Pac-Man Museum + – Recensione

Pakupaku!

Pac-Man Museum + – Recensione
Pac-Man Museum+ data di lancio
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Che belli i musei, degli edifici adibiti a raccogliere decine e decine di opere artistiche, tutte opportunamente valorizzate e spesso raccontate attraverso elementi esterni all’opera. Un’idea che ben si sposa con i videogiochi, che pur essendo giovani hanno delle serie e dei personaggi dalla lunga storia, spesso spalmata su diversi lustri. Pac-Man Museum +, come suggerisce il titolo, rappresenta proprio questo per l’iconico personaggio di Bandai. Un museo interattivo, che si fa gioco e