Resident Evil Village, il terrificante potere di PlayStation VR 2

Come per Resident Evil 7: Biohazard, anche Village in VR funziona tremendamente meglio

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Esattamente come accadde per il precedente capitolo, anche Resident Evil Village, che ovviamente potete acquistare da GameStop, ha recentemente beneficiato di un aggiornamento che lo ha reso compatibile con PlayStation VR 2. Se l’allora arretrata, ma comunque più che degna, prima versione del visore era riuscita a donare alla già terrificante avventura di Capcom ulteriore carattere e pepe, anni dopo, con un hardware ben più performante, la magia può dirsi nuovamente compiuta. Abbiamo urlato, e tanto, con Resident Evil 7, lo abbiamo fatto tanto più con Village, nonostante ritmi e level design del capitolo del 2017 restino per certi versi insuperabili.

A differenza di Gran Turismo 7, al cui upgrade alla realtà virtuale abbiamo dedicato un altro approfondimento, per godersi Resident Evil Village con PlayStation VR 2 è necessario recarsi sullo store digitale di Sony per scaricare, a titolo gratuito, il corrispettivo pacchetto d’espansione. Non un aggiornamento automatico, come accade appunto per la creatura di Polyphony Digital, quanto un download a parte che dovrete inizializzare manualmente.

Ciò sottende una diretta conseguenza che non tutti gradiranno. Se con il simulatore di corse potrete sfruttare la realtà virtuale con il vostro attuale salvataggio, con Resident Evil Village sarete costretti a ricominciare da zero. La scelta è sicuramente fastidiosa, ma non si può biasimare del tutto, dal momento che l’esperienza cambia volto piuttosto drasticamente per certi versi, rendendo quasi incompatibile tutto ciò che avete fatto finora con la produzione Capcom rispetto a come la vivrete in compagnia di PlayStation VR 2, ovviamente anch’esso disponibile all’acquisto da GameStop.

Resident Evil Village VR Mode

Già l’incipit presenta un’inevitabile modifica rispetto all’originale, introducendo un tutorial che vi permetterà di muovere i primi passi in realtà virtuale, settando ogni parametro relativo al movimento dell’avatar come più vi aggrada, anche tenendo conto del fastidio che potrebbe provocarvi in termini di motion sickness. Pur non essendoci il teletrasporto, modalità di spostamento meno impattante in termini disorientamento ma che avrebbe stravolto il gameplay, grazie al movimento più o meno fluido in tutte le direzioni ampiamente personalizzabile, chiunque potrà facilmente trovare la propria configurazione preferita. Volendo, per i più temerari, è persino possibile affidare il direzionamento del corpo non allo stick analogico, ma al movimento del collo. Per quanto più coinvolgente, non c’è dubbio, questa modalità ci ha costretti con una certa frequenza a ricalibrare la visuale, interrompendo fin troppo spesso, seppur per solo una manciata di secondi, il senso di immersione che il gioco sa regalare.

Sì, perché una volta abbandonato il magazzino che funge da area di training, Resident Evil Village torna sui binari tracciati un paio d’anni fa. Nuovamente nei panni di Ethan Winter si (ri)scoprono ambientazioni e scenari quanto mai curati nei minimi dettagli, tanto più spaventosi e grotteschi ora che vengono osservati da un punto di vista quando mai ravvicinato. L’impatto visivo, all’interno di PlayStation VR 2, è davvero pazzesco, secondo forse solo a Horizon Call of the Mountain, gioco che potete acquistare in bundle con il visore a questo link. Sia nelle zone all’aperto, sia in quelle al chiuso, come il Castello Dimitrescu o la raccapricciante Casa Beneviento, non è raro restare a bocca aperta, quasi pietrificati non solo di fronte agli orrori che dovrete combattere, ma anche al livello di dettaglio permesso dallo schermo OLED di PlayStation VR.

Resident Evil Village si adatta alla perfezione alla realtà virtuale

Laddove con Resident Evil 7: Biohazard si palesava costantemente una sorta di filigrana che ingrigiva e sfocava ogni ambientazione, grazie anche ai meriti del foveated rendering, tecnica di rendering che sfrutta il tracciamento dello sguardo, con il nuovo PlayStation VR 2 ci si gode un’immagine cristallina, brillante, definita. Sia quando il gioco regala panorami suggestivi, sia quando vi costringe a combattere creature raccapriccianti, Resident Evil Village in VR regala soddisfazioni e gioie.

Certo, bisogna fare i conti con un ritmo d’azione relativamente elevato e, come già anticipato, non sempre il level design è accondiscendente verso una fruizione giocoforza più faticosa, ma nonostante qualche sbavatura che rende evidente il lavoro di riadattamento alla realtà virtuale, lavoro più invasivo di quello compiuto con Resident Evil 7: Biohazard, è innegabile che l’esperienza si adatti quasi alla perfezione a questa tecnologia.

Non c’è solo lo scenario che si proietta tutt’intorno all’utente a rendere unica questa versione di Resident Evil Village. Anche i Sense, difatti, sono sfruttati più che bene, rendendo quanto mai “fisica” e realistica la gestione dell’inventario. Le cure e ogni bocca di fuoco occupano una posizione ben precisa del corpo di Ethan. Il fucile da cecchino va preso dalla schiena, la pistola è riposta sul fianco. Ogni movimento deve essere riprodotto con un certo grado di realismo, soprattutto quando dovrete cambiare il caricatore della mitragliatrice o inserire i proiettili nella canna del fucile a pompa.

Ogni tanto i Sense peccano di precisione, ogni tanto si fatica a riprodurre qualche gesto a causa degli ampi archi che circondano i controller, ma in generale anche sotto questo fronte ci si gode il forte senso di immersione garantito da input che fanno a meno dei classici pulsanti e analogici. Inoltre, come facile ipotizzare, ricaricare letteralmente l’arma mentre si è inseguiti da famelici lupi mannari non farà altro che aumentare il senso d’urgenza e di terrore scaturito dal gioco, a tutto vantaggio del divertimento che si trae dall’esperienza nella sua globalità.

Resident Evil Village sviluppo

Peccato solo che alcune scene d’intermezzo infrangano l’incantesimo, visto che le braccia di Ethan, in molte occasioni, si muoveranno ovviamente da sole, in accordo a quello che la storia sta raccontando in quel momento, e che il DLC Shadows of Rose non preveda alcun supporto al PlayStation VR 2.

In definitiva, insomma, pur con qualche minuscola sbavatura, l’aggiornamento gratuito di Resident Evil Village dedicato alla realtà virtuale è una grandissima aggiunta. Se non avete mai giocato alla produzione Capcom, e siete fortunati possessori del visore di Sony, questo è sicuramente il modo migliore per immergervi nell’orrore vissuto da Ethan Winter. Anche nel caso in cui vi siate già goduti i titoli di coda della produzione, concedervi una seconda run in questa forma non sarà affatto noioso. Saprete già dove andare e cosa fare, ma resterete comunque sbalorditi nel rivivere la stessa epopea in primissima persona.

Insieme a Gran Turismo 7, in definitiva, la prova lampante di quanto la realtà virtuale possa rendere ulteriormente emozionanti e divertenti una certa tipologia di giochi.


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