XCOM 2 – Recensione

XCOM 2 – Recensione

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Nel 1994 con l’uscita di XCOM: Enemy Defense si posero le basi di un videogioco di strategia tattica a turni che avrebbe fatto storia per le sue dinamiche innovative per l’epoca. Moltissimi anni dopo, nonostante numerosi capitoli più o meno riusciti, la palla è passata a Firaxis Games che ne ha prodotto un ottimo reboot della serie con XCOM: Enemy Unknown ed una sorta di spin-off sviluppato da 2K Marin, che venne intitolato The Bureau: XCOM Declassified.

Se quest’ultimo, nonostante l’ambientazione originale in stile anni ’50, venne snobbato dalla maggior parte dei fan, XCOM: Enemy Unknown al contrario ebbe un successo strepitoso sia a livello di critica che a livello di pubblico. Sull’onda di questo apprezzamento, 2K favorì la creazione di ben 2 DLC e di una fortunata espansione che prese il nome di XCOM: Enemy Within. L’impresa compiuta da Firaxis nel 2012 riportò finalmente l’attenzione dei giocatori su una tipologia di gioco sempre meno apprezzata e un po’ nell’ombra, ma ora possiamo dire che gli strategici a turni sono ritornati prepotenti nel panorama videoludico ed XCOM, naturalmente, ne è uno dei massimi esponenti.

Siccome una squadra che vince non si cambia, Firaxis ha deciso di sviluppare il sequel diretto di XCOM: Enemy Unknown con questo nuovo XCOM 2 che ci catapulta stavolta in un futuro prossimo con una premessa davvero inquietante: gli XCOM hanno perso, gli alieni hanno vinto nonostante i nostri sforzi in Enemy Unknown ed ora controllano tutto il pianeta. Ci siamo buttati a capofitto nel gioco per intere settimane al fine di comprendere i perché più remoti alle intenzioni degli alieni ed i motivi sottesi alla sconfitta dell’XCOM nonostante il nostro brillante successo nel capitolo precedente. Abbiamo portato avanti una campagna immensamente lunga e densa di novità, piena d’azione e colpi di scena, senza risparmiarci dal compiere numerosi ragequit molto comuni in un XCOM giocato a difficoltà elevate.

XCOM 2

PiattaformaPC

Genere: Strategico a turni (Tattico)

Sviluppatore: Firaxis Games

Publisher: 2K

Giocatori: 1

Online: Multigiocatore

Lingua: Completamente in Italiano

Versione testata: PC

 

Dunque, se la premessa storica di XCOM 2 non è delle più rosee, la sconfitta dell’XCOM non è equivalsa ad una sua totale distruzione. Dopo l’annientamento della Base Segreta e lo scioglimento del Consiglio Mondiale in favore di una finta pace umano-alieni denominata Coalizione ADVENT, gli XCOM si sono comunque dati alla clandestinità e sono ora trattati dall’umanità come se fossero dei terroristi. Il governo fantoccio della ADVENT è sotto controllo indiretto degli Anziani, ancora antagonisti principali indiscussi anche se ora non sono più visti dalla Terra come dei distruttori implacabili: grazie all’istituzione dei Centri di Terapia Genetica in grado di curare ogni malattia, gli esseri umani hanno imparato a venerare le razze aliene come se fossero delle divinità salvifiche, perciò gli XCOM sono tutt’altro che benvenuti.

La premessa narrativa è sicuramente interessante ed ha molti tratti in comune con i classici di fantascienza, soprattutto con V – Visitors, serie da cui il gioco trae numerosissimi spunti, tra cui la guida rettiliana camuffata da essere umano, l’accordo tra umani ed alieni supportato dalla finta benevolenza di questi ultimi, le terapie per curare ogni male al fine di imbonire tutti gli esseri umani e molti altri elementi che in questa sede non si possono rivelare per evitare fastidiosi spoiler.

Ad ogni modo, i dissidenti di questa nuova società son costretti a darsi alla macchia per evitare di essere catturati dalle forze ADVENT le quali possiedono un temperamento filo-fascista e fanno “sparire” ogni elemento che possa turbare la pseudo-quiete di cui sono difensori.

