Gamer salva la vita al compagno di squadra a 8000 km di distanza

Tutto è bene quel che finisce bene

Gamer salva vita

I videogiochi sono ormai un mezzo di comunicazione e di interconnessione planetaria: persone da tutto il mondo si ritrovano insieme per giocare insieme e spesso possono nascere amicizie tra persone che vivono lontane migliaia di chilometri.

È il caso di Dia Lathora residente in Texas e Aidan Jackson del Cheshire (Inghilterra). I due stavano comunicando tramite chat vocale, quando Dia ha cominciato a sentire strani rumori e Aidan ha smesso di risponderle:

Avevo appena rimesso le cuffie e ho sentito quelle che posso solo descrivere come delle convulsioni, quindi ovviamente ho cominciato a preoccuparmi e ho subito chiesto cosa stava succedendo e se stava bene.

Quando non ha risposto ho cercato subito i numeri di emergenza per l’Europa. Non funzionava perciò ho dovuto solo sperare che funzionasse quello di ‘non-emergenza’. Aveva un’opzione per parlare con una persona reale… non posso dirvi quanto velocemente ho premuto quel tasto.

I genitori di Aidan, che si trovavano al piano terra a guardare la TV ignari di tutto, sono stati avvisati dalla polizia locale di aver ricevuto una chiamata dall’America per loro figlio e sono corsi a controllare le sue condizioni.

Il ragazzo è stato trovato in uno stato “estremamente disorientato“, ma le sue condizioni sono al momento stabili. “Dia aveva il nostro indirizzo ma nessun numero per contattarci, è incredibile che sia riuscita a trovare aiuto da così lontanosono state le parole della madre.

Tutto è bene quel che finisce bene e questa volta non possiamo far altro che ringraziare il potere dei videogiochi. A questo link trovate il servizio completo della BBC.


Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

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