originale. In ogni caso, il tocco del regista di Psycho Pass si vede e si sente, e Human Lost acquisisce abbastanza personalità e distinzione che gli permettono di uscire dal seminato del suo illustre predecessore, anche se non sempre per il meglio. Ma partiamo dalla sinossi: l’ambientazione è un futuro distopico (l’anno è il 2036) nel quale le persone vivono 120 anni senza doversi più preoccupare di malattie, ferite o questioni meramente umane. Nell’anno 111 dell’era Showa, la morte è stata finalmente tenuta a bada dalla scienza.

Chiaramente c’è un prezzo da pagare: le nanomacchine inserite nei corpi delle persone, che permettono questa incredibile longevità, genera diversi problemi in questa società all’apparenza perfetta. Innanzitutto esaspera una delle ingiustizie sociali già presenti nel nostro mondo, ovvero la disparità economica, che viene esacerbata dalla rinnovata longevità delle persone. E poi c’è il fenomeno “Human Lost”, che avviene quando un individuo si “disconnette” dalla rete Shell che controlla le nanomacchine, rendendo la persona particolarmente inquietante e i suoi tratti somatici decisamente più mostruosi. 

Human Lost

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Il concetto di “Umanità Perduta” viene ben caratterizzato dal protagonista, Yōzō Ōba, che proprio come la sua controparte cartacea riesce nel porre allo spettatore diverse domande esistenziali. Prima fra tutte quella che dà il titolo al nostro anime, ovvero “Human Lost”. Cosa succede all’uomo se viene “squalificato” dalla società che dovrebbe prendersi cura di lui? Perde lo status di umano? Viene meno il suo senso d’esistenza? O magari è già venuto meno dopo che l’uomo si è arrogato il diritto di mettere un freno alla morte?

Human Lost

©HUMAN LOST Project. Anime Factory/Koch Media per l’edizione italiana.

Se non si può premiare per originalità le fondamenta di quest’opera (che come ho già detto sono state gettate da un altro autore, Osamu Dazai, nel 1948) sicuramente si può dire che Human Lost riesce a dare un nuovo aspetto a una novel avveniristica e controversa, anche se forse finisce col prendersi un po’ troppo sul serio con monologhi lunghissimi e spesso difficilmente comprensibili che rischiano di annoiare lo spettatore. Comunque sia, sono presenti anche un po’ di combattimenti e persino un inseguimento in moto (noto omaggio ad AKIRA) che spezzano un po’ l’introspettivo e viaggio dei nostri protagonisti.

Human Lost

©HUMAN LOST Project. Anime Factory/Koch Media per l’edizione italiana.


Uno sguardo all’edizione

La nostra edizione limitata di Human Lost – Lo Squalificato è edito da Anime Factory (Koch Media) e si presenta in una confezione amaray “large” con slipcase, contenente un booklet da 24 pagine e quattro card da collezione di Doug Hoppes.

Nonostante il bellissimo booklet, oramai consuetudine delle produzioni Anime Factory, quello che piace di questa edizione di Human Lost è la carrellata di contenuti extra nel Blu-ray: il talk sto preso da Anime Expo 2019 contribuisce a comprendere meglio l’opera, con interviste a Yusuke Kozaki, Mamoru Miyano e persino agli M-Flo, che hanno composto e cantato il tema principale dell’anime.

Human Lost

Tra gli extra degni di nota ci sono anche le quattro card da collezione, con gli inquietanti ma splendidi artwork Doug di Hoppes che catturano bene l’immaginario dell’opera.

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Il comparto video restituisce un buon feedback allo spettatore, con una buona fedeltà visiva che contribuisce a rendere godibile questo lungometraggio animato. L’audio invece è il solito DTS HD Master Audio 5.1, che fa il suo lavoro proponendoci un comparto sonoro preciso e cristallino.

Human Lost

©HUMAN LOST Project. Anime Factory/Koch Media per l’edizione italiana.

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Cosa ne pensa il Nerd-O-Meter?

Human Lost – Lo Squalificato è una rivisitazione in salsa sci-fi del romanzo giapponese noto in Italia come Lo Squalificato (o No Longer Human): l’approccio utilizzato per raccontare nuovamente questa storia è abbastanza originale dal permettere ai/alle fan di darci un’occhiata, per godersi la storia di Yōzō Ōba sotto un nuovo e particolare punto di vista.

C’è da dire che forse avrei preferito vedere un po’ più di approfondimenti su tutti i personaggi, che (dato anche lo screen time più limitato rispetto a una serie classica) a volte mancano dello “spazio a schermo” necessario per permettere allo spettatore di affezionarsi un po’. Anche i monologhi esistenziali, per quanto fisiologici per l’opera, risultano un po’ pesanti.

Qualora quest’opera avesse catturato la vostra attenzione, sappiate che potrete vederla anche su Netflix: per rinnovare il vostro abbonamento vi rimandiamo direttamente allo store online di GameStop.

Per maggiori informazioni sull’edizione potete consultare il sito ufficiale.

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©HUMAN LOST Project. Anime Factory/Koch Media per l’edizione italiana.


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Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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