La premessa narrativa è sicuramente interessante ed ha molti tratti in comune con i classici di fantascienza, soprattutto con V – Visitors

Consci di questa lunga prefazione, XCOM 2 ci catapulta in medias res nel pieno dell’azione e ci fa comandare nel Tutorial una piccolo team di soldati intenzionati a salvare il Comandate – il giocatore – catturato anni prima dalle forze aliene. Solo il giocatore, con la sua esperienza, potrà riorganizzare gli XCOM ed affrontare la situazione catastrofica che si è venuta a creare.

Dalla liberazione del Comandante alla scoperta del misterioso e disturbante Progetto Avatar: il giocatore non rimarrà mai a secco di colpi di scena e trame narrative complesse e degne di una produzione cinematografica. Infatti, a questo giro, l’aspetto del contesto storico è stato maggiormente curato rispetto al predecessore XCOM: Enemy Unknown e questo lo si può constatare sia da una più massiccia presenza di filmati di intermezzo che da una più consistente presenza di dialoghi tra i protagonisti all’interno della nostra base.

Partiamo dunque dalle reali novità, e quella più deliziosa è sicuramente la nuova base segreta che questa volta è una astronave aliena restaurata e battezzata Avenger. In XCOM 2, la Avenger non solo sarà la nostra base, ma sarà anche il nostro mezzo di trasporto con cui ci sposteremo da una zona all’altra della terra a caccia di informazioni ed alieni. Similmente alla meccanica gestionale del precedente capitolo, in XCOM 2 dovremo sfruttare l’interno “a celle” della Avenger e costruire le strutture principali per portare a termine obbiettivi, progetti e ricerche.

Tuttavia, l’Avenger non è enorme come la nostra Base Segreta di XCOM: Enemy Unknown e da ciò ne deriva che dovremo fare molta attenzione a che genere di stanza andremo a costruire, razionalizzando così lo spazio in base alle nostre funzioni. Al centro dell’Avenger ci sarà il nuovo Geoscape, la mappa interattiva su cui decideremo gli spostamenti e le missioni da compiere. Mensilmente verranno annunciati dei “Dark Events“, ovvero le vecchie missioni a scelta multipla del precedente capitolo, ed ogni evento avrà naturalmente dei bonus o dei malus a seconda del loro compimento. Ad esempio, se sul Geoscape compaiono due missioni urgenti, nel briefing potremo leggere cosa otterremo dal superamento di ognuna di esse o cosa, al contrario, riceveremo come penalità al nostro insuccesso. I bonus spaziano da nuove reclute a preziosissime risorse, mentre i malus sono molto più vari e possono sia comprendere potenziamenti per le truppe ADVENT nelle missioni successive che UFO capaci di alzarsi da terra e dar la caccia all’Avenger

In XCOM 2 dovremo sfruttare l’interno “a celle” della Avenger e costruire le strutture principali per portare a termine obbiettivi, progetti e ricerche.

Le missioni affrontate dai nostri soldati in XCOM 2 saranno molto più varie e ci metteranno a tu per tu con un approccio completamente differente. Se in XCOM: Enemy Unknown eravamo noi a difendere i territori dalle minacce aliene, questa volta saremo noi ad infiltrarci segretamente in postazioni chiave per l’ADVENT e dovremo fare molta attenzione ai nostri spostamenti sul campo per non venire scoperti immediatamente. Gli XCOM saranno impegnati a rapire scienziati ADVENT, a sabotare interi convogli, a mettere in atto azioni di guerriglia per frenare i progressi del Progetto Avatar e così via. Ogni missione farà conoscere l’XCOM al mondo e nel bene o nel male, riusciremo a svegliare qualche essere umano dal suo torpore. Ben presto inizieremo a reclutare dissidenti in giro per il mondo, ma mettere insieme la Resistenza non sarà per nulla facile.

