PS Portal, l’analisi a mente fredda ad un mese dal lancio – Speciale

Una periferica odiata, eppure sold out: dov’è la verità?

PS Portal, l’analisi a mente fredda ad un mese dal lancio – Speciale

Se c’è un device che recentemente ha accentrato l’indignazione e il risentimento di fan e semplici curiosi, quello è certamente PS Portal, la periferica che consente di giocare in remoto con la vostra PlayStation 5.

L’add-on, per motivi in buona parte inspiegabili, è stato immotivatamente percepito come un tradimento da parte di Sony, come l’ennesimo smacco nei confronti della sua audience dopo gli affronti subiti con gli aumenti di prezzo e altre manovre strategiche reputate in totale contrasto con quel For the Players che, al contrario, dovrebbe caratterizzare la politica dell’azienda giapponese.

Non possiamo certo negare che nell’ultimo periodo la strategia comunicativa e decisionale della multinazionale sia parsa particolarmente confusa, disorientante, contraddittoria perfino. Di motivi per essere stizziti ce ne sono, alcuni dei quali tremendamente validi e fondati, ma lo sdegno in certi casi sembra ormai essersi tramutato in una follia collettiva irrazionale, motivabile solo considerando quanto la rabbia sia sempre una tendenza tristemente cavalcata sull’internet.

Lamentarsi va un sacco di moda sui social network. Riversare il proprio rancore e frustrazione in calce ai post di Facebook, Instagram, Tik Tok, YouTube sembra la terapia psicologica preferita di centinaia di migliaia di utenti in tutto il mondo e poco importa se sia giustificata, ben indirizzata, calibrata ai toni o all’argomento di ciò che si sta commentando.

PS Portal, in questo senso, è stato visto come il parafulmine ideale, capro espiatorio di un non meglio specificato complotto, l’ennesimo che viene scovato su internet, ai danni dei videogiocatori più “illuminati e accorti”.

Questo lungo cappello introduttivo serve a tratteggiare il contesto entro cui abbiamo assistito al primo mese di vita della periferica, una trentina di giorni in cui abbiamo assistito ad uno dei grandi paradossi che accomunano alcuni prodotti e giochi sfornati dall’industria videoludica: tanto odio ed indignazione, certo, ma nel mentre PS Portal ha registrato un sold-out quasi immediato (sullo sullo shop online di GameStop continua a non essere disponibile già dopo pochi minuti anche a seguito di nuovi rifornimenti). Lecito dunque chiedersi dove sia la verità, se siamo alle prese con una truffa travestita da periferica o se, invece, il device di Sony ha una sua dignità d’esistere.

La nostra lunga prova ci ha fornito un quadro globalmente molto convincente

Ci siamo presi del tempo, abbiamo passato lunghi pomeriggi e serate in compagnia di PS Portal, tutto questo per amalgamare lentamente il nostro parere e giudizio, lontano dal fervore e dall’entusiasmo del day-one. Ora possiamo dirlo con tutta la serenità e consapevolezza del caso: PS Portal è una periferica che prima di tutto va capita e poi accettata per quello che è, potenzialità e innegabili limiti compresi.

Lo abbiamo letto ormai ovunque a caratteri cubitali, ma ripeterlo una volta in più non potrà certo fare male: PS Portal non è una console. È un dispositivo portatile che vi consente di accedere in remoto alla vostra PlayStation 5, che resterà accesa durante tutto il tempo di utilizzo e fungerà da vero e proprio elaboratore su cui gireranno i giochi che fruirete sullo schermo della periferica Sony.

Bisogna partire da questo presupposto, lasciando da parte qualsiasi pregiudizio in questo senso. Non si tratta di una nuova PS Vita, qualsiasi giudizio che vada in questa direzione non ha alcun senso. Tutti vorremmo un Dreamcast 2, ma con i desideri e i sogni non si analizza la realtà dei fatti.

