Cos’è Wolfe, l’enigma di Torino che fonde reale e virtuale

Un mistero affascinante

Cos’è Wolfe, l’enigma di Torino che fonde reale e virtuale

Negli ultimi anni i giochi ARG (Augumented Reality Game) stanno prendendo il sopravvento. E sempre più città sono prese di mira da enigmi inquietanti e assurdi, che prima vengono portati alla luce tra le mura delle metropoli e poi si proseguono online. È il caso di Cicada 3301, che ha operato a livello globale. Ed ora tocca a Wolfe, l’Engima del Lupo, questa volta tutto torinese.

Come nasce Wolfe? Beh, nessuno lo sa. Non si conosce il suo creatore, né perché stia facendo questa cosa. Quel che è certo però è che Wolfe, in qualche modo, è riuscito a creare una comunità di appassionati, tecnici e meno tecnici, informatici e amanti degli enigmi che stanno cercando di risolvere il mistero del Lupo in giacca e papillon.

Tutto è iniziato verso la fine di marzo, quando sono comparsi alcuni volantini in giro per la città ritraenti l’immagine del Lupo che trovate poco più in basso. I volantini avevano un codice QR, che hanno aperto un vero mondo per coloro che amano dilettarsi con la crittografia. E dopo la risoluzione del primo enigma è comparso poi un secondo volantino, che ha dato il via alla seconda fase, con tanto di video decisamente creepy. E ora siamo alla fase tre, che vede coinvolti i sette peccati capitali.

Fin dove si spingerà il creatore di Wolfe ancora non ci è dato saperlo. Quel che è certo è che per risolvere gli enigmi lanciati è necessaria un’ottima cultura di base della musica, della letteratura e ovviamente una conoscenza decisamente approfondita del campo informatico. L’enigma Wolfe cita direttamente opere importanti di queste sfere.

Wolfe promette che chi riuscirà ad arrivare alla fine non se ne pentirà. L’unico modo per sapere se sta dicendo il vero è riuscire ad arrivare alla fine del percorso. Una fine, però, sicuramente lontana.


Fonte

Mi definisco amante dell'industria dei videogiochi. Adoro ogni sfaccettatura di questo mondo e ho deciso di farne, in qualche modo, il mio lavoro. Quando non scrivo (e non gioco, ovviamente) mi diletto tra la chitarra, il calcetto e le serie TV.

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