Resident Evil Village, Winters’ Expansion – Recensione

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Resident Evil Village
Resident Evil Village, Winters’ Expansion – Recensione

Resident Evil Village è l'ottavo capitolo della serie best-seller Resident Evil. Incanalando le capacità delle console Next-Gen, il realismo dettagliato e l'implacabile sensazione di paura aumenteranno ad ogni disperata battaglia per la sopravvivenza, mentre i momenti di calma lasceranno i giocatori a chiedersi quali nuovi orrori li attendono.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:

È passato ormai più di un anno dall’uscita di Resident Evil Village, l’ultimo capitolo della leggendaria serie di Capcom. Un capitolo che ha costruito sul successo del settimo capitolo, decisamente fondamentale per il nuovo corso della serie. Da allora Capcom non si è fermata, e con Village ha costruito un’esperienza che incarnasse varie sfaccettature di Resident Evil. Un action survival horror che mescola azione, terrore e un sistema di gioco fedele all’esperienza tradizionale della serie, nonostante gli spazi più ampi e una maggiore enfasi sul combattimento con ampi gruppi di nemici.

Non è perfetto, e da alcuni non è stato apprezzato del tutto, ma Resident Evil Village resta ancora oggi un’esperienza grandiosa e appagante nel genere. Non stupisce quindi che Capcom abbia deciso di rimetterci mano, con un’espansione che porta con sé diverse novità e un contenuto tutto dedicato a Rosemary Winters, la figlia del protagonista. Shadow of Rose è sicuramente il piatto forte di questa espansione, chiamata Winters’ Expansion, perché oltre alla piccola Rose c’è qualcosa di nuovo anche per papà Ethan. Nel contenuto, oltre a nuovi livelli per Mercenaries, è infatti presente la nuova modalità in terza persona.

Sia Resident Evil 7 che Village sono stati concepiti come esperienze in prima persona, una modifica sostanziale rispetto alla tradizionale terza persona degli altri Resident Evil. Nel tempo è stata accettata con maggiore indulgenza dagli appassionati, vista la qualità dei titoli, ma per lungo tempo durante la promozione e il rilascio di Resident Evil 7, questa scelta è stata piuttosto controversa. L’aggiunta di questa modalità rende Village giocabile come un “classico” Resident Evil.

Shadow of Rose ha un ritmo incalzante e appagante, che si chiude con una certa soddisfazione

La curiosità era tanta, perché si tratta di rendere giocabile un titolo in una forma diversa da com’è stato concepito. Pad alla mano la sensazione è stata strana, quasi bizzarra. Ci muoviamo per la casa dei Winters ed eccolo lì, Ethan, finalmente visibile con il suo splendido giacchetto verdognolo. Fast forward al villaggio, e quella sensazione inizia ad svanire piuttosto rapidamente. Vuoi per l’introduzione estremamente tesa di Village, ma controllare Ethan in terza persona viene piuttosto naturale.

Lo shooting resta invariato, così come i feedback ricevuti. Il passaggio è piuttosto indolore, anche nell’esplorazione delle ambientazioni più anguste. In alcuni punti si notano i limiti della telecamera, che va a incastrarsi o a sbattere con elementi dello scenario, dando la sensazione di non avere pieno controllo dell’inquadratura. È chiaro che Resident Evil Village è stato pensato per la prima persona, ma rispetto al 7 il level design ha un respiro piuttosto diverso per buona parte dell’avventura, il che rende l’esperienza con questa nuova prospettiva altrettanto valida. L’unico appunto è che si gode di meno di alcuni scenari e del loro dettaglio, così come diventa meno immediato accorgersi di oggetti o munizioni sparse in giro.

La vera festa però è Shadow of Rose, l’ombra di Rose, il contenuto dedicato alla figlia del caro Ethan. Se non avete ancora completato Resident Evil Village, non proseguite oltre, perché ci sarà ovviamente qualche riferimento agli eventi conclusivi del gioco. Shadow of Rose è infatti ambientato dopo gli eventi di Village, con Rose ormai prepotentemente cresciuta. Il salto è di ben 16 anni, e la nostra protagonista è poco più di un adolescente. L’adolescenza ha i suoi problemi, ma non dev’essere facile vivere con i poteri di un fungo, nemmeno nel mondo di Resident Evil. L’ideale sarebbe sbarazzarsene, e per questo Rosemary si affida ad un residuo del megamicete. Attraverso i ricordi contenuti al suo interno, forse può trovare una cura e avere una vita normale.

Più facile a dirsi che a farsi, perché il megamicete porterà Rose in un terrificante viaggio onirico, un vero e proprio incubi lucido da cui è impossibile svegliarsi. Shadow of Rose sfrutta questo escamotage narrativo, sinceramente un po’ forzato, per mettere in scena alcune delle ambientazioni più importanti di Resident Evil Village. Queste ambientazioni sono sostanzialmente identiche, come quella del castello Dimitrescu, ma presentano importanti modifiche negli enigmi, nel level design e nella progressione. Questa è affidata al potere di Rose, che le permette di utilizzare i suoi poteri fungini per eliminare gli ammassi di melma mortale che infestano le ambientazioni.

In questo senso, Shadow of Rose riesce ad essere sia familiare che nuovo, ponendosi a metà strada tra un “greatest hits” delle prime ore di Village e una nuova esperienza. I nuovi nemici presenti sono piuttosto reattivi, ma ricordano molto gli zombie tradizionali o le disgustose creature a bordo della Zenobia di Revelations. Il potere di Rose potrà essere usato anche per bloccare temporaneamente i nemici, rendendo il gameplay più approcciabile come un survival, lasciando al giocatore la decisione di attaccare o schivare e proseguire.

Shadow of Rose è piuttosto teso, nella sua seconda metà riesce addirittura a spaventare più di Village, con alcuni semplici stratagemmi che però risultano davvero efficaci. Nelle 3-4 ore richieste per essere completato, Shadow of Rose riesce ad offrire un’esperienza che è la quintessenza di ciò che funziona in Resident Evil, e la sua breve durata gioca a favore. Un ritmo incalzante e appagante, che si chiude con una certa soddisfazione. Peccato però che a livello narrativo lasci un po’ l’amaro in bocca, chiudendo definitivamente la parentesi dei Winters, ma senza dare realmente risposte e limitandosi ad una parabola familiare che spinge sull’emotività in modo piuttosto banale. Poco male però, ne vale comunque la pena.



Conclusioni

Resident Evil Village – Winters’ Expansion è un ottima scusa per tornare nel villaggio, con i nuovi contenuti dedicati a Mercenaries e la modalità in terza persona per l’avventura di Ethan. Il vero contenuto però è Shadow of Rose, che mette a segno 3-4 ore di gioco piuttosto intense, dove la formula della serie dà il meglio di sé.

Purtroppo le ambientazioni, per quanto rivisitate, sono tutte già viste nell’avventura base. Fortunatamente Shadow of Rose compensa con una nuova meccanica di gameplay e un gusto survival horror piuttosto riuscito.

Resident Evil Village è disponibile su GameStopZing Italia, online e in negozio.

Good

  • Shadow of Rose intrattiene e spaventa
  • La terza persona in Village funziona

Bad

  • La storia di Rose si risolve in modo un po' banale
  • Shadow of Rose ricicla buona parte delle ambientazioni di Village
7.5

Niente male

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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