Fate largo, è arrivata la Principessa Peach! E no, non vi stiamo chiedendo di mostrare riverenza verso la regalità della sua figura, quanto piuttosto di prepararvi all’avventura che ci attende in Princess Peach: Showtime! (disponibile da GameStop, a questo link), la nuova esclusiva Nintendo Switch che è sbocciata sulle nostre console proprio in concomitanza dell’inizio della primavera.
L’attenzione rivolta verso questa nuova produzione della casa di Kyoto è d’obbligo, non fosse anche solo per la sua peculiarità: dopo quasi 40 anni di apparizioni nei titoli dedicati a Super Mario, la principessa ha infatti una seconda occasione per dimostrare tutto il suo valore dopo il gradito esordio del 2005 su Nintendo DS con Super Princess Peach.
Il momento è quello giusto: alle spalle abbiamo lo strepitoso successo di Super Mario Bros. – Il Film, pellicola in cui la principessa ha dimostrato di poter essere molto di più di una semplice ricompensa, e davanti invece l’ultimo grande anno della console di maggiore successo di Nintendo dai tempi di Wii. E dopo la prova in anteprima (che potete leggere qui), abbiamo aggiunto anche una buona dose di ottimismo! Quindi c’è il pubblico, c’è il potenziale e… c’è anche un team di sviluppo talentuoso!
Dopo aver mantenuto un certo riserbo sulla cosa, giocando a Princess Peach: Showtime! abbiamo infine scoperto che dietro le quinte del titolo c’è Good-Feel, il team che nelle ultime generazioni si è occupato di titoli minori (ma sempre di valore) come Kirby e La Stoffa dell’Eroe e Yoshi’s Crafted World, senza dimenticare la gemma dell’era Wii che risponde al nome di Wario Land: Shake It!
L’elemento che a livello personale ha fatto aumentare la fiducia nella produzione è da ritrovarsi nel suo direttore, Etsunobu Ebisu, fondatore di Good-Feel che finalmente torna a in cabina di regia dopo una lunga carriera da Producer. Il suo ultimo lavoro in questo ruolo è il folle Mystical Ninja Starring Goemon per Nintendo 64, che ricordo con davvero grande affetto, capace di unire a una struttura da platform 3D abbastanza semplice una serie di situazioni di gameplay variegata, tra l’avventura e lo sparatutto.
Princess Peach: Showtime! non tradisce la creatività del team e del suo director, mostrandosi come un gioco ricco di fantasia, a volte anche imprevedibile, offrendo ai giocatori un’esperienza che non è mai simile a sé stessa grazie allo stratagemma delle trasformazioni della principessa, fulcro e attrattiva dell’esperienza.
Siamo infatti ben oltre la semplice idea di un eroe che ottiene poteri temporanei: in questo gioco infatti Peach diventa la protagonista di tante rappresentazioni teatrali, impersonando tra gli altri il ruolo di detective, quando invece quello di abile guerriera e – perché no – anche di una provetta pasticcera.
Un gioco ricco di fantasia, a volte anche imprevedibile
Non è certo un capriccio della principessa a spingerla verso questa nuova carriera, quanto piuttosto una nuova minaccia che si è insidiata all’interno del Teatro Splendente: la terribile Uva Spina e la sua compagnia dei Mosti hanno letteralmente “rubato la scena”, rapendo tutti i protagonisti delle storie raccontate nel teatro e trasformando ogni sceneggiatura in una versione decisamente meno accattivante dell’originale.
Accompagnata dalla piccola Stella, custode della struttura, Peach si troverà a visitare in prima persona le varie rappresentazioni per liberare tutti gli addetti del teatro, ovvero i buffi Splendì, sfruttando i poteri delle 10 trasformazioni a sua disposizione. A ogni storia corrisponderà un potere e, di conseguenza, un livello realizzato appositamente per sfruttarne le abilità: la Spadaccina quindi si troverà principalmente a combattere con la spada, schivando e contrattaccando, mentre la Pattinatrice avrà il compito di eseguire perfette acrobazie e coordinare l’esibizione del corpo di ballo del teatro.
Al contrario di tanti giochi che tendono a inflazionare le proprie meccaniche e, alla lunga, a fargli perdere brillantezza e presa verso il giocatore, in Princess Peach: Showtime! si è scelto di offrire esperienze più concise ed efficaci, presentando livelli dalla lunghezza abbastanza contenuta in cui le abilità della principessa vengono ogni volta sfruttate a dovere, ma senza stancare, presentando un ragionato e graduale aumento della complessità nel corso del livello.
Trattandosi di un’esperienza di gioco rivolta a un pubblico decisamente più giovane e inesperto, come comprensibile ci troviamo di fronte a una difficoltà di base tarata verso il basso, in cui non è mai troppo complesso raggiungere la fine del livello. Piuttosto si è pensato di offrire una “sfida parallela” grazie alla presenza di collezionabili, le Gemme di Splendore, sparse in zone più o meno nascoste lungo il percorso principale, o subordinate al completamento di obiettivi secondari (come salvare un personaggio o scegliere la giusta strada a un bivio).
In Princess Peach: Showtime! si è scelto di offrire esperienze più concise ed efficaci
Ottenere tutte le Gemme non è di per sé obbligatorio, ma il giocatore è incentivato recuperarne il maggior numero possibile perché rappresentano la chiave per accedere alle sfide boss che di tanto in tanto puntelleranno il cammino della principessa – un po’ come le monete Fiore di Super Mario Bros. Wonder, facendo un paragone un po’ tirato ma che rende l’idea.
