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Quake Champions

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Quake Champions, la nostra prova dall’early access

L'arena shooter competitivo più famoso del mondo è tornato.

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Quake è sicuramente una di quelle serie che hanno fatto la storia del gaming su PC e del gioco competitivo più in generale, diffondendo per la prima volta il format multiplayer arena e diventando in seguito un titolo pioniere nel mondo degli eSports. Il titolo di Id Software ha plasmato un intero genere, influenzando persino Valve nella creazione del motore GoldSource, utilizzato per dare vita ai primi Counter Strike ed Half-Life. L’eredità di un colosso come Quake è sicuramente ingombrante, e continuare a percorrere la strada tracciata da questo gigante videoludico potrebbe rivelarsi una scelta piuttosto insidiosa persino per Bethesda. Il “predecessore” free-to-play Quake Live aveva fallito nel proporre un degno seguito ad un brand così amato, allontanando la fanbase storica e scontentando anche gli utenti neofiti, impauriti anche da una curva di apprendimento decisamente troppo elevata.

Gli appassionati si aspettano un prodotto in grado di pareggiare i suoi predecessori in quanto a frenesia e fluidità del combattimento, oltre che ad innovare un gameplay che è diventato un classico conosciuto in tutto il mondo. Insomma, un obiettivo piuttosto ambizioso per il team di sviluppo. Tuttavia Quake Champions ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per un ritorno in grande stile di questo mai dimenticato brand.

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Quake Champions vuole subito differenziarsi dal passato e per la prima volta nella serie sarà possibile scegliere un Campione da utilizzare, dotato di un proprio set di abilità, di un suo arsenale e di una velocità di movimento differente rispetto a tutti gli altri. In questo modo, il gioco cerca di accontentare diverse fanbase di giocatori, da quelli che preferiscono gameplay più lenti e strategici a chi non sa rinunciare alla frenesia del frag. C’è comunque da sottolineare il fatto che anche il più lento campione di Quake è decisamente più veloce di qualsiasi altro personaggio di altri franchise concorrenti, come ad esempio Overwatch.

Il modello che il gioco sembrerebbe voler adottare è molto simile a quello già visto in League of Legends, che prevede la possibilità di acquistare i campioni dopo averli provati gratuitamente per un certo periodo di tempo. I giocatori che non vorranno spendere, potranno accontentarsi di utilizzare un eroe di nome Ranger, che sarà disponibile gratuitamente per tutti. Sarà invece possibile acquistare il Champions Pack, che darà l’accesso a tutti i campioni disponibili con una sola transazione (al momento della stesura di questo articolo, il prezzo è fissato a 29,90 euro). Probabilmente i puristi del genere non apprezzeranno molto questa soluzione free-to-play, ma è probabilmente la mossa più adatta per lo sviluppo del gioco in un mercato già saturo di shooter competitivi.

Quake Champions ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per un ritorno in grande stile

Il gameplay riprende a piene mani le glorie del passato: una delle otto arene disponibili funge da sfondo a truculente battaglie con respawn frenetici e frag continui. Ogni Campione è in possesso di un’arma “personale” che lo contraddistingue dagli avversari, ma che non sarà l’unico mezzo col quale difendersi ed attaccare. Dovremo infatti correre per la mappa alla ricerca di preziose armi ed armature che miglioreranno istantaneamente il nostro arsenale e ci permetteranno di fare a pezzi qualche malcapitato nemico. Pericolosissimi shotgun, lanciamissili, mitragliatori, railguns, sparachiodi, gauntlet e chi più ne ha più ne metta sono il carburante principale di questa macchina da frag che è Quake Champions. Inutile specificarlo, l’elevata mobilità è un altro fattore positivo emerso durante la nostra prova, incrementato anche dalla presenza dei rocket jump che contribuiscono a verticalizzare il ritmo del gioco.

L’esperienza proposta è tanto frenetica quanto disorientante, specie per un novizio del genere. Entrare in un match senza esperienza pregressa significa fare due passi incerti, vedere giocatori fare bunnyhopping sfrenato e venire uccisi subito dopo. Il tutto dura meno di cinque o sei secondi. I giochi più moderni tendono ad attenuare l’impatto con un esperienza hardcore di questo tipo, mentre Quake Champions, semplicemente, non lo fa. Anzi, vuole abituare sin da subito l’utente a quel tipo di frenesia distruttiva che è così familiare alla vecchia guardia o ai giocatori più esperti.

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Infatti, a differenza di giochi come Overwatch, in Quake Champions il palcoscenico non è per la squadra, ma per sé stessi: i propri riflessi, la velocità d’esecuzione, la propria precisione. Il successo in un match è determinato in gran parte da questi fattori sopracitati, perciò non è sentita la necessità di trovare un “counter” ai campioni nemici in fase di pick, né il pensiero strategico collegato alla scelta della squadra avversaria. In un certo senso questo è un gioco più egoista, più competitivo e più cattivo rispetto a quanto offerto dalla concorrenza. Anche le abilità di ogni campione contribuiscono a questa impressione, non influenzando particolarmente le sorti del match ma contribuiscono ad aumentare la conta dei morti di qualche unità.

Le modalità proposte da questa versione “accesso anticipato” sono quattro. Le più classiche Deathmatch e Team Deatmatch, più le inusuali Duello e Sacrificio. Non c’è molto da aggiungere alle prime due modalità di gioco, mentre Duello e Sacrificio sono due new entry piuttosto interessanti. La prima ci permetterà di scontrarci 1 VS 1 con un altro giocatore; dovremo scegliere tre campioni che rappresenteranno le nostre “vite” nel match. Una volta morto un campione, passeremo ad un altro. Il primo che esaurirà i tre personaggi avrà perso il round. Questa modalità è davvero interessante ed è probabilmente la più utile per migliorare la propria skill di gioco. Sacrificio richiede invece quattro giocatori, ed aggiunge una variante più strategica al gioco. Dovremo infatti procurarci un “teschio” che apparirà in centro arena e portarlo al nostro obelisco, difenderlo più a lungo possibile per segnare punti. Sacrificio è una variante interessante della più classica “cattura la bandiera” e fornisce anche un po’ di varietà rispetto al truculento spara-spara delle altre modalità.

Conclusioni

Dopo qualche ora in compagnia di Champions, possiamo assicurarvi che l’eredità di Quake è in buone mani. Id Software sta lavorando sodo per migliorare la già frenetica esperienza di gioco, ed il DNA originale delle primissime iterazioni del brand sembra rivivere in questa nuova incarnazione del gioco, complice anche una buona realizzazione dei campioni e una discreta varietà di armi e skill.

Con otto arene, quattro modalità di gioco e dieci campioni (e altri due in arrivo) questa prova in Early Access è risultata più che positiva. Vi consigliamo di provare con mano il nuovo titolo di Bethesda, che è disponibile gratuitamente (ma con un solo campione) direttamente su Steam. Agli appassionati di Quake invece consigliamo già l’acquisto, senza se e senza ma: la frenesia originale è ancora tutta lì, più cattiva che mai, a portata di clic.

Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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