News 04 Set 2015

Lost Dimension – Recensione

Nel gergo quotidiano, la paranoia è uno stato mentale di ansia e angoscia che spinge le persone a procrearsi problemi laddove inesistenti ed a dubitare di chi gli sta accanto.
La paranoia porta con sé l’impossibilità di fidarsi totalmente di qualcuno, poiché il prossimo potrebbe pugnalarci alle spalle, non vederci di buon occhio o tramare contro di noi.

Chiarito questo concetto, possiamo finalmente iniziare a parlare di Lost Dimension, l’ultimo JRPG dello studio Lancarse, conosciuto ai più per quella piccola perla chiamata Etrian Odyssey.
Cosa c’entra la paranoia con Lost Dimension? Il collegamento è molto semplice, in quanto in questo JRPG tattico nessuno è realmente amico di nessuno, tutto è messo in dubbio, soprattutto l’amicizia. Dimenticatevi quindi lo stereotipo tipico del genere JRPG fatto di amici che salvano il mondo dal cattivo di turno e iniziate a domandarvi a chi o a cosa credere, ma soprattutto, se realmente crederci.

Vi incuriosisce questa introduzione? Qualunque sia la vostra risposta, continuate a leggere le prossime righe, Lost Dimension potrebbe sorprendervi in positivo.

Un’avventura a base di tradimenti non può che avere una premessa disastrosa come la fine del mondo e un master mind che è l’incarnazione della distruzione stessa, il malvagio The End.
Sadico e misterioso, egli gioca con le vite degli 11 membri del SEALED, un’organizzazione di agenti speciali dotati di poteri soprannaturali. Come mere pedine soggiogate al volere di The End, gli agenti sono costretti a scalare una torre proveniente da un’altra dimensione fino alla cima, pena la distruzione dell’intero pianeta.

La scalata, oltre ad essere ostacolata da nemici robotici è anche piena di incognite fra cui, quella più importante, la presenza di alcuni traditori all’interno del gruppo dei nostri eroi.
I Giuda non piacciono a nessuno, neanche a The End stesso il quale impone il sacrificio di uno di essi ad ogni piano.
Chi è innocente? E chi sono i Giuda che si nascondono nell’ombra? Scoprirlo sarà compito del protagonista, Sho, e del suo misterioso dono della premonizione.

Nonostante sulle prime possa apparire piuttosto complesso, in realtà scovare chi è il vero colpevole è più facile di quanto non sembri e questo grazie alla possibilità di sentire i pensieri dei propri compagni una volta conclusi i combattimenti. Ed è qui che entra in gioco la deep vision e la possibilità di spendere i punti visione guadagnati nelle battaglie per un’analisi più profonda dei propri sospetti. Una vera e propria prova del 9.

L’analisi con la deep vision purtroppo consiste semplicemente nel far muovere Sho in uno spazio bianco guidato dalla voce dei pensieri del compagno sotto accusa, una vera occasione sprecata.
Una volta conclusa l’indagine, fortunatamente arriva una parte un po’ più divertente, ovvero la votazione segreta contro il traditore: qui dovrete esser stati anche abbastanza abili a manipolare l’opinione del gruppo, visto che fra un combattimento e l’altro parlare male di qualcuno diventerà ben presto una norma.

In cosa consistono però le battaglie, vero fulcro dell’azione? Indubbiamente Lost Dimension si contraddistingue per il suo sistema di combattimento ibrido che unisce turni e lotta in tempo reale.
Prima di iniziare la missione vedrete in anteprima l’intera mappa di gioco con i suoi nemici, e al giocatore non resterà che selezionare e posizionare strategicamente i 6 personaggi scelti nei punti indicati.

