Immortals: Fenyx Rising – Anteprima

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Immortals: Fenyx Rising
Immortals: Fenyx Rising – Anteprima

Dai creatori di Assassin's Creed Odyssey, Immortals: Fenyx Rising ci porta nell'avventura fantastica di un eroe dimenticato partito per salvare gli dèi della Grecia.

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Quando è stato annunciato, Immortals: Fenyx Rising è inevitabilmente passato sotto la lente del paragone anzitutto con Assassin’s Creed Odyssey, per quanto riguarda l’ambientazione, e poi con The Legend of Zelda: Breath of the Wild a causa dell’inevitabile fardello che molti open-world si portano dietro dal debutto del gioco nel mai troppo lontano 2017.

Se la somiglianza con Odyssey è in un certo senso scontata, poiché vanta gli stessi sviluppatori, non è una novità che qualunque progetto prenda ispirazione dall’ultimo Zelda corra il rischio di essere additato come clone. Forse non in maniera marcata come nel caso di Genshin Impact ma è innegabile che Nintendo abbia alzato l’asticella facendosi da base per molti videogiochi futuri. Sono tutte impressioni legittime ma, lo suggerisce la parola stessa, provvisoria nell’attesa di una prova con mano.

E proprio la scorsa settimana abbiamo trascorso ben quattro ore in compagnia di Immortals: Fenyx Rising, così da capire che al di là di qualche innegabile somiglianza pizzicata qui e lì ci troviamo davanti a un titolo divertente, accattivante nella sua riproposizione più fantastica dell’Antica Grecia, impegnativo se come noi scegliete di affrontarlo in modalità difficile (che però non è la più difficile in assoluto, sappiatelo) ma soprattutto raccontato da due narratori d’eccezione come Zeus e Prometeo.

Di tutti i plausi che si possono fare al gioco, il racconto è senza dubbio in cima alla lista perché è all’insegna della comicità: la storia, la fiaba, la leggenda, chiamatela come preferite, di Fenyx si appoggia su basi serie ma viene raccontata in maniera talmente irriverente, con uno Zeus in splendida forma che interviene ad aggiustare il tiro secondo il proprio capriccio mentre Prometeo si sforza di sopportarlo, da spingersi sempre più avanti nel gioco con la speranza di sentire un altro loro battibecco, un’osservazione piccata del padre degli dei, qualsiasi cosa vada a scandire un ritmo narrativo dai tempi comici assolutamente azzeccati.

Spesso non è una storia a fare il contenuto, quanto il modo in cui viene raccontata, e Immortals: Fenyx Rising ne è il perfetto esempio. Se Ubisoft non avesse preso la decisione di strutturarla in questo modo, forse ci saremmo veramente trovati di fronte a un action RPG open world già visto in un calderone già abbastanza colmo, ma senza nulla togliere a un gameplay ricco di guizzi interessanti è la narrazione a dargli quel tocco in più capace di farlo spiccare.

Di tutti i plausi che si possono fare a Immortals: Fenyx Rising, il racconto è senza dubbio in cima alla lista

A differenza del precedente provato, che si concentrava sulla regione di Efesto, siamo partiti dall’inizio per immergerci nelle terre di Hermes e nelle lussureggianti lande di Afrodite, nel nostro lungo viaggio volto a salvare i piani alti dalla vendetta di Tifone, liberatosi dalla prigione millenaria per vendicarsi di Zeus e delle altre divinità. Il nostro compito dunque è molto semplice: rispedire Tifone nell’oscurità dalla quale proviene. Facile, no? Un compito su misura per un eroe (o eroina, in base alla vostra scelta)… se soltanto lo fossimo.

Già, perché il nostro buon Fenyx è più un ragazzo di testa che di muscoli e non ha mai preso parte a una battaglia prima – figuriamoci pensare di sfidare un Titano che si mostra chiaramente poco incline al dialogo. Se c’è qualcosa che tuttavia non manca a Fenyx sono il coraggio e la perseveranza, nel momento in cui suo fratello maggiore, un modello di riferimento a cui ha sempre guardato nelle sue fantasticherie di gloria, rimane vittima di un maleficio assieme al resto della flotta naufragata sull’Isola d’Oro.

Nulla lo fermerà dal salvarlo, persino se questo significa affrontare Tifone e tutta la sua furia. E le creature che gli obbediscono. E gli enigmi che metteranno alla prova il suo intelletto. E gli eroi leggendari che ha corrotto, portandoli dalla propria parte. E… sì, insomma, avete capito che non sarà una passeggiata. Ma chissà che a fine giornata non avanzi tempo anche per sorbirsi un calice di ambrosia.

Dopo aver personalizzato Fenyx, scegliendone sesso e i vari tratti di base, siamo pronti per entrare in un mondo di gioco che sì, lo ripetiamo, chiaramente mutua i suoi aspetti da Breath of the Wild, privando però la sua struttura di quel senso di scoperta che caratterizza il titolo Nintendo per ridurlo a un’esperienza marcatamente più action. Tutto è dunque più veloce, senza alcun momento morto, volto a una totale spettacolarizzazione laddove invece Zelda cercava anche la contemplazione. E lasciatecelo dire, per quanto possa dare una sensazione straniante vedere elementi tipici di BotW messi a disposizione di un gioco dal ritmo completamente diverso, va bene così.

Copiare pedissequamente un gioco di quel calibro sarebbe solo deleterio per chi ci prova, anche perché non si parla solo di struttura ludica ma anche di filosofia, mentre prenderne in prestito alcuni aspetti per piegarli alle proprie necessità e unirli a un gameplay in cui ti sei già cimentato (Odyssey) è senza dubbio più inoffensivo. Insomma, non guardate a Immortals: Fenyx Rising come un clone di Breath of the Wild e non datevi pena di cercare le somiglianze. Ci sono, non si può negare, ma servono a tutt’altro scopo.

