Sundered: Eldritch Edition – Recensione

Qual è il prezzo del potere?

Sundered: Eldritch Edition – Recensione
Sundered: Eldritch Edition – Recensione

Sundered è un metroidvania disegnato a mano dove dovrete respingere o accettare antichi poteri occulti. Affrontate orde di terribili nemici in un mondo in costante cambiamento, ispirato alle opere di H.P. Lovecraft. Respingere o accettare: la scelta spetta a voi, ma ricordate che ogni cosa ha un prezzo.

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Quando i Thunder Lotus Games calcarono la prima volta nel 2015 le scene videoludiche con Jotun (adesso meglio noto come Jotun: Valhalla Edition), il suo memorabile stile interamente disegnato a mano fece ottenere agli sviluppatori l’attenzione che meritavano. Senza magari raggiungere la risonanza di Image & Form Games o Zoink, era ugualmente uno studio da tenere sott’occhio e non si può negare la curiosità che aleggiava attorno alla loro seconda pubblicazione. Ed ecco entrare in scena Sundered, un metroidvania anche in questo caso disegnato tutto a mano il cui immaginario corrotto e distorto non può che rimandare a un autore ben specifico: H. P. Lovecraft.

Le opere dello scrittore statunitense hanno influenzato moltissimo la cultura non soltanto in termini strettamente letterari ma anche più ad ampio respiro, portando alla nascita della filosofia conosciuta come cosmicismo e al genere ad essa legato, l’orrore cosmico, che si concentra su un determinato tipo di paura nei confronti di entità sconosciute e in nessun modo descrivibili. Pubblicato il 27 luglio 2017 per PlayStation 4, il gioco di Thunder Lotus Games arriva ora anche su Nintendo Switch con il nome Sundered: Eldritch Edition, mirando una volta di più a catturare il cuore delle opere di Lovecraft – ciò che le ha rese tanto avvincenti. Lo fa fondendo queste tematiche cupe con un metroidvania che sfrutta la generazione semi-procedurale delle mappe, e sebbene a volte cada vittima della sua stessa ambizione, riesce a essere un titolo invitante, dall’ottimo design e, superata la confusione iniziale, divertente.

Prestate sempre attenzione ai patti che stringete nell’oscurità: non potete mai davvero sapere con chi o cosa avete a che fare… soprattutto, quanto la loro offerta verrà a costarvi. In Sundered: Eldritch Edition vestirete i panni di Eshe, una donna intrappolata in un mondo in continuo mutamento dove la morte sembra evitarla mentre orde di creature terrificanti la inseguono senza sosta.

Eshe si trova all’improvviso tentata da una voce antica, che le parla di un potere allettante per lei sottolineando al contempo le sue debolezze e dunque il bisogno di quanto le sta offrendo. La tentazione è un tarlo che scava sempre più in profondità dal momento in cui le viene concesso un assaggio di quel potere, trasmesso attraverso artefatti corrotti e l’uso del misterioso Shining Trapezohedron – un’arma amorfa la cui forma varia in base all’uso che ne fa Eshe. Mentre la promessa di un potere al di là dell’immaginazione le sussurra continuamente all’orecchio e il desiderio di abbandonare l’inferno nel quale si trova diventa sempre più forte, Eshe accetterà di sacrificare la sua anima per la tanto agognata libertà? Cederà al bisogno di potere o rimarrà umana? La scelta, ovviamente, appartiene soltanto a voi. 

Nel vostro viaggio per ottenere i sette “Elder Shards” – cristalli oscuri guardati a vista da creature abominevoli – la narrazione si svelerà piano piano grazie ad alcune voci fuori campo che vi parleranno di una guerra tra Eschaton (la razza cui appartiene lo Shining Trapezohedron) e Valchirie (un gruppo di umani entrati in possesso di tecnologia altamente avanzata), il cui esito ultimo ha visto entrambe le razze orrendamente piegate e sfigurate. Essendo umana, Eshe deve scegliere se schierarsi dalla parte degli Eschaton, che rappresentano il potere ultimo, o della sua razza. In base alle scelte compiute guadagnerete un finale buono, neutro o cattivo, ciascuno impreziosito da colpi di scena strazianti e spesso sorprendenti che li rendono tutti meritevoli di essere sbloccati. Come c’era da aspettarsi viste le premesse, le influenze lovecraftiane permeano quasi ogni elemento della vostra odissea, in particolare quando si tratta di affrontare boss nelle spoglie di antiche divinità cadute o visitare luoghi dai nomi piuttosto concisi del tipo “Wgehshtag’her’Ing Phylw’glr’ymg’aeg” – leggibile forse dopo aver ottenuto una laurea all’Università di Arkham. Pur non potendo definire questo gioco un horror, i richiami al genere sono presenti al punto da creare un’atmosfera di terrore e confusione costante. L’onnipresente voce dello Shining Trapezohedron non smetterà mai di stuzzicare con le promesse di un potere oltre ogni immaginazione e per quanto la trama non vada esattamente a toccare le corde del cuore in termini emozionali, resta comunque una narrazione coinvolgente che vi spingerà a volerne sapere sempre di più.

