Sembra che la storia dei contenuti nascosti nei dischi dei giochi non abbia mai fine. Questa volta le accuse vanno contro Gears of War Judgment, che a quanto pare nasconda la modalità Zona di Guerra nel disco di gioco (tra l’altro addirittura giocabile tramite una combinazione di tasti). Questa modalità, in base alle parole dell’azienda di Redmond, non è in programma nei futuri DLC, né gratis né a pagamento, e dovrebbe quindi essere solo un residuo di codice del terzo capitolo della saga.
Per accedere a tale modalità, sembra sia sufficiente entrare nel menù Versus cominciando una partita Privata, da lì posizionatevi sul Team DeathMatch e premete il pulsante A. Nella schermata successiva con le personalizzazioni della partita, date conferma premendo i pulsanti A e B contemporaneamente, e premete A quando vi verrà richiesto di confermare la partenza della partita. Già in questo punto dovreste essere in modalità Zona di Guerra.
Ovviamente noi di GameSoul abbiamo fatto le nostre verifiche, e nonostante con la suddetta procedura si riesca a raggiungere la schermata di selezione mappa che porta la dicitura Warzone, alla partenza della partita si viene dirottati sempre e comunque ad un Team Deathmatch. Che il problema sia stato patchato via server? Probabile…
Ammesso però che la cosa prima funzionasse, e ci sono alcuni video in giro che in teoria lo dimostrano, ci sarebbe da dire che in un titolo nuovo non è proprio intuitivo e comprensibile il motivo di lasciare codice obsoleto all’interno del disco… Certo, un errore può essere plausibile, ma le dichiarazioni a posteriori sembrano fugare ogni dubbio (sembrano). Nessuna Zona di Guerra in arrivo per Judgment quindi, ma in compenso, già dal prossimo 2 Aprile, un aggiornamento gratuito porterà nelle nostre case la modalità Esecuzione.
Nel frattempo, su NeoGAF sono comparse alcune immagini che lascerebbero supporre la presenza anche di alcune mappe aggiuntive, due delle quali in effetti sono state già annunciate come facenti parte del set gratuito offerto dalla rivista Maxim.