Immortals: Fenyx Rising fa della spettacolarizzazione il suo punto di forza

Detto questo, l’esplorazione è guidata con una precisione certosina sulla mappa, che potete arricchire sbloccando un punto di osservazione e da lì marcare le aree di interesse grazie a una visuale in prima persona che scansione la zona fino dove l’occhio arriva. A differenza dunque di Odyssey, non sembra esserci la necessità di indizi visivi che ci aiutino a ritrovare la strada ma non è esclusa che questa possibilità sia implementata come futura opzione di accessibilità: da un certo punto di vista ce lo aspettiamo perché renderebbe l’esplorazione dell’Isola d’Oro più interessante, soprattutto perché da fare ce n’è tra bauli da conquistare e prove di vario genere da superare.

Giocando in modalità difficile abbiamo potuto saggiare per bene il sistema di combattimento, l’aspetto sul quale Ubisoft si è concentrata in modo particolare assieme agli enigmi (che vedremo più avanti). Chi ha giocato a Odyssey assaporerà una certa familiarità nella gestione di poteri e abilità in possesso di Fenyx: c’è il parry, per gli attacchi base, una serie di comandi dedicati ai potenziamenti divini che sbloccherete a mano a mano che procederete nel gioco e diverse pozioni che potremo creare per poi utilizzarle sul momento in base al nostro bisogno: si va dal ripristinare salute e stamina all’aumento di difesa e attacco. Tutto questo, unito a una velocità di esecuzione e un ritmo impressionanti, a nemici dai pattern molto vari e miniboss interessanti, è il fulcro di un sistema di combattimento accessibile – soprattutto per i veterani – ma molto soddisfacente.

Fidatevi poi che in modalità difficile è tutt’altro che semplice. Vi riportiamo un esempio: il gioco spiega che gli eroi leggendari come Achille, Odisseo o Atalanta sono stati chiamati dagli dei perché li aiutassero ma sono finiti soggiogati dal potere di Tifone e trasformati in spettri a guardia di una specifica regione. Il nostro primo incontro è stato nientemeno che con il piè veloce, dal quale però non siamo stati sfidati direttamente ritrovandoci ad affrontare una sua emanazione: l’aspetto interessante di tutto questo, al di là delle botte prese perché insomma non parliamo del primo che passa, risiede nel fatto che ogni nostra azione nel mondo di gioco non passa inosservata agli occhi di Tifone.

Quando la sua attenzione nei nostri confronti supera una determinata soglia, deciderà di chiamare a sé il suo “campione” e mandarlo all’attacco, oltre a influenzare l’area con piogge di meteoriti e inferocire eventuali animali selvatici nei paraggi. A un primo sguardo non c’è un’indicazione precisa sul livello di fastidio che causiamo a Tifone, dunque la sua rabbia è davvero pronta a esplodere in qualunque momento, con annessi e connessi finché almeno non ci sbarazziamo sul serio dell’eroe corrotto nella sua forma fisica andandolo a stanare nel nascondiglio da cui ci tormenta.

Si tratta di una meccanica a modo suo semplice ma ben congegnata nel rovinare i nostri piani quando meno ce lo aspettiamo, soprattutto perché il peso della difficoltà scelta si fa davvero sentire in questi casi. Occorre poco per essere sopraffatti e se non stiamo attenti a dove iniziamo il duello, potremmo trovarci soverchiati dai nemici e costretti a un’ingloriosa, ma non sempre riuscita, fuga.

Le premesse di Immortals: Fenyx Rising potrebbero essere il preludio di un titolo sorprendente

A tutto ciò si accodano, non certo per mancata importanza, anzi, i rompicapi sparsi per la mappa: che si tratti della superficie o delle profondità del Tartaro, dove sono comunque un po’ più elaborati, la loro varietà è innegabile e notevole, a riprova del fatto che gli sviluppatori si sono impegnati per spremere le nostre meningi senza soffocarci.

Non ne abbiamo trovato uno noioso, il che ci fa ben sperare per il pacchetto completo, poiché a mano a mano che otteniamo i potenziamenti questi puzzle si modificheranno di conseguenza, arricchendosi e diventando più articolati. Il fatto che l’Isola d’Oro sia divisa in diverse regioni con altrettanti biomi a distinguerle potrebbe dare un maggior senso di profondità dal tutto – creando delle microesperienze in grado di farci ragionare a dovere.


Nel complesso, dunque, Immortals: Fenyx Rising è un action GdR che parte da basi solide e sviluppa un’esperienza molto incentrata sulla spettacolarizzazione, mai tediosa, dalla narrazione frizzante e divertente che fa da sfondo a un sistema di combattimento accessibile ma soddisfacente e una serie di rompicapi perfettamente congegnati, nessuno identico all’altro. È un progetto che senza dubbio mutua degli aspetti da Breath of the Wild ma li interiorizza per adattarli alle proprie necessità, discostandosi parecchio dal titolo Nintendo per offrire un gioco dalla natura action molto marcata. Le premesse sono state molto positive e ci auguriamo siano il preludio di un titolo sorprendente.

Immortals Fenyx Rising arriverà su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X, Switch, Stadia e PC il 3 dicembre. Potete acquistare la vostra copia a questo link.

Cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi diventata ancora bambina un’adepta Sony a tempo pieno, ma appena può si dedica anche ad altre console.

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