Ciò che va giudicato, appunto, è la capacità di PS Portal di streammare il segnale della propria PlayStation 5 e in che qualità.

La nostra lunga prova ci ha fornito un quadro globalmente molto convincente, nonostante qualche inevitabile scivolone e limite da tenere in considerazione.

Abbiamo svolto diversi test in questo senso, provando diverse configurazioni di utilizzo. In primis la connessione casalinga, ovvero con PlayStation 5 e PS Portal sostanzialmente nello stesso posto. Contando su una buona linea, parliamo di oltre 100 Mbps, non abbiamo riscontrato incertezze sia con la console collegata tramite cavo ethernet, sia in Wi-Fi. Fatto salvo per una singola disconnessione, le partite non sono state infastidite da alcuna problematica tecnica.

PS Portal si è rivelato un prodotto estremamente comodo e maneggevole quanto basta

Discorso molto simile, quando abbiamo giocato, sempre tramite Wi-Fi, con la PlayStation 5 situata a trecento chilometri di distanza da PS Portal. Al di là della sorpresa nel vedere che tutto funzionava a dovere, solo dopo pochi attimi di attesa, necessari per la connessione tra i due dispositivi, abbiamo potuto giocare senza alcuna complicazione in termini di stabilità.

La prova del nove, tuttavia, si è svolta all’aperto, sfruttando l’hotspot dello smartphone per collegare PS Portal alla PlayStation 5, in casa, connessa tramite Wi-Fi. Il miracolo è avvenuto anche in questo caso, ma al prezzo di una risoluzione dello schermo ballerina, di qualche piccolo freeze e di una disconnessione, sebbene solo al termine della nostra sessione di gioco.

Per tutte le prove effettuate nei tre “ambienti” differenti, abbiamo spaziato quanto a titoli utilizzati come test. Siamo partiti da The Invincible, di cui abbiamo parlato benissimo nella nostra recensione e che potete recuperare da GameStop. Abbiamo alzato il tiro con Lies of P. Infine, abbiamo portato PS Portal al limite con una spruzzata di competitivo di Call of Duty: Modern Warfare III, qui il link per acquistarlo nel caso non lo abbiate ancora fatto.

Innegabilmente, durante le nostre prove, abbiamo riscontrato un certo input lag. Più che dipendere dalla distanza fisica, la reale variabile è rappresentata dalla qualità della connessione. Va da sé che pretendere di giocare in competitivo con l’hotspot, non ha davvero senso. In queste condizioni, il ritardo è evidente anche a chi non è così esperto o pretenzioso ed equivale a giocare con una penalità costantemente attivata. Si può partecipare alle partite online, beninteso, ma sperare di ottenere chissà quali risultati è assolutamente ingiustificato. La situazione migliora sensibilmente utilizzando il Wi-Fi di casa, ma anche in queste condizioni i più esperti lamenteranno sicuramente un eccessivo ritardo nella risposta ai comandi impartiti.

Se con The Invincible era piuttosto scontato che tutto funzionasse alla grande, visto che si tratta d un gioco story driven e relativamente statico, incrementando tra l’altro la nostra voglia di giocarlo magari sotto le coperte o durante le lunghe soste in bagno, siamo rimasti piacevolmente stupiti di come PS Portal si sia comportato alla grande anche con Lies of P. Vale lo stesso discorso fatto con Call of Duty: Modern Warfare III, ovviamente. Con l’hotspot si paga il dazio di un po’ di input lag, evitate insomma di provare a battere certi boss all’aria aperta, ma con il Wi-Fi non abbiamo patito particolari titubanze, destreggiandoci alla grande anche al cospetto dei nemici più coriacei.