Oltre al benessere in campo delle truppe, dovremo fare attenzione a due altre materie di vitale importanza: le risorse e il conto alla rovescia del Progetto Avatar. Le risorse sono principalmente due, Rifornimenti e Intelligence, e le dovremo usare col contagocce per ogni nostra attività. Più avanti nel gioco si sbloccheranno ulteriori risorse che ci consentiranno di ideare progetti molto più avanzati e complessi. Per ciò che riguarda il Progetto Avatar, invece, impedirne la realizzazione è l’obbiettivo vitale di tutto il gioco. Nella nostra schermata gestionale avremo sempre in evidenza una sorta di countdown dei progressi fatti dalla ADVENT ed una volta giunto al massimo, la concretizzazione del Progetto Avatar segnerà il nostro game over. Sparse per il mondo troveremo strutture ADVENT che aumenteranno la velocità dei progressi del Progetto, perciò saremo chiamati a distruggere le suddette basi per prendere fiato e rallentare il countdown. Accanto alle missioni principali ed ai Dark Event, ci saranno gli attacchi di rappresaglia in cui dovremo vedercela con le forze ADVENT intenzionate a spazzare via le cellule di resistenza. Queste missioni saranno in tutto e per tutto simili a quelle classiche del capitolo precedente in quanto dovremo proteggere i nostri simili dall’annientamento. Ancora, ogni tanto verremo chiamati dal nostro unico amico reduce del Consiglio – per chi conosce Neon Genesis Evangelion, sembra un membro della Seele – che ci fornirà delle missioni chiave per ottenere risorse e personale. Il fallimento delle missioni del “Consiglio” ci punirà con dei malus importanti e, come consiglio, vi diciamo che vi converrà rispondere tempestivamente ad ogni sua chiamata, mettendoci l’anima nella risoluzione dell’obiettivo affidato.

Ogni missione ci porterà in sempre nuove mappe a generazione procedurale, le quali fanno affidamento su dei layout precedentemente “preconfezionati” che il sistema poi dispone sul campo con elementi di contorno scelti in modo casuale. L’impressione finale sarà quella di un titolo pressoché infinito, sempre vario e nonostante alcuni elementi siano ridondanti, la loro disposizione sulla mappa ci farà apparire il tutto come se fosse la prima volta. Il risultato è chiaramente strepitoso e la possibilità di distruggere ogni elemento dello scenario aumenta la godibilità del titolo e l’interazione con l’ambiente. Ora, ad esempio, potremo mirare alle fondamenta di un edificio per farlo crollare su se stesso, uccidendo inevitabilmente i nemici al piano superiore. Potremo usare danni elementali su intere zone, potremo dar fuoco ad un corridoio strategico per l’avanzata nemica: ogni nemico che lo attraverserebbe riceverebbe danni da fuoco per diversi turni o potrebbe addirittura morire per le ustioni. Insomma, nulla a che vedere con ciò che era stato fatto nel capitolo precedente e ciò dimostra l’attenzione che Firaxis ha posto nelle richieste dei fan.

Venendo comunque all’essenza del gameplay di XCOM 2, tra le principali novità troviamo sicuramente la meccanica dell’Occultamento. Anche se in Enemy Unknown potevamo già infiltrarci in modo invisibile dietro le linee nemiche grazie a particolari tecnologie, in XCOM 2 questa nuova modalità ci permette di percorrere interi livelli senza essere scoperti dalla fazione avversaria. Sul campo noteremo delle caselle rosse che indicano il radius di visione dei nemici. Entrati nel loro campo visivo saremo subito scoperti e l’ADVENT ce la mette davvero tutta a renderci la vita difficile. In molti, però, possono pensare che l’Occultamento vada portato fino alla fine della missione, eppure è una feature che serve principalmente per creare delle trappole ben elaborate al fine di tendere imboscate letali al nemico. Andando troppo avanti nel quadro rimanendo occultati si rischia di lasciare indietro troppe truppe ADVENT che, una volta inevitabilmente scoperti, verranno a cercarci. Dunque, l’Occultamento va usato prioritariamente con Guardia, in modo tale da posizionare strategicamente i nostri XCOM in posizione chiave per poi far piovere fuoco sul nemico d’un colpo. L’unica nota dolente, tuttavia, è che una meccanica del genere dovrebbe andare di pari passo con dei tempi un po’ più dilatati e diluiti, ma in realtà in XCOM 2 c’è una tediosa sovrabbondanza di missioni a tempo che non ci permetteranno sempre di arrivare all’obiettivo nel modo in cui avevamo programmato. In una manciata di turni saremo costretti ad hackerare un sistema o a giungere al punto di estrazione, senza che le nostre tecniche possano dirsi sopraffine.

Un’ulteriore novità introdotta che era stata richiesta a gran voce è quella inerente all’indicatore che ci mostra se il nostro XCOM è su una linea di tiro favorevole con un nemico. Questa feature trattica ci permette di pianificare i movimenti con maggiore precisione, evitando di far finire il nostro soldato in un punto cieco, sprecandone un’azione. Viceversa, può anche avere degli effetti difensivi, permettendo di mettere gli XCOM a riparo dai malintenzionati nemici.

