PlayStation VR 2, i migliori titoli al lancio – Parte 1

Una carrellata sui tanti titoli che hanno accompagnato il lancio del nuovo visore Sony

PlayStation VR 2, i migliori titoli al lancio – Parte 1

Sono ormai passate un paio di settimane dall’atteso lancio di PlayStation VR 2, visore per la realtà virtuale di Sony acquistabile sullo shop online di GameStop che, come abbiamo certificato nella recensione della periferica, non bada a compromessi per immergere il videogiocatore in mondi digitali quanto mai dettagliati e vividi.

Se abbiamo già avuto modo di dare un’occhiata ravvicinata a Horizon Call of the Mountain, killer application che potete fare vostra in bundle con lo stesso visore, e a Moss: Book  II, in questa sede vorremmo fare una carrellata sulle tante altre produzioni che hanno accompagnato l’add-on al debutto sul mercato. Tra trasposizioni, riadattamenti dalle versioni per il primo PlayStation VR e titoli inediti, in questa primissima infornata di giochi per la periferica ce n’è davvero per tutti i gusti, una varietà e abbondanza ben testimoniata da questo approfondimento che non ha caso ci è costato numerose ore passate con PlayStation VR 2 ben saldo in testa e che per questioni di spazio, leggibilità e comodità, abbiamo deciso di dividere in più parti.

Pronti per la prima infornata di giochi in realtà virtuale? Cominciamo subito.


Jurassic World Aftermath Collection

Alien Isolation in VR e con un famelico Velociraptor al posto della mostruosa creatura protagonista della famosa pellicola di Ridley Scott.  Non c’è modo migliore e più sintetico per descrivere Jurassic World Aftermath Collection, avventura già pubblicata altrove, originariamente su Oculus Quest nel 2020, qui proposta in una versione potenziata e comprensiva del DLC pubblicato a distanza di qualche mese.

Dopo un atterraggio di fortuna sull’arcinota isola Nublar, teatro dei tragici eventi inscenati nel film capostipite della saga, il taciturno eroe che impersonerete non dovrà fare altro che trovare un modo per fuggire da lì, riattivando alcune parti della struttura che inizialmente costituiva il Jurassic Park e stando ben attento a non farsi divorare da qualche predatore a piede libero.

In buona sostanza, a partire da una visuale in primissima persona, si tratta di esplorare scenari per lo più al chiuso, risolvere enigmi per riattivare congegni e liberarsi la strada, muoversi con circospezione stando ben attenti a non farsi beccare dal Velociraptor che ha fiutato il vostro odore e vi braccherà per l’intera avventura.

Jurassic World Aftermath Collection propone due anime che si amalgamano perfettamente tra loro. Da una parte punta ad ammaliare l’utente con panorami e scenari ben riprodotti, utilizzando la tecnica del cel shanding, comparto tecnico qui tirato al lucido per dare il meglio sul performante PlayStation VR 2. Dall’altra infonde terrore e tensione nelle sezioni in cui dovrete nascondervi sotto i tavoli e dentro gli armadietti, mentre tentate di fuggire dai pattugliamenti del dinosauro, mosso da un’I.A. insospettabilmente evoluta.

Ne viene fuori un’esperienza coinvolgente e adrenalinica, che pur non toccando le vette qualitative del citato Alien Isolation, offre circa otto ore di ottimo e più che degno svago. Una piccola chicca da gustarsi soprattutto se amate le avventure da cardiopalma e siete fan di lungo corso di Jurassic Park, acquistabile direttamente sul PSN (e se avete bisogno di una ricarica per il credito sul servizio Sony, ecco il link che fa per voi).


Thumper

Per chi ha la passione per i giochi musicali, Thumper rappresenta un vero e proprio capolavoro del genere, un’esperienza lisergica che induce in uno stato di trance a cui è difficile rinunciare, una volta entrati nel mood del gioco.

Ai comandi di una sorta di coleottero cromato che corre lungo un sentiero apparentemente infinito, non dovrete far altro che guidarlo sano e salvo sino al traguardo, stando ben attenti ad evitare gli ostacoli lungo il percorso e, soprattutto, abbattendo i boss che di tanto in tanto vi sbarreranno la strada.

Vista l’elevata velocità con cui si sposta l’avatar, per sopravvivere a quest’impresa avrete solo due alleati: conoscere a memoria ogni “pista” e affidarvi al ritmo della musica per capire quand’è l’esatto momento per impartire il comando richiesto per superare l’ostacolo di turno. Thumper, infatti, incanala l’utente in un tunnel fatto di visioni astratte e musica martellante, andando a creare un’esperienza quasi extracorporea in cui si diventa tutt’uno con il coleottero, con lo scenario che reagisce agli impulsi, con i suoni pompati da una gigantesca cassa piazzata chissà dove.

Non si tratta di un gioco semplice. La filosofia del trial & error è parte integrante dell’esperienza, tanto più che, come già suggerito poco sopra, solo conoscendo quasi a memoria ogni livello si può avere la speranza di superarli tutti e di ottenere un punteggio degno delle classifiche online. Tra curve cieche, burroni, bombe da evitare e meccanismi da attivare con il giusto tempismo, in breve anche il control scheme si complica più di quanto inizialmente immaginato. Serve tanta esperienza e abilità con il pad per sopravvivere, ma il gioco non diventa mai frustrante. Si ha sempre la sensazione di potercela fare, di essere sul punto di incappare nel tentativo giusto, di aver finalmente imparato la giusta successione di comandi da impartire al coleottero. Anche e soprattutto per questo motivo è così difficile staccarsi da Thumper.