L’altra caratteristica del device che merita un’analisi, alla luce delle varie prove effettuate, è certamente lo schermo. Come già sottolineato in altre sedi, parliamo di un LED IPS da 8 pollici con risoluzione Full HD e un refresh rate di 60Hz. Sin da subito qualcuno si è lamentato dell’assenza di un display OLED, soluzione utilizzata, a suo tempo, su PS Vita. A ben vedere, in effetti, si tratta di una mancanza che in certe circostanze si fa sentire eccome. Sebbene non ci sia traccia di ghosting, va ammesso che la gestione dei colori, in certe situazioni, fa rimpiangere il mancato utilizzo di tecnologie sicuramente più all’avanguardia. Sarebbe certamente bastato il supporto all’HDR per veder brillare lo schermo in alcune scene, ma dobbiamo purtroppo constatare che, in effetti, il contrasto e la gestione dei neri lasci piuttosto a desiderare.

Anche in questo senso molto dipende dalla qualità della connessione, che bilancia risoluzione e, di conseguenza, pulizia dell’immagine su schermo, ma è innegabile che abbiamo visto display molto più performanti altrove.

Da questo punto di vista, tuttavia, va anche considerata la generosa dimensione dello schermo. Perché se è vero che si può giocare anche sul proprio smartphone con PlayStation 5 tramite Remote Play, è anche vero che difficilmente ci si può godere il nuovo DLC di God of War Ragnarok su un LED IPS da otto pollici. La generosità delle dimensioni fa davvero la differenza ed esalta in modo sorprendente scenari e personaggi dei giochi utilizzati nel test.

Tra i pregi del PS Portal, inoltre, non si può non citare il sistema di input che ricalca in tutto e per tutto le specificità del DualSense, feedback aptico e trigger adattivi compresi. Le leve analogiche hanno un diametro lievemente inferiore, anche per non invadere eccessivamente lo schermo; il tasto PlayStation è spostato sulla superficie superiore del corno di sinistra, ma per il resto non si annotano altre sostanziali differenze. Sarà pur vero che con qualche passaggio in più si può giocare tramite Remote Play con il DualSense anche su altri dispositivi, ma qui è tutto nativo, pensato appositamente per funzionare sin dall’avvio, garantendo un’ottima ergonomia globale ad un device di per sé molto leggero.

Proprio a questo proposito, dopo un mese di utilizzo intenso sono emerse altre due caratteristiche su cui vale la pena spendere due parole.

Da una parte, PS Portal si è rivelato un prodotto estremamente comodo e maneggevole quanto basta. Anche dopo diverse ore di utilizzo, non pesa particolarmente sui polsi, né fa rimpiangere più di tanto l’usuale DualSense. Dall’altra, è pur vero che avremmo sperato in una durata della batteria maggiore. Quattro ore di gioco, al massimo, sono più che sufficienti per scaricare completamente la periferica. Dal momento che non c’è un vero e proprio hardware da alimentare, ci saremmo aspettati qualcosa di più in termini di autonomia.

Difficilmente potremmo più fare a meno di PS Portal

PS Portal è un prodotto che va capito, di sicuro non per tutti, con qualche innegabile difetto e limite che difficilmente verrà eliminato con futuri aggiornamenti e patch. Si potrà sicuramente migliorare la stabilità della connessione, ma lo schermo non si tramuterà magicamente in un OLED (a meno di nuove versioni potenziate ovviamente).

Ad un mese di utilizzo possiamo affermare che difficilmente potremmo più farne a meno. PS Portal non sostituisce PlayStation 5, né vuole farlo. Ma in certe situazioni, con certi giochi, ci ha reso l’esperienza di gioco più piacevole. Il dover tenere la console domestica costantemente in modalità risparmio energetico non rende l’utilizzo del device fuori casa immediato come si vorrebbe, certo, ma durante certi viaggi in treno programmati, sotto le coperte, sul divano mentre qualcun altro guardava una serie tv o un film sulla TV, abbiamo scoperto di amare ancora di più i videogiochi.

Non si tratta insomma di un device imprescindibile. Ma chi si farà questo regalo, scoprirà magicamente di averne sempre voluto uno simile.


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