God of War: Ascension – La Recensione

God of War: Ascension – La Recensione

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Kratos Unchained

Stipulare un patto con un Dio è già abbastanza folle. Non mantenerlo può anche essere solo uno scherzo della malasorte. Ma cercare di scioglierlo è quanto di più stupido un mortale possa pensare. Le Furie non lasciano impunito chi tradisce, e molti sono caduti sotto le loro mani. Potrà la rabbia di Kratos salvarlo dal suo destino?

Lo ameranno: coloro a cui piace farsi largo tra i nemici attraverso secchiate di sangue

Lo odieranno: odiare Kratos? Non potete, è lui che odia tutti quanti voi!!

E’ simile a: God of War 3

Cover mini
Titolo: God of War: Ascension

Piattaforma: Playstation 3

Sviluppatore: Santa Monica Studio

Publisher: Sony Computer Entertainment

Giocatori: 1

Online: 1-8

Lingua: Italiano (Testi / Parlato)
GOWA - 1

GOWA - HR2

STORYBOARD

GOWA - 2Il passato di Kratos lo ha sempre tormentato fin dal profondo del suo animo. Da lì scaturiva tutta la sua rabbia nei confronti degli Dei, che gli avevano dato e tolto a proprio piacimento, senza curarsi minimamente delle conseguenze delle loro azioni. Per questo Kratos aveva tradito. Per questo aveva mancato al patto che aveva stretto con Ares. Così facendo però, ha attirato su di sé l’attenzione delle Furie, creature indipendenti, né Dei né titani, capaci di giudicare se un essere si fosse macchiato o meno dei peccati che loro perseguivano, e punirlo nella maniera più atroce. Quando Kratos fu sconfitto, cadde preda delle Furie, come il centimane Briareo prima di lui, che, condannato per aver infranto un patto di sangue con Zeus, finì per far parte egli stesso della prigione in cui sarebbero stati rinchiusi i successivi peccatori.
Ma nulla può trattenere Kratos in catene troppo a lungo, nemmeno le Furie. E del resto poi, incatenare il futuro Dio della Guerra tramite le proprie lame del caos, alla fine è un po’ come imprigionare un detenuto dandogli in dotazione una pistola… Da qui parte la prima vendetta di Kratos, quella verso le Furie che l’hanno imprigionato, e quella di cui aveva bisogno per spezzare il patto fatto con Ares.

Durante il gioco potrete scoprire ancora di più sul passato di Kratos prima di diventare il dio della guerra

Durante il gioco potrete scoprire ancora di più sul passato di Kratos prima di diventare il dio della guerra

