Army of Two The Devil’s Cartel – La Recensione

Army of Two The Devil’s Cartel – La Recensione

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Ero un macchina per la guerra…

Il terzo titolo della serie Army of Two arriva finalmente nelle nostre mani. Dopo un primo titolo spettacolare, ed un seguito un po’ sottotono, tornano le avventure dei mercenari più ca****i del mondo terracqueo. Prendete le vostre armi quindi, tiratele a lucido, e preparatevi… Si parte per Messico!

Lo ameranno: coloro che non dicono mai no ad una sana partita in co-operativa.

Lo odieranno: quelli che del primo titolo sono rimasti estasiati.

E’ simile a: gli altri due capitoli della saga Army of Two.

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Titolo: Army of Two The Devil’s Cartel

Piattaforma: Playstation 3, Xbox 360

Sviluppatore: Visceral Montreal

Publisher: Electronic Arts

Giocatori: 1-2

Online: 2

Lingua: Italiano (Testi / Parlato)

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STORYBOARD

AOT-2Se la notizia dell’arrivo del terzo capitolo di Army of Two vi ha entusiasmato perché eravate intenti ad abbracciare l’idea di una nuova avventura nei panni di Rios e Salem, mi spiace dirvelo ma sarete tristemente delusi. Questa volta infatti, Rios e Salem ricopriranno principalmente il ruolo di mentori, istruendo ed accompagnando le nuove reclute appena entrate a far parte del TWO. Probabilmente grazie al fato, ed anche ad una buona dose di fantasia, gli sviluppatori hanno dato ai due nuovi protagonisti del titolo, dei nomi decisamente originali, ovvero Alpha e Bravo
Ambientando la trama in Messico, viene quasi naturale mettere al centro della questione un cartello della droga, uno di quelli tanto potenti da cercare con la forza alleati nella politica attuale, che in questo tenta di consolidare ulteriormente la propria invincibilità. A pagarne le spese ed a cadere sotto le mire del cartello chiamato La Guadaña, il politico locale Cordova, che per sua sfortuna finirà per essere minacciato, braccato ed alla fine anche rapito dagli scagnozzi di Esteban Bautista, l’uomo a capo del cartello.
Le coincidenze del caso però, mettono Rios e Salem fuori dai giochi dopo solo pochi minuti (ma dai!?), demandando così tutto il lavoro pesante ai due novellini. Alpha e Bravo si ritroveranno quindi quasi completamente da soli contro un intero esercito, armati solo di un quintale e mezzo di armi di tutti i tipi, e con un prigioniero da salvare da un nuovo spietato “cattivo” che lavora nell’ombra. E nel caso qualcuno di voi si stesse ponendo la domanda, si, anche lui è dotato di un nome originalissimo e fantasioso: El Diablo.

Anche qui, la co-operazione risulta essere fondamentale

Anche qui, la co-operazione risulta essere fondamentale

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GAMEPLAY

AOT-5Il gameplay del titolo resta tendenzialmente invariato, rimanendo quindi uno sparatutto in terza persona come nei due precedenti episodi. Anche lo stile di conseguenza non subisce mutazioni, e basa il suo punto di forza sull’inverosimile numero di proiettili che saranno utilizzati durante gli scontri. Anche qui, la collaborazione con il proprio partner è fondamentale, ed infatti una perfetta intesa durante alcune situazioni calde, potrà non solo facilitarvi le cose, ma occasionalmente anche salvarvi la pelle.
L’avventura è principalmente suddivisa in missioni, quarantanove per l’esattezza, la maggior parte delle quali ha una durata medio-bassa. Il passaggio tra una e l’altra, è sempre sancito dalle schermate riassuntive, che mostreranno al giocatore un po’ di informazioni standard di fine livello (l’esperienza guadagnata, gli eventuali sbloccabili al passaggio di livello, l’equivalente compenso in denaro, la posizione nella classifica online se si è connessi alla rete, e la schermata di modifica dell’equipaggiamento).
Nell’armeria, sarà possibile spendere il denaro guadagnato durante le missioni, che potrà quindi essere sperperato in armi (ovviamente), modifiche sulle stesse, maschere, divise e tatuaggi. Sappiate fin da subito che maschere, divise e tatuaggi, non hanno nessuna proprietà specifica, se non quella prettamente estetica del poter indossare quello che più ci aggrada. Le modifiche alle armi al contrario, migliorano le nostre bocche da fuoco e le adattano in funzione delle nostre necessità o del nostro modo di approcciare al nemico, cosa che di certo sarà di fondamentale aiuto.
AOT-6Le uccisioni dei nemici, oltre a far guadagnare denaro in maniera inspiegabile, fanno riempire parte della barra Overkill visibile nell’HUD di gioco. Questa, una volta caricata e liberata tramite il grilletto sinistro, concede per un breve lasso di tempo una potenza di fuoco decisamente maggiore rispetto al solito, che porterà con se anche una disponibilità pressoché infinita di proiettili e granate.
Nel bel mezzo dell’azione poi, possiamo definire apprezzabile l’effetto della luce del laser nella nostra visuale quando un cecchino riesce a puntare l’arma nella nostra direzione, come tra l’altro sono apprezzabili e divertenti le sezioni in cui siamo chiamati a dare supporto al nostro compagno da un elicottero o comunque da un punto specifico dotato di armi pesanti. Peccato però che oltre a queste due piccole segnalazioni, non ci sia molto altro degno di nota.

