The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III – Switch – Recensione

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Torniamo (nuovamente) a Zemuria...

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III – Switch – Recensione
The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III – Switch – Recensione

Trails of Cold Steel III, epico JRPG di Nihoh Falcon, ci riporta nel mondo di Zemuria, nei panni di Rean Shwarzer, per scoprire cosa accadrà dopo la fine della guerra civile.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:Piattaforma:

Il 2020 sta configurando Nintendo Switch come porto di approdo di famose saghe videoludiche che, nel corso degli scorsi anni, hanno fatto la fortuna delle ammiraglie Microsoft e Sony. Bioshock, Borderlands, The Outer Worlds e X-COM, sono solo alcuni dei franchise che nell’ultimo semestre hanno calcato, con alterne fortune, il suolo della ambiziosa portatile made in Kyoto. Seguendo questo trend sempre più diffuso, che vede anche nel supporto degli sviluppatori 3rd party la ragione del successo di Switch, rispetto a quanto successo con Wii U, NIS America ha deciso di portare, dopo anni di esclusività PC-PS4, l’ultimo episodio della saga Trails of Cold Steel, terzo di una quadrilogia che si concluderà ad ottobre (su PS4, per le versione Switch e PC dovremo attendere qualche altro mese) con il quarto, già attesissimo episodio.

Si tratta, di fatto, di un mero escamotage commerciale per piazzare qualche copia extra, sfruttando l’ampio parco macchine installato, o della prima vera iterazione “mobile” di un grande franchise di successo? Scopriamolo insieme.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III rappresenta, a tutti gli effetti, la punta di diamante di NIS America: un JRPG che, al pari di franchise come Persona o Tales of, può contare su una fanbase di tutto rispetto. Trovandoci di fronte ad un JRPG che fa della narrazione il suo punto forte, è raccomandato, per non dire necessario, avere una accurata consapevolezza degli eventi precedentemente intercorsi: a tal proposito son disponibili, tanto sul sito ufficiale, quanto nel menù principale dei comodi (ma lunghi) riassunti che sarà però necessario sorbirsi, pena il rischio di trovarsi spaesati da una narrazione densa e ampiamente stratificata nella lore.

Rean Shwarzer, eroe (in tutti i sensi) del secondo capitolo, ha terminato con successo la sua carriera accademica e si trova ora dall’altra parte della barricata, come insegnante tenuto ad iniziare una classe di cadetti alle velleità delle armi. Nonostante un iniziale snobismo da parte dei suoi allievi, convinti di trovarsi davanti un eroe “raccomandato”, Rean Shwarzer riesce a guadagnarsi il rispetto dei suoi alunni e a costruire, insieme a loro, una classe tatticamente preparatissima. Pur sembrando, di fatto, un nuovo inizio, gli eventi di Trails of Cold Steel III si pongono in netta continuità con quelli dei predecessori: la eco della guerra civile, delle molte morti e dei nuovi equilibri creatisi alla sua conclusione, è ben presente ed influenzerà fortemente gli eventi a venire, in un crogiolo di accadimenti che ci porteranno nei più reconditi meandri di Zemuria, atti a dirimere una trama che, in piena tradizione Trails of Cold Steel, risulterà essere di altissimo livello, oltre che bella longeva (almeno sessanta ore per la trama principale, quasi il doppio se si ha la smania del completismo).

La punta di diamante di NIS America

Trails of Cold Steel III viene a configurarsi come il più classico dei JRPG, fatto dunque di enormi fasi esplorative, intervallate da copiose cutscene e innumerevoli combattimenti: appunto il combat system viene ad allinearsi in piena continuità con la classica impostazione a turni dei JRPG, ma con una novità atta ad attualizzare una impostazione che, altresì avrebbe risentito pesantemente del peso degli anni. L’usuale selezione di tipologie di attacco/incantesimi/inazione viene infatti interrotta da interazioni attivabili nel mezzo del proprio turno al raggiungimento del Break Gauge (raggiungibile accumulando break points ad ogni attacco o azione compiuta), grazie al quale sarà possibile effettuare un attacco lanciato, un incantesimo protettivo atto a prevenire danni dai prossimi attacchi o attacchi concatenati dei personaggi del nostro team, ribaltando tanto strategicamente, quanto fattivamente l’approccio agli scontri armati.

La grandezza di Trails of Cold Steel III sta, inoltre, nella velocissima successione di eventi e fasi di gioco: non sarà, infatti, raro passare da combattimenti all’ultimo sangue a cutscene travolgenti, a situazioni dialogiche e, nuovamente, ad altri scontri armati, in un tripudio di eventi che ci guiderà, senza sosta alcuna, verso la naturale (e lontana) conclusione dell’arco narrativo preposto dai ragazzi di Nihon Falcon per questo terzo episodio.

Dal punto di vista tecnico, invece, Trails of Cold Steel III mostra, rispetto alle controparti PC-PS4, un minore dettaglio grafico, limitazione dovuta alla ridotta potenza di calcolo della console di casa Nintendo. Tutto sommato, però, questa limitatezza grafica non va ad impattare l’esperienza di gioco, restituendo un dettaglio compatibile con gli standard cui le produzioni per Nintendo Switch ci hanno abituato, visto e considerato anche che il principale appeal di Trails of Cold Steel III non risiede assolutamente o, per lo meno, in modo preponderante in questo dettaglio: ciononostante, tanto in modalità portatile che docked, il frame-rate si presenta granitico, regalandoci una esperienza di gioco più che soddisfacente.

Comparto artistico e comparto sonoro, mutuati completamente dalle precedenti versioni, fanno egregiamente il loro mestiere. Unica vera, gigantesca, pecca è la assoluta mancanza di qualsivoglia localizzazione, anche solamente testuale, in italiano: essendo Trails of Cold Steel III un gioco fortemente basato sulla componente narrativa, la mancata padronanza della lingua inglese potrebbe estromettere una buona fetta di pubblico da quello che, altrimenti, potrebbe essere, senza se e senza ma, un must buy per Nintendo Switch.

Conclusioni

Il debutto di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III su Switch è un successo sotto (quasi) tutti i punti di vista.

Un JRPG vecchia scuola, sapientemente innovato nel battle system per non subire il peso del tempo, oltre che dotato di una trama a livelli di eccellenza, arricchisce la line-up di titoli “must-have” per Nintendo Switch. 

Un comparto tecnico inferiore rispetto alle controparti PS4/PC, ma comunque in linea con gli standard qualitativi della portatile Nintendo, e la mancata localizzazione in italiano, problema di discreta caratura per un gioco che fa della verbosità e della narrazione il suo punto di forza, sono gli unici nei che vanno ad inficiare la fruibilità del prodotto Nihon Falcon.

Se amate i JRPG e avete una ottima padronanza dell’idioma di albione, Trails of Cold Steel III è un acquisto obbligato.

Trails of Cold Steel III è disponibile da GameStop Zing Italia.

Good

  • JRPG duro e puro
  • Battle system migliorato e avvincente
  • Trama allo stato dell'arte...

Bad

  • ... ma manca la localizzazione in italiano
  • Frame-rate ballerino in modalità portatile
8

Imperdibile

L'Atari 2600 gli aprì una nuova prospettiva di vita; il PC, sin dagli arbori, fu la sua casa natale: dal 2008 è disperso nella wasteland alla ricerca di bamboline della Vault-Tec...

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