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GAMEPLAY

GOWA - 3Tra le miriadi di titoli che affollano il parco giochi della home console di Sony, ci sono state e ci sono tuttora pietre miliari che nessun giocatore potrà mai scordare. God of War è una di queste, e torna prepotentemente in pista grazie ad un nuovo titolo, un prequel, volto a raccontare il passato del protagonista, in un tempo in cui la sua rabbia non era ancora così marcata ed il suo astio non aveva ancora preso il sopravvento. Si vedrà così un Kratos dalle fattezze più umane, come gli stessi programmatori degli studios di Santa Monica hanno dichiarato di voler mostrare; un protagonista ancora in grado di soffrire per quanto gli è successo, alle prese con un dolore troppo fresco per poterlo mettere da parte.
Nonostante la sua rabbia non sia ancora esplosa, il nostro Kratos sembra comunque forte ed inarrestabile fin dall’inizio di questo suo nuovo capitolo, all’interno del quale sicuramente non mancano le novità. Chiaramente, il succo del gameplay non pare essere profondamente cambiato, e la tipologia di gioco rimane praticamente invariata rispetto a quella vista in ogni capitolo passato. Alcune piccole introduzioni rispetto allo standard però sono state fatte, come per esempio la possibilità di “agganciare” un nemico in combattimento con una delle lame, mentre con l’altra si potrà continuare a menare colpi ovunque ed a “chicchessia”. GOWA - 9Altra novità, è l’introduzione delle armi secondarie. Queste possono essere sia normali che “consumabili”, ovvero classiche o dai colpi ed uso limitati, da sfruttare per il combattimento a distanza o per quello in corpo a corpo ravvicinato, in base alla rispettiva tipologia. Queste potranno essere rinvenute sia in posti specifici nei livelli senza apparentemente alcuna ragione (le troverete lì sole solette ad aspettarvi), oppure appariranno dopo la sconfitta di un nemico che le lascerà cadere senza bisogno di staccarle dalle mani fredde del suo cadavere. Se da un lato però con le armi secondarie l’arsenale aumenta, dall’altro diminuisce per la mancanza di quelle recuperabili dai boss di turno, sostituite invece da alcuni poteri degli Dei da “agganciare” alle Lame del Caos. Durante il gioco infatti, metteremo le nostre zampacce su quattro elementi da poter usare con le nostre lame, poteri come il fuoco di Ares, il ghiaccio di Poseidone, il lampo di Zeus e l’anima di Ade, che renderanno i nostri colpi sempre più potenti e letali. E sarà proprio tramite questi colpi quindi, che andremo a riempire la barra di energia equivalente alla vecchia (futura?) rabbia di Kratos, usata nei capitoli temporalmente successivi, e che una volta attivata donerà al nostro protagonista preferito ancora più forza e potenza. GOWA - 12Presente come sempre anche la controparte magica dei combattimenti, che consente tramite il mana di lanciare incantesimi spettacolari che riusciranno a salvarci prima o poi da qualche situazione leggermente pericolosa, o che tranquillamente ci permetteranno di eliminare qualche nemico senza sporcarci troppo le mani. La progressione del personaggio, mantiene sempre lo stile classico, incrementando i poteri delle armi e degli elementi tramite il sacrificio delle sfere rosse che verranno fuori uccidendo i nemici.
Una cosa che fa pensare però l’abbiamo trovata, ovvero che sono state modificate visibilmente le parti di gioco relative alla scalata, dove si nota palesemente una vaga illuminazione dei possibili appigli, che, come anche nel recente Tomb Raider, sembrano derivare da una leggera ispirazione alle similari sezioni della saga di Uncharted.

Nuovi nemici, sarete in grado di affrontarli tutti con il giusto coraggio?

Nuovi nemici, sarete in grado di affrontarli tutti con il giusto coraggio?

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GRAPHIC & SOUND

GOWA - 13Fin dalle prime immagini di gioco, la qualità grafica ed il livello delle textures contribuiscono a formare un comparto grafico davvero eccezionale. Il lavoro dei tre anni degli studios di Santa Monica è visibile ad occhio nudo, ed a quanto pare è valso ogni singolo giorno speso, sia per quello che si può osservare durante le scene scriptate che nel gioco in generale. Locations come la prigione dei traditori costruita direttamente sul corpo del centimane Briareo, occasionalmente anche infettato dagli insetti di una delle Furie, sono visivamente spettacolari, al pari delle sequenze in CG che narrano i ricordi del protagonista. Del resto, come affermato anche dagli stessi Mark Simon e Jason McDonald (rispettivamente Lead e Combat Designer del team di sviluppo dei Santa Monica Studios), per questa nuova impresa epica, il team di sviluppo è stato in grado di spostare ulteriormente la linea rossa che delimita la soglia di sfruttamento delle capacità totali massime della console, aggiungendo una nuova tacca sulla scala dei record delle prestazioni. Certo, qualche errorino grafico qua e la lo han commesso anche loro eh, sia chiaro, ma confrontato alla mole di “roba” che viene mostrata a video, direi che il risultato finale è seriamente da apprezzare.
Il comparto audio come sempre dona le giuste soddisfazioni, con melodie adatte all’ambientazione e con toni sempre azzeccati in confronto a quanto succede in video. Per quanto riguarda la restante parte del settore sonoro, il titolo è localizzato totalmente in italiano, sia per quello che riguarda menù e sottotitoli, che per quanto concerne anche dialoghi e doppiaggio. Sfortunatamente però, alcune scene principalmente interessate da personaggi secondari, risultano avere delle perfomance di livello un po’ troppo basso, che potremmo comparare all’incirca sulla fascia qualitativa di alcune pseudo-telenovelas italiane (giusto per capirci insomma).