Ma i collezionabili non finiscono qui, anzi: era troppo ghiotta la possibilità di avere una Peach protagonista in continuo cambio di look per non giocare anche sull’estetica, offrendo uno shop ricco di varianti del classico costume della principessa a tema delle varie peripezie che affronterà, acquistabili grazie alle monete ottenute in gioco. Senza contare tutti i colori alternativi di Stella, che si otterranno trovando lo speciale Fiocco presente in ogni livello.
Nel complesso quindi Princess Peach: Showtime! non è un gioco difficile e vi permetterà di vedere i titoli di coda in una tirata di 6-7 ore (ma poi c’è anche un po’ di endgame), a meno di non voler ripetere i livelli per manie di completismo. Il livello di sfida basso non è un problema, sia chiaro, ma forse si poteva provare ad aumentare il numero di Gemme dello Splendore richieste di volta in volta, così da spingere a spolpare il gioco in ogni suo aspetto, impedendogli di proseguire come un treno diretto dall’apertura alla chiusura del sipario.
L’impianto tecnico, costruito su Unreal Engine 4, è soddisfacente, seppur gravato di evidenti limiti tecnici
Anche perché il gioco è davvero grazioso e ricco di inventiva, riuscendo a dare forma a mondi interessanti seppur costruiti su stilemi classici, i quali magari non brillano (inevitabilmente) per originalità, ma riflettono efficacemente gli immaginari che comunemente associamo a teatro, cinema, tv e narrativa. Il tutto con un tocco molto peculiare, a tratti posato, anche in contesti più dinamici come la Supereroina, di chiara ispirazione alle storie Super Sentai, o nei panni di Peach Kung Fu, con tanto di acrobazie aeree e sedie da lanciare sui nemici.
L’impianto tecnico, costruito su Unreal Engine 4, è soddisfacente, seppur gravato di evidenti limiti tecnici: il dettaglio e la complessità di quanto mostrato lasciava sperare in un framerate decisamente più elevato e privo degli occasionali momenti di incertezza, come avviene nelle produzioni first party appoggiate a motori proprietari. Peccato perché stilisticamente il livello è molto alto e sono tante le situazioni in cui la componente teatrale brilla per creatività, con una grande fantasia nel creare e integrare nel gameplay anche i props. La colonna sonora fa il suo dovere, con un paio di pezzi clamorosi, e segue a dovere l’alternanza di situazioni e mood sostenendo un comparto come di consueto privo di doppiaggio.
C’è tanta varietà: si passa infatti dal platform 2D a quello 3D, dai combattimenti in stile picchiaduro all’azione cappa e spada, fermandosi a creare dolci con minigiochi di abilità o indagando alla ricerca di indizi per scoprire i colpevoli. Non manca anche una bella nuotata nei mari, usando la voce per farci aiutare dai pesci, o un viaggio nel cielo per combattere gli alieni come nei classici sparatutto d’epoca. Menzione d’onore per i boss, che offrono sfide molto diverse l’uno dall’altro e vanno affrontati da una Peach priva dei costumi di scena: un cambio di registro molto apprezzato.
Princess Peach: Showtime! offre il suo meglio quando si tratta di giocare, risultando sempre fresco e sufficientemente divertente se si passa sopra l’eccessiva facilità, andando a perdere qualcosina invece per quel che concerne la costruzione dell’esperienza: il titolo infatti è molto basilare nel suo incipit, consegnando le redini al giocatore in pochissimi istanti dopo l’avvio, ed è racchiuso in un contesto (quello del teatro) davvero ristretto, molto distante dalla tentacolarità della magione di Luigi’s Mansion 3 o della vastità dei mondi di Super Mario Odyssey.
Princess Peach: Showtime! è gameplay puro al 100%
La nostra Principessa è in gamba, forte, brillante e capace di risolvere ogni problema. Forse anche troppo, almeno agli occhi di chi preferisce gli eroi che passano da un percorso di crescita più strutturato, simile alla maturazione, dopo l’inevitabile crisi iniziale. La minaccia di Uva Spina e dei Mosti è fin troppo caricaturale, un po’ come gli Splendì che affollano il teatro, e sebbene il finale offra uno spettacolo degno di una grande avventura l’impressione è comunque che l’assenza del cast storico depotenzi parecchio l’importanza degli eventi, introducendo personaggi e lore che vanno a richiudersi in sé stessi e che difficilmente si integreranno nel mondo di Super Mario, aprendo a nuovi capitoli.
Princess Peach: Showtime! è gameplay puro al 100%, un gioco che dall’inizio alla fine pensa solo ed esclusivamente a offrire ai suoi giocatori una grande varietà di meccaniche e tipologie di gioco, dosando in maniera saggia ogni elemento per stupire e non stufare, senza perdersi in frizzi e lazzi. Lo fa però in un contesto molto prudente, mettendo al centro della scena un’eroina in grado di fare ogni cosa con facilità a cui però viene posta dinanzi una sfida a tratti risibile. La grandezza dell’impresa si valuta in modo direttamente proporzionale all’impegno riposto, e alla fine della manciata di ore necessarie a vedere i titoli sicuramente ci si troverà con un bel sorriso sul volto ma anche consapevoli di avere tra le mani una produzione che, nonostante i buoni propositi, probabilmente non lascerà il segno per via del limiti tecnici e della poca ambizione nella visione. La strada però è quella giusta: spazio a nuovi eroi, sperimentiamo nuovi gameplay e diamo sempre nuove occasioni a chi mette la creatività sotto i riflettori! Da questo punto di vista, Princess Peach: Showtime! è un vero successo al botteghino! |
Commenti