Armi, tante armi, e di conseguenza esplosioni, grandi esplosioni...

Armi, tante armi, e di conseguenza esplosioni, grandi esplosioni…

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GRAPHIC & SOUND

AOT-7A livello grafico, ci duole dire che il titolo non è per nulla all’avanguardia o al passo con i tempi attuali, e si ha l’impressione che il tutto sia stato sviluppato più di qualche anno fa. La resa visiva dei mezzi di trasporto, di alcune esplosioni, e di parecchi elementi delle locazioni, lascia decisamente a desiderare. A tutto questo va aggiunto anche il fatto che ci si ritrova davanti ad una scarsa varietà di estetica nei modelli dei nemici affrontati, ed anche se uno di questi sembra avere le sembianze di Tom Selleck (con e senza baffi), il risultato non cambia. Buona, in certi termini, la tecnica di distruzione degli ambienti, ma che comunque da sola non può sostenere il peso di tutto il titolo.
L’audio si attesta su un livello di qualità standard, mantenendosi simile ai passati episodi. Il doppiaggio invece, al di là del contenuto dei dialoghi, è per lo più buono, e si accosta ad una localizzazione completamente in italiano.

La parti del gioco con le armi pesanti, le troverete parecchio interessanti.

La parti del gioco con le armi pesanti, le troverete parecchio interessanti.

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ONLINE & REPLAY

AOT-10Nel titolo, sparisce il multiplayer online competitivo, lasciando per il comparto multigiocatore solo la sezione co-operativa. Tale sezione, come nei primi capitoli, resta la modalità più divertente del gioco, che da sempre è il punto di forza principale del brand. In compagnia infatti, il nuovo Army of Two merita di essere giocato e magari rigiocato (ad una difficoltà che possa proporre un minimo di sfida), ma in singolo non riesce a dare le stesse emozioni, risultando più scialbo del dovuto. Di conseguenza, la rigiocabilità del titolo si ferma ad un livello chiaramente basso, complici sia la trama non del tutto originale e brillante che i vari bug che affliggono alcuni punti del gioco. Il plot infatti, risulta essere un clichè usato forse un po’ troppo spesso, rendendosi quindi prevedibile e scontato nei punti più cruciali ed importanti. I bug invece, hanno particolarità che possono portare a conseguenze differenti. Alcuni potrebbero costringervi a dover rigiocare intere missioni perché qualcuno dei vostri compagni guidati dall’IA si è “perso” per il livello, e non vi può più raggiungere al check di fine missione. Altri invece vi daranno problemi negli scontri, dove per esempio i nemici potranno morire per un singolo colpo sul braccio, o continuare a darvi del filo da torcere dopo anche tre colpi direttamente in faccia.

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IN CONCLUSIONE

Quando il caricatore è vuoto, c’è ben poco da poter fare se hai finito i proiettili. Livello grafico obsoleto e trama prevedibile e scontata non sono il miglior biglietto da visita per uno sparatutto, ma almeno il comparto multiplayer co-operativo risulta divertente e meritevole di essere giocato senza prestare troppa attenzione ai particolari e senza avere troppe pretese.
Alcuni bug possono anche essere considerati “utili” alla vostra causa, altri invece sapranno essere alquanto irritanti, specie se tendono a ripresentarsi un numero eccessivo di volte. In base a tutto questo, se avete un prode compagno di giochi pronto a supportarvi in questa nuova avventura, e state cercando un titolo che non disponga di una profondità altissima ma che sia comunque divertente, fate un pensierino sulla nuova produzione di Electronic Arts.

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Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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