Sundered: Eldritch Edition è un ottimo titolo di stampo lovecraftiano

Sundered: Eldritch Edition è un metroidvania, dunque sapete cosa aspettarvi: si attraversa una serie di corridoi in 2D pieni di nemici, alla ricerca di potenziamenti e nuovi poteri che donano versatilità al gameplay e al contempo vi permetteranno di superare un altro dedalo di corridoi. Ad esempio potrebbe valere la pena faticare per guadagnare il cannone da spalla, che non solo vi consentirà di spazzare via orde di mostri ma vi allontanerà anche dal pericolo, in virtù del suo forte rinculo; a differenza di tanti metroidvania, inoltre, i potenziamenti non sono da utilizzare una tantum solo in determinate situazioni, bensì offrono nuove possibilità di attraversamento dei livelli, combattimento e persino esplorazione per espandere in modo intelligente e continuo sia la vostra esperienza sia il mondo di gioco.

Al contempo, però, Sundered: Eldritch Edition è anche un roguelite che implementa la semi-proceduralità per garantire uno sviluppo mai stantio e pronto a sorprendervi di volta in volta. Elementi importanti come i boss o determinate abilità non mutano la propria posizione, ma la strada che percorrerete per raggiungerli potrà variare: se avete familiarità con il genere non servono ulteriori spiegazioni, per chi invece fosse a digiuno del contesto immaginatevi l’intera mappa come un puzzle dove i pezzi si adattano di volta in volta per formare un quadro sempre diverso. Al di là di questo, non ci sono incontri fissi di sorta, potete essere attaccati in qualunque momento e luogo da orde di nemici il cui numero è variabile – da un paio di gruppi a dozzine. Il fatto di non conoscere mai davvero il layout della mappa e non sapere, una volta che sentirete echeggiare lo stridio a preannunciarne l’arrivo, quanti mostri vi inseguiranno sono incognite di un certo peso nell’esperienza.

Sfortunatamente è proprio questa meccanica semi-procedurale ad abbassare la qualità di Sundered: Eldritch Edition. Se da un lato può essere interessante avere percorsi sempre diversi da intraprendere, le ambientazioni non risultano molto interessanti e alla lunga è stancante iniziare a vedere ripetersi gli stessi elementi. Generare layout sempre diversi senza che però nessuno abbia un particolare guizzo a renderli memorabili, considerando inoltre che esistono solo tre biomi in tutto il mondo di gioco, mina le potenzialità di un gioco che fa della grafica disegnata a mano il suo punto di forza – riducendo con il tempo l’esplorazione a un passaggio fin troppo obbligato e familiare, dove una sezione incontrata per la prima volta offrirà lo stesso tipo di sfide quando ci passerete per la cinquantesima. C’è molto platforming da fare ed probabile che non tutti soffriranno questa ripetitività, ma agli appassionati di metroidvania questo aspetto non passerà certo inosservato.

In aggiunta, capiterà a volte di essere letteralmente soffocati dalle orde di mostri che aspettano solo di farvi a pezzi, al punto da rendere i combattimenti squilibrati: ci sono occasioni in cui non è esagerato dire che non esiste un solo punto dello schermo dove potete sentirvi al sicuro dai loro attacchi portati sia corpo a corpo sia dalla distanza. Certo, Eshe ha modo di proteggersi con uno scudo e utilizzare cariche di energia che rendono i suoi colpi più devastanti e precisi, ma nulla dura per sempre e quando arriva quel momento vi rimane solo l’improvvisazione – sperando al contempo che rotolare via da un attacco non vi spinga nel raggio di altri tre. Quando succede diventa chiaro come la differenza non dipenda affatto dalle vostre abilità ma dalla fortuna e dal modo in cui avete investito i vostri punti abilità.