Kratos è più umano, ma i suoi colpi restano comunque letali e pericolosi

Kratos è più umano, ma i suoi colpi restano comunque letali e pericolosi

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ONLINE & REPLAY

GOWA - 7La sezione multigiocatore è praticamente la novità più grande di tutto il titolo. Qui, dopo aver “creato” il vostro personaggio legandolo ad una delle divinità maggiori, potrete sbrigare la classiche pratiche del tutorial e buttarvi direttamente nell’azione senza perdere ulteriore tempo. Le modalità a disposizione sono varie, ma la maggior parte, oltre a sfoggiare nomi piuttosto epici, non porta nulla di eccezionalmente innovativo nel settore. Troveremo infatti dei comuni team deathmatch, tutti contro tutti e capture the flag, che si andranno ad affiancare all’unica modalità che potremo considerare più particolare rispetto alle altre, e cioè la Prova degli Dei. Qui, i giocatori potranno affrontare orde di nemici, sia da soli che in co-operativa online, cercando di eliminarli tutti entro il tempo stabilito. E qui entra in gioco l’immancabile ispirazione GDR-istica del titolo, perché per ogni vostra partita in multiplayer, il personaggio che state usando guadagnerà punti esperienza con cui poter salire di livello, sbloccando di conseguenza punti abilità, equipaggiamenti, etc. Più si cresce di livello, e più possibilità di customizzazione si avranno. Niente di universalmente nuovo, come vi avevamo annunciato, ma di certo un’ottima alternativa per allungare l’esperienza ludica su questo capitolo di Kratos.
GOWA - 14La rigiocabilità del titolo invece, fa leva maggiormente sull’orgoglio del giocatore, proponendo il classico livello di difficoltà Titano una volta terminata l’avventura. Insieme a questa nuova sfida, viene anche data la possibilità di cominciare una Nuova partita+, che come ormai tutti sapranno, è la possibilità di ricominciare la trama principale conservando tutti i potenziamenti ottenuti nella partita precedente, con l’aggiunta di poter finalmente utilizzare gli artefatti di cui ci si è impossessati fino ad ora durante il gioco. Un’opportunità in più quindi, per avere un’esperienza leggermente diversa dello stesso titolo, che comunque, anche rigiocato, sa sicuramente essere molto appagante.

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IN CONCLUSIONE

GOWA - 11Alle fine della fiera, God of War: Ascension sfoggia un gameplay sicuramente solido, ereditato in parte dagli episodi precedenti, ed in grado di mantenere il giocatore sempre ad un livello di attenzione molto alto. Indubbiamente forte a livello visivo, il titolo magari non ha la stessa profondità della trama di ciò che è stato prima di lui, ma compensa con un comparto tecnico spettacolare e quasi “senza peccato”. Il multiplayer non ne stravolge l’esperienza, ma ne allunga indubbiamente la longevità, che tenendo conto delle modalità sbloccabili a fine partita non ha di certo un punteggio basso. Del virus GDR-istico che infetta anche questa saga, è meglio non parlare, tanto prima o poi tocca a tutti.
Se però quello che vi state chiedendo è se l’ennesima nuova fatica di Kratos meriti o meno l’acquisto, la risposta è assolutamente sì, perché qualunque cosa si voglia dire del titolo, della trama e tutto il resto, God of War: Ascension è un titolo da provare, comprare, giocare ed innamorarsene come abbiamo fatto con i restanti capitoli della saga. Anche perché se non lo fate, ve la dovrete vedere con Kratos. Keep calm spartans, because tonight we dine in hell!!

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Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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