All’inizio della storia avrete ben 11 unità fra cui scegliere, ognuna dotata di una sua capacità unica, perciò dovrete pensare bene a chi schierare sul campo.
Considerando che il protagonista è l’unico membro fisso a combattere, i restanti 5 potranno essere ad esempio il medico Shinjiro, la pirocinetica Himeno, la forzuta Mana, la telepatica Yoko e il telecinetico Marco.

Le abilità degli agenti non rientrano nell’ambito della magia, così come le armi che possiedono. Fra pistole, fucili e lame varie non aspettatevi molta varietà.
La varietà purtroppo non è neanche il punto forte dei nemici, quest’ultimi caratterizzati da un design ripetitivo, da pattern di attacco sempre uguali e dalla scarsa intelligenza artificiale tale che non sarà raro vederli inciampare e incastrarsi fra di loro.

Nonostante ciò, per avere la meglio su questi inutili ammassi di ferraglia dovrete comunque fare attenzione ad alternare con sapienza attacchi fisici e speciali, senza però rischiare di rimanere a corto di gift points (i classici magic points) e sanità mentale, onde evitare di cadere in modalità berserk. In questo stato, infatti, il nostro personaggio sarà sì più forte, ma suscettibile ad attaccare anche i membri della sua squadra.
Oltre alla scelta delle abilità e alla possibilità di ereditare i poteri dei compagni deceduti in modo tale da non rimanere mai senza il supporto di cure o di quant’altro abbiate bisogno, i membri del SEALED possono aiutarsi fra loro con attacchi combinati o passare il loro turno ad un compagno. Attenzione però, anche i nemici sono capaci di attaccare in combo o alle vostre spalle arrecando danni non indifferenti.

Del sistema di combattimento è importante ricordare durante il turno avversario la pessima gestione della telecamera che offre spesso meravigliose inquadrature dei muri dietro cui sono posizionati i nemici. Al contrario, nel turno del giocatore la telecamera può esser mossa a piacimento senza incorrere in nessun problema di sorta.
Di buono ci sono anche i modelli 3D di discreta fattura dei personaggi, ma purtroppo le mappe in cui si muovono non brillano per fantasia e dettagli.

Al di là di qualche piccola magagna tecnica e qualche discutibile scelta di design, in linea di massima le battaglie di Lost Dimension si sono rivelate comunque divertenti, questo grazie a una buona componente strategica di fondo e alla varietà di abilità a cui è possibile ricorrere e acquisire man mano salendo di livello. Chiude il tutto un ottimo grado di sfida stimolante e mai punitivo.

A questo punto non ci resta che concludere il quadro con il comparto sonoro. Lost Dimension è arrivato in occidente perdendo il doppiaggio giapponese in favore di quello inglese che è l’unico disponibile, ma fortunatamente le voci sono azzeccatissime. Chi non ha una buona conoscenza della lingua inglese parlata non deve allarmarsi alla notizia, poiché le poche scene anime presenti sono per la maggior parte sottotitolate e di facile comprensione.

Come il doppiaggio, anche la colonna sonora accompagna adeguatamente l’azione, sebbene l’unico brano realmente degno di nota sia quello della opening, cantato in giapponese in pieno stile J-Pop.

In conclusione…

Lost Dimension cerca di spezzare gli stereotipi visti e rivisti del genere, ma purtroppo diverse pecche tecniche ne rovinano l’esperienza e la possibilità di elevarsi a titolo must have.

Fra un’intelligenza artificiale dei nemici poco curata, una varietà quasi nulla delle mappe presenti e una telecamera che in più di un’occasione manca completamente il suo obbiettivo, Lost Dimension riesce comunque, seppur in minima parte, a spiccare, grazie alla sua trama e a un cast che, pur imprigionato all’interno dei soliti stereotipi giapponesi, riesce comunque a rendersi intrigante a modo suo.

Il resto purtroppo è una mezza infinità di occasioni sprecate con qualche alto e parecchi bassi. Il classico studente da “suo figlio potrebbe, ma non si impegna”. Rimandato!

Voto: 6/10

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