Eliminare nemici o distruggere parti dell’ambientazione lungo il vostro percorso genererà frammenti da poter poi investire in un albero delle abilità che ricorda da vicino quello di Salt and Sanctuary: le statistiche basilari quali salute, rigenerazione dello scudo e danno corpo a corpo possono infatti essere incrementate di volta in volta spendendo questi frammenti, il cui costo aumenterà a ogni nuovo upgrade. Al contempo sbloccherete altri nodi il cui apporto può variare da ulteriori potenziamenti delle statistiche a veri e propri bonus che vi agevoleranno durante i combattimenti. È tutta una questione di scelte. L’unico modo per diventare più forti è accedere al santuario al centro della mappa, ma per evitare di dover ogni volta fare backtracking potete sempre morire e rendere le cose molto più semplici.

Il gioco offre una svolta interessante al concetto tradizionale di RPG

Certo, da un lato c’è lo svantaggio di doversi rifare un buon pezzo di strada in base a quanta ne avrete percorsa (fermo restando che il layout della mappa cambierà), dall’altro però non perderete nessuno dei frammenti ottenuti prima della vostra dipartita e non avete da preoccuparvi: nessuna morte si può considerare vana perché non mancherà mai qualcosa da migliorare o acquistare nuovo di zecca. Questo comporta una certa libertà per voi nel decidere la costruzione del personaggio, senza sentirvi costretti a scelte di poco valore. Assieme a tutto questo si contano anche dei benefici particolari che offrono abilità passive ad Eshe, ma ormai avete capito che nulla viene concesso senza un prezzo: una volta trovato sulla mappa oppure ottenuto sconfiggendo un’orda di creature, questo beneficio potrebbe ad esempio portare i vostri attacchi a ignorare gli scudi nemici ma in cambio la rigenerazione del vostro stesso scudo ne risentirà. È un do ut des adattato alla logica del gioco, soprattutto è una meccanica indispensabile per procedere senza troppi impedimenti nel mondo di Sundered: Eldritch Edition. Inoltre va riconosciuto che non solo offre più possibilità di personalizzazione ma offre una svolta interessante al concetto tradizionale di RPG dove ottenere un bonus è sempre una cosa buona.

Vi serviranno circa quindici ore per completare il gioco, più un’altra ventina se vorrete tornare sui vostri passi e scoprire i finali che non avete sbloccato nella prima run – una fatica che vale la pena compiere. Sundered: Eldritch Edition è la versione completa del titolo, raccoglie tutti i contenuti pubblicati come DLC su PS4 e PC: ovvero nuove aree, un boss in più e la possibilità di giocare assieme ad altri in co-op locale. Sebbene non sia pensata come una esperienza cooperativa, è interessante poiché i giocatori condividono la barra della salute e le cure – ciò significa che un singolo peso morto è sufficiente per ostacolare la progressione.

Nonostante la già menzionata ripetitività dei paesaggi, al gioco non si può negare un design accattivante proprio come è successo con Jotun; sebbene alcune volte risulti un po’ monocromatico, le varie sequenze sembrano essere state strappate direttamente dall’album dell’artista. La cura per i dettagli e la volontà di ricreare un’ambientazione che ricordasse, per toni e atmosfera, quelle lovecraftiane è evidente e aiuta il gioco a bilanciare alcuni difetti di game design. Per contro la colonna sonora non è altrettanto brillante, conta poche occasioni in cui, di fatto, concorre ad arricchire la scena mentre per la maggior parte del tempo rimane sottotono.

Conclusioni

La libreria del Nintendo eShop non soffre certo la carenza di metroidvania, si pensi a Dead Cells o Hollow Knight, ma Sundered: Eldritch Edition si colloca più o meno a metà. Da un lato la sua ripetitività dovuta alla generazione semi-procedurale delle mappe gli impedisce di raggiungere gli stessi standard dei due esempi citati ma dall’altro il suo aspetto roguelite e la visione un po’ più punitiva degli aspetti RPG offre un’esperienza deliziosamente tetra, stimolante e ricca di contenuti che i fan del genere apprezzeranno sicuramente – unita a un comparto artistico che rappresenta il maggior punto di forza di Thunder Lotus Games.

Se avete apprezzato Jotun nella sua spesso implacabile difficoltà potreste sentirvi a casa con Sundered: Eldritch Edition, che si spinge ancora un po’ oltre e vi sfida a sopravvivere in mezzo a orde di creature che non vi lasceranno un attimo di respiro. Dovete però perdonargli certi difetti per apprezzare al meglio l’avventura.

Good

  • Design a mano mozzafiato
  • Atmosfera cupa ed evocativa
  • Personalizzazione molto libera
  • Tutti i finali valgono il tempo speso

Bad

  • Ripetitivo pur nella sua semi-proceduralità
  • I combattimenti possono essere squilibrati
7

Niente male

Cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi diventata ancora bambina un’adepta Sony a tempo pieno, ma appena può si dedica anche ad altre console.

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