Until Dawn – Anteprima E3 2015

Until Dawn – Anteprima E3 2015

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La componente caratteriale di ciascun protagonista, inoltre, fa pendere pesantemente l’ago della bilancia: il ragazzo saccente, la tizia insopportabile che grida e insulta, il buono oltre misura del gruppo e via dicendo incarnano almeno parzialmente alcuni degli stereotipi più comuni della sociologia, che in condizioni come quelle narrate nel titolo finiscono per giungere rapidamente all’esasperazione. Più che naturale (da parte del giocatore) schierarsi, provare simpatia per qualcuno e odio profondo per qualcun altro, al punto da renderlo tranquillamente sacrificabile per un bene maggiore. Supermassive Games si è dimostrata astuta sotto questo punto di vista.


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La nostra demo, dicevamo, è ambientata attorno al sesto capitolo della storia principale, con due degli otto ragazzi sperduti in mezzo alla foresta che cercano di ricongiungersi al gruppo principale. Inutilmente, a onor del vero, visto che nell’arco di pochi minuti finiscono per ritrovarsi dapprima circondati da un gruppo di renne inferocite (che potremo decidere di attaccare o, al contrario, ignorare il più possibile camminandoci in mezzo), poi in cima ad una torre radio stranamente funzionante, immancabilmente braccati da qualcuno di poco raccomandabile.

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Considerando la forte componente narrativa del titolo e le implicazioni legate a ciascuna scelta, preferiamo non raccontarvi maggiori dettagli su quanto osservato (non sarebbe un vero e proprio spoiler, ma vi rovineremmo comunque un paio di sorprese), sottolineando tuttavia come il numero di scelte cruciali salga rapidamente qualora la situazione inizi a farsi critica. E fidatevi, quando un energumeno con un accetta vi bracca senza sosta la situazione è critica davvero. Non vi nascondiamo un leggero sconforto ogniqualvolta la scritta Butterfly Effect fosse apparsa sullo schermo: “Avremo fatto bene? Forse era meglio se avessi fatto l’opposto? Avrò fatto bene a salvarla?“. Ma anche questo fa parte del gioco e, personalmente, riteniamo sia una conferma effettiva sull’operato del team di sviluppo.

Da un punto di vista tecnologico, la versione provata oggi ci ha convinto positivamente. L’assenza di sequenze combat da sparatutto in terza persona (e quindi di situazioni frenetiche e veloci) ha permesso allo sviluppatore di concentrarsi su una gran serie di dettagli, che spaziano dalla modellazione facciale dei protagonisti (che veicolano alla perfezione quelle sensazioni di ansia e terrore) alla realizzazione di un setting verosimile e curato, che risponde in modo perfetto al fortissimo vento che caratterizza lo specifico livello testato. Ottime infine il comparto sonoro, tanto per quanto riguarda gli effetti ambientali quanto il voice over in lingua inglese.

 

Non vedrete l’ora di svegliarvi. 

 

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Una demo breve, ma dannatamente intensa. Sarà che chi vi scrive è un patito incallito del terrore e di qualsiasi cosa abbia a che fare (videoludicamente parlando) col sangue, ma questo primo incontro con Until Dawn ci ha lasciati positivamente stupiti. La profondità della struttura decisionale (in quindici minuti di demo avremo trovato almeno una dozzina di possibili varianti, per salvare almeno uno dei due personaggi in gioco), il taglio squisitamente cinematografico delle inquadrature e l’atmosfera cupa e terrificante che pare presa in prestito dai vecchi Evil Dead di Sam Raimi rappresentano un biglietto da visita molto interessante per il titolo di Supermassive Games.

Per carità, nonostante l’entusiasmo iniziale è ancora presto per trarre conclusioni. Bisogna infatti valutare quale sarà l’effettivo impatto a lungo termine delle nostre scelte, quanto esse possano essere decifrabili nel corso del playthrough e, soprattutto, quanto la vocazione alla celluloide finisca per sacrificare il gameplay di quella che sembra una moderna rivisitazione horror dei vecchi punta e clicca. Di sicuro, la prima impressione è positiva, e tutto sommato è quella che conta. Decidete voi …

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Bottone-tutte-le-anteprime


 

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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