Gundam Breaker 4 è il giusto fanservice per gli appassionati – Recensione

Appassionati di gunpla, riunitevi

Quella di Gundam è una passione senza tempo (ma che occupa spazio se vi dedicate al modellismo): che siate veterani o potenziali nuovi appassionati, non c’è un momento giusto per il quale avvicinarsi a questi storici mecha, perché una volta fatto sarà comunque difficile uscirne. C’è qualcosa di intrinsecamente affascinante, che sia per la memoria storica di un franchise che non perde un colpo, sia per il fatto che, nel caso dei videogiochi, sono esperienze confortanti nella loro ripetitiva semplicità – uno spazio da ritagliarsi e in cui spegnere del tutto la testa per dedicarsi quasi del tutto al modellismo virtuale. Fatto sta che c’è del magnetismo, qualcosa che tocca giuste quanto invisibili corde e spinge verso una passione di cui magari non si era del tutto consapevoli.

Gundam Breaker 4 è la giusta risposta a tutti gli appassionati dell’opera nata dalla mente di Yoshiyuki Tomino e Hajime Yatate, ma non solo: è uno soprattutto per chi ha la passione dei gunpla e della costruzione, nonché modifica irrefrenabile degli stessi. Ponendosi come un’esperienza che simula un non meglio precisato videogioco online, ancora in fase di testing, nel quale sbizzarrirsi con i gunpla e sfruttarli poi per scalare le classifiche, Gundam Breaker 4 è fanservice allo stato puro. Uno di quelli dove il farming, e la conseguente ripetitività che ne presto ne deriva, la fanno da padroni ma comunque un titolo che non può mancare nella vostra collezione se siete appassionati.

Il gioco si sorregge su una storia principale, piuttosto semplice e con un ruolo più che altro accessorio, ma utile a spezzare la continuità di missioni svolte con un solo obiettivo che è poi anche il nucleo del gioco: collezionare pezzi sempre migliori per assemblare il Gundam definitivo, rifinendolo poi con migliorie e potenziamenti di sorta. Se ad esempio il recente SD Gundam Battle Alliance offriva una storia che andava anche a toccare le corde della nostalgia, richiamando personaggi storici della serie in un susseguirsi di linee temporali e anomalie da risolvere (sempre a suon di pugni robotici), Gundam Breaker 4 mette da parte questa componente, per concentrarsi su una personalizzazione di fronte alla quale il citato SD impallidisce – è un po’ è sbiancata anche chi vi scrive. La quantità che questo gioco raggiunge, per numero di modellini presenti, pezzi pezzi (a cui vanno aggiunti livello e rarità) e possibilità di personalizzazione è elevatissima: basteranno poche battaglie per trovarsi sommersi di componenti sparsi ai quali dare un senso, oppure no, che tuttavia non vanno sprecati perché torneranno utili in futuro per migliorare i pezzi che riteniamo più utili. Un continuo ciclo e riciclo, insomma, per raggiungere il modellino ideale e volendo continuare a perfezionarlo.

Gundam Breaker 4 è fanservice allo stato puro

Facendo qualche passo indietro e partendo dalla storia, al netto del suo ruolo più di accompagnamento all’intero comparto di personalizzazione, Gundam Breaker 4 è suddiviso in sette capitoli per un totale di trentasei missioni. Procedendo andrete a sbloccare diverse opzioni indispensabili per perfezionare il vostro Gundam, sia dal punto di vista della costruzione di per sé, che del combattimento per ottenere pezzi sempre più efficienti. Le taglie ad esempio, di difficoltà sempre crescente, andranno a metterci contro i Gundam di altri giocatori in battaglie 3vs3 all’ultimo modellino, dov’è facile prenderle di santa ragione soprattutto se si cerca di osare un po’ troppo. Gli incarichi sono invece pensati per offrire battaglie impostate su regole sempre diverse che potrebbero andare dal distruggere tutti i nemici, a solo alcuni specifici fino ad affrontare una serie di boss in successione. L’obiettivo vero è in ogni caso lo stesso, ossia ottenere componenti di pregio sempre maggiore.