PlayStation VR 2, grazie al suo schermo OLED e al supporto al sound 3D rende ancor più assuefacente un gioco che già sulla vecchia versione della periferica Sony aveva costretto alle ore piccole tanti amanti del genere e non solo. La pulizia d’immagine e il livello di dettaglio raggiunto dal nuovo hardware sono tali, da rendere ancora più affascinanti le astratte ambientazioni che attraverserete a velocità sonica.

Se volete sbalordire qualcuno, mostrandogli le infinite potenzialità della realtà virtuale, questo è il gioco più adatto, nonostante superare anche solo un livello sarà questione di innumerevoli tentativi falliti. Ma si sa che con Thumper l’ultima partita e poi basta è sempre l’ultima partita e poi basta.


Tetris Effect: Connected

Da un gioco psichedelico ad un altro, anch’esso già pubblicato tempo fa su PlayStation 4 e con pieno supporto al primo PlayStation VR.

Tetris Effect: Connected non è altro che il classico puzzle game che tutti conoscono, in cui la componente estetica gioca un ruolo tutt’altro che secondario nell’economia della produzione. Se in Thumper grafica e sonoro dettano ritmi e tempo del gameplay, qui accade il contrario. A mano a mano che eliminerete file di blocchi piovuti dall’alto, vedrete lo scenario riempirsi di effetti speciali e sentirete l’accompagnamento musicale arricchirsi sotto il profilo dell’arrangiamento.

Ogni livello, ognuno con la sua ambientazione specifica, inizia quasi al buio, con una timida colonna sonora di contorno, per terminare, se le prestazioni saranno all’altezza beninteso, in un concerto di effetti e musiche che finiranno sicuramente nelle vostre playlist preferite.

Oltre alla modalità che propone una sequela di livelli, completabili dopo aver eliminato un certo numero di linee, non manca la classica maratona virtualmente infinita, così come il multiplayer online competitivo e co-op, in cui gli utenti si alleano per sconfiggere avversari controllati dalla CPU. Per tutti coloro rimasti stregati dall’esperienza di Tetris 99, questa modalità multiplayer rappresenterà in tutto e per tutto un’autentica boccata d’ossigeno, una rilettura moderna ma allo stesso tempo rispettosa dei canoni ludici, che per alcuni potrebbe anche diventare la principale attrattiva di Tetric Effect: Connected.

Anche in questo caso, il livello di dettaglio, pulizia e brillantezza di colori fa impallidire la versione per la vecchia versione del visore di Sony. Su PlayStation VR 2 vivrete un’esperienza lisergica senza paragoni, da cui di tanto in tanto dovrete persino staccarvi, tanto è soverchiante l’effetto estetizzante in alcune sue parti.

Imprescindibile per chi ama i puzzle game, consigliato anche a chi non è mai stato particolarmente attratto da Tetris proprio a fronte dell’esperienza sinestetica che offre.


Kayak VR: Mirage

Da due giochi che puntano a farvi esplodere il cervello, alla tranquilla esperienza offerta da Kayak VR: Mirage, a comprova che in questo lancio di PlayStation VR 2 ce n’è davvero per tutti i gusti.

La tipologia di gioco offerta dalla produzione Better Than Life si spiega nel titolo stesso, dal momento che ci troviamo di fronte ad una simulazione di kayak (imbarcazione nota ai più anche come canoa). Grazie all’intelligente utilizzo delle feature dei due Sense, poco a sorpresa vi basterà agitare i due controller di Sony come se si stringesse una pagaia tra le mani per muoversi dove più si desidera, esplorando un quartetto di ambientazioni che spaziano dall’assolata Costa Rica, ai piovosi fiordi norvegesi, passando per i glaciali panorami dell’Antartide.

Per ogni scenario si può scegliere se dedicarsi alla libera esplorazione o se seguire un percorso prestabilito che intersechi i principali punti d’interesse di ogni mappa. Non manca nemmeno un rapido e tranquillo tutorial, all’interno di una piscina di generose dimensioni, che nel giro di pochi minuti insegna tutti gli intuitivi comandi con cui muoversi liberamente con il proprio kayak.

Tendente al realismo, il comparto grafico di Kayak VR: Mirage è la scusa perfetta per comprovare la bontà hardware di PlayStation VR 2, perfettamente in grado di riprodurre fedelmente scenari naturalisticamente parlando abbacinati. L’acqua in particolar modo è riprodotta magistralmente e godersi gli splendidi fondali, soprattutto quelli del Costa Rica, è quasi un’esperienza nell’esperienza.

I Sense, dal canto loro, si comportano meravigliosamente, nonostante agitando velocemente le braccia si prenda una velocità quasi impossibile da raggiungere nella realtà, dove ovviamente la resistenza dell’acqua attutirebbe la velocità ed il ritmo delle pagaiate.

Kayak VR: Mirage, ad ogni modo, è perfetto per concedersi un momento di tranquillità durante un pausa o a fine giornata. L’esperienza è di per sé sicuramente limitata, visto che nel giro di un paio di giorni si esplora tutto ciò che il gioco ha da offrire. Ciononostante, ben rappresenta le potenzialità della realtà virtuale anche in campo di turismo simulato, dando modo anche ai più freddolosi, per esempio, di concedersi una gita in Antartide, senza tornare con la broncopolmonite.

Se cercate un gioco che fa della progressione e della longevità il suo forte pagaiate alla larga. Se, al contrario, siete a caccia di un’esperienza atipica e rilassante, non c’è modo migliore per battezzare il proprio PlayStation VR 2 nuovo di pacca. Potete acquistare Kayak VR: Mirage direttamente sul PSN e a questo link trovate delle card per ricaricare il credito sul servizio Sony.


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