La nuova modalità Occultamento ci permette di percorrere interi livelli senza essere scoperti dalla fazione avversaria.

Ed in XCOM 2 ci sono nemici per tutti i gusti. Oltre a ritrovare vecchie conoscenze ormai potenziate, come i fastidiosissimi Sectoidi ed i Thin Man spogli dei loro abiti convenzionali, ci imbatteremo in una grandissima varietà di forze ADVENT, ognuna con il suo specifico pattern di attacco. L’AI di XCOM 2 è potenzialmente letale e vi stupirà vedere come anche a difficoltà Normale possa sembrare una partita a scacchi con Kasparov, piuttosto che un momento videoludico a termine giornata. Ogni unità, vecchia e nuova, risponde ad un design specifico e coerente, nonché all’esigenza di avere sfide sempre maggiori. Vi basti sapere che ora i Sectoidi, incontrabili fin dall’inizio, sono in grado di controllare gli XCOM o di resuscitare i caduti. Fortunatamente gli XCOM non sono degli sprovveduti ed in XCOM 2 si abbandona il sistema di classi di Enemy Unknown in favore di una sua rielaborazione:le classi ora sono 4 – Ranger, Specialista, Granatiere, Tiratore Scelto – e ricordano vagamente quelle del capitolo precedente, tuttavia è stata introdotta anche la specializzazione da Operatore Psionico che varrà come una vera e propria classe. Tra le nuove abilità introdotte più interessanti troviamo quelle corpo-a-corpo del Ranger che ora può usufruire di una lama letale con cui falciare gli avversari. Lo specialista, invece, userà il Gremlin, una sorta di drone potenziabile con cui dar supporto agli alleati anche a grandi distanze. Invece, per ciò che concerne il Tiratore Scelto ed il Granatiere, queste due classi non hanno avuto dei restyling molto profondi.

Dunque, XCOM 2 è lo stato dell’arte degli strategici tattici ed i Firaxis hanno pensato minuziosamente ad ogni dettaglio, facendo della propria esperienza coi titoli precedenti una buona maestra. Ascoltando le esigenze dei fan, sono andati incontro alle loro richieste e non come mero fanservice, ma come pegno nel voler creare un’esperienza unica, nuova, perfetta. Anche a livello grafico, nonostante il gioco utilizzi ancora l’Unreal Engine 3con qualche sbavatura sul framerate, il tutto sembra scevro di corbellerie eccessive. La fisica del gioco introduce nuove possibilità sempre relative all’interazione con l’ambiente, come onde d’urto e oggetti frammentabili, mentre il sistema di illuminazione ed i pack di texture ad alta definizione fanno la loro ottima figura. Già nella creazione degli XCOM si possono notare dettagli molto più elevati rispetto ad Enemy Unknown e ciò fa godere sicuramente gli occhi dei giocatori più ossessionati dalla personalizzazione. Infine, non si può dimenticare una delle feature più interessanti, ovvero la possibilità di fare appello alla comunità di modder con il completo supporto dello Steam Workshop la quale produce contenuti sempre nuovi di giorno in giorno.

In conclusione…

Dopo un capolavoro come XCOM: Enemy Unknown era difficile poter fare qualcosa di migliore e le aspettative su XCOM 2 erano certamente elevate. Eppure Firaxis è riuscita nell’impresa di creare un prodotto che ha superato il maestro, generando un titolo di tutto rispetto che si impone come metro di paragone per i suoi successori e per qualsiasi titolo appartenente al genere.

Le nuove feature introdotte in questo capitolo faranno impazzire i giocatori per almeno una settantina di ore tra alieni e forze ADVENT che sembrano essere mosse da una mano umana piuttosto che da script. Nonostante qualche piccolo intoppo sul ramo tecnico per ciò che concerne il framerate, XCOM 2 è una pace anche per gli occhi con un bellissimo design ispirato e coerente. Consiglio vivamente di intraprendere la trama di XCOM 2 solo dopo aver vissuto anche l’esperienza di XCOM: Enemy Unknown, in modo tale da avere un quadro completo di tutta la storia coinvolgente. Insomma, il 2016 ci ha regalato un altro capolavoro.

Voto: 9/10

Amo i videogiochi sin da quando ho messo le mani sul mio primo Commodore 64 nel lontano 1992. Ora cerco di coltivare la mia passione videoludica in ogni momento libero della giornata. Il mio genere preferito? JRPG per tutta la vita.

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