Un aspetto, quest’ultimo, che viene determinato non solo dalla complessità della missione o dal capitolo che stiamo affrontando, a cui corrisponde il livello richiesto per affrontarlo a dovere, ma soprattutto dal grado di difficoltà e dal grado ottenuto a fine incarico. Semplice e Standard sono estremamente abbordabili ma il salto da quest’ultima ad Hardcore è sensibilissimo e in modo particolare all’inizio potrebbe creare qualche difficoltà. Se poi giocate con un amico, dovete prestare attenzione ai rispettivi livelli e a chi crea la lobby, perché se è vero che a livello più alto corrisponde ricompensa migliore, se la vostra controparte è troppo superiore a voi potreste ritrovarvi a fare da gregario e anzi, rischiare di essere sconfitti. Nulla di grave se succede, i pezzi strappati ai nemici vengono comunque ottenuti e questo potrebbe offrirvi lo stesso un vantaggio nella costruzione del vostro gunpla, tuttavia va da sé che una missione completata alla perfezione significa ricompense migliori tanto in termini di denaro quanto di componenti. Se non doveste ottenere quello che cercate, potete comunque fare un salto al negozio e controllare o che siano in vendita le scatole intere con tutti i pezzi del caso oppure il singolo che vi serve. Come ho già accennato, non sbarazzatevi dei pezzi inutili o in eccesso, perché per quanto allettante possa essere l’opzione “vendi” potete sfruttarli in modo migliore rispetto al guadagno di qualche GP.

Gundam Breaker 4 offre un ottimo livello di personalizzazione

Quando infatti non siete impegnati a battagliare o a contrattare con la negoziante, potete recarvi nella vostra stanza e fare quello che qualunque appassionato di gunpla adora: assemblare il vostro modellino ideale. Testa, busto, braccia, gambe, armi a corto e lungo raggio, backpack, scudo, pezzi costruttori, abilità EX, talenti OP: Gundam Breaker 4 offre un ottimo livello di personalizzazione, dove ogni singolo pezzo può fare la differenza in un sistema di combattimento che risulta più adrenalinico e divertente di SD soprattutto per l’assenza del numero di proiettili nelle armi a lungo raggio – che poteva creare qualche intoppo se mal gestito. Qui invece funziona tutto tramite cooldown o punti da ottenere combattendo e spendere per attivare le abilità EX.

Tornando a noi, ciascun pezzo ha le sue statistiche da considerare ma non solo, bisogna anche valutare eventuali abilità o talenti di supporto che si aggiungeranno all’elenco da cui scegliere le otto da assegnare al vostro Gundam. Non è detto che un componente con statistiche più alte rispetto a un altro sia migliore, poiché potrebbe mancare di attacchi che sul campo di battaglia fanno la differenza sia tra vittoria e sconfitta, sia nel tempismo con cui la vittoria viene conquistata. Ora, non parliamo chiaramente di microgestione o profondità tale da far impallidire un simulatore o un gestionale, resta tuttavia la colonna portante del gioco e un aspetto molto ben strutturato soprattutto se contate di affrontare le sfide più impegnative.

Poiché parliamo di un gioco dove il fanservice si spreca e rivolto in modo particolare ai super appassionati del franchise, Gundam Breaker 4 offre anche opzioni più artistiche per chi vuole dilettarsi nel merito. Potete ridipingere il vostro Gundam, scattare fotografie per valorizzare le vostre costruzioni oppure ricostruire interi diorami per omaggiare scene che vi sono rimaste impresse – ma anche solo dare spazio al vostro estro creativo. Pur non vantando particolari velleità artistiche, mi sono divertita un po’ nella sezione diorama scoprendone il livello di dettaglio e quanto sia facile perdervisi, se prendete sul serio l’impegno di ricostruire una scena. Di nuovo, è un piacevole intermezzo tra l’infinita quantità di incarichi che andranno a susseguirsi una volta completata la storia principale.

Come ho già accennato, Gundam Breaker 4 scade presto nella ripetitività, questo anche al netto di una varietà risicata nel gameplay persino se aggiungiamo taglie e incarichi. Gli obiettivi di missione sono bene o male sempre gli stessi a rotazione e per quanto possa essere galvanizzante trovarsi ad affrontare uno specifico Gundam come boss, va da sé che alla lunga si entra in un loop che soltanto se siete dei forti appassionati potrete reggere senza (quasi) mai stancarvi. La ripetitività e il farming non sono certo una novità per un gioco della serie, SD non era poi tanto diverso e anzi alcuni scontri potevano dilungarsi persino troppo. Qui invece, a patto non vogliate sfidare qualcosa di eccessivamente fuori controllo, si parla di missioni in genere molto brevi.

Gundam Breaker 4 è una gioia per gli occhi se ci soffermiamo sui gunpla

A differenza delle open map di SD, che avevano il vantaggio di offrire segreti e approcci differenti in virtù delle anomalie che regolavano il nucleo del gioco, Gundam Breaker 4 propone missioni a ondate. Tre, nello specifico, di difficoltà crescente fino a sfociare nel boss di fine livello e in cui l’obiettivo è eliminare tutti gli avversari, eliminarne di specifici oppure proteggere un oggetto dai continui assalti dei Gundam avversari. Questa scelta è indubbiamente utile a mantenere un ritmo incalzante in relazione di un personalizzazione più profonda e che dunque richiede di riaffrontare le missioni molte più volte, ma dall’altro lato risulta un po’ sottotono nella sua ristrettezza. D’altronde non è facile trovare una soluzione ideale per mantenere l’esperienza quanto più possibile fluida, al netto della sua inevitabile ripetitività, e le ondate sono il giusto compromesso.

Controbilancia con un già citato sistema di combattimento più soddisfacente e non limitato dal numero di proiettili che determinava il successo o il fallimento di una missione. Qui, anzi, il corpo a corpo è ugualmente importante, anche se poi il vero discrimine lo fanno abilità EX e talenti OP: le prime sono tecniche di incredibile potenza che infatti richiedono un giusto numero di punti per essere utilizzate, punti che si accumulano combattendo, mentre i secondi risultano essere di supporto (offensivo e difensivo) per mantenere costante l’indicatore delle combo. In caso di sconfitta è possibile tornare in campo fino a tre volte, o farsi aiutare da un alleato se giocate online, prima di fallire definitivamente la missione. L’ho già scritto ma lo ripeto, i primi due livelli di difficoltà sono abbordabili anche per chi non ha mai giocato un titolo Gundam in vita sua, mentre hardcore potrebbe ostacolare anche i giocatori più navigati.

Visivamente, infine, Gundam Breaker 4 è una gioia per gli occhi se ci soffermiamo sui protagonisti principali – cioè i numerosi modellini a disposizione. Dal punto di vista delle ambientazioni è più sottotono ma considerato l’approccio a ondate del sistema di combattimento è evidente come tutti questi luoghi siano semplicemente spazi entro cui menare le mani e nulla da effettivamente godersi. L’impegno è andato maggiormente sui gunpla, com’è giusto che sia.

Conclusioni

Gundam Breaker 4 è ciò che qualunque appassionato di modellismo si aspetta, questo nonostante alcune imperfezioni che ancora ne limano la fluidità: il sistema di combattimento è stato generalmente migliorato, dimostrandosi rapido e adrenalinico, ma qualcosa può ancora essere fatto sul sistema di controllo. La personalizzazione risulta il nucleo dell’intera esperienza, tuttavia questo non è sufficiente a giustificare una modalità storia fin troppo accessoria, soprattutto al netto di una ripetitività generale dell’esperienza che non tarda a presentarsi be prima di arrivare alla conclusione dei sette capitoli che la compongono. Non è forse il salto di qualità definitivo che ci si aspettava rispetto al terzo capitolo, rimane in ogni caso un gioco curatissimo sotto l’aspetto della personalizzazione e che colpirà nel segno se siete irriducibili appassionati.

Consigliatissimo a chi ha la casa piena di gunpla.

  • Good
    +Personalizzazione a go go
    +Una quantità spropositata di modellini
    +Combattimenti rapidi e frenetici
  • Bad
    -La modalità storia è fin troppo accessoria
    -Inevitabilmente ripetitivo nel breve periodo
  • 7.5 Costruttivo
Conclusioni

Gundam Breaker 4 è ciò che qualunque appassionato di modellismo si aspetta, questo nonostante alcune imperfezioni che ancora ne limano la fluidità: il sistema di combattimento è stato generalmente migliorato, dimostrandosi rapido e adrenalinico, ma qualcosa può ancora essere fatto sul sistema di controllo. La personalizzazione risulta il nucleo dell’intera esperienza, tuttavia questo non è sufficiente a giustificare una modalità storia fin troppo accessoria, soprattutto al netto di una ripetitività generale dell’esperienza che non tarda a presentarsi be prima di arrivare alla conclusione dei sette capitoli che la compongono. Non è forse il salto di qualità definitivo che ci si aspettava rispetto al terzo capitolo, rimane in ogni caso un gioco curatissimo sotto l’aspetto della personalizzazione e che colpirà nel segno se siete irriducibili appassionati.

Consigliatissimo a chi ha la casa piena di gunpla.

  • Good
    +Personalizzazione a go go
    +Una quantità spropositata di modellini
    +Combattimenti rapidi e frenetici
  • Bad
    -La modalità storia è fin troppo accessoria
    -Inevitabilmente ripetitivo nel breve periodo
  • 7.5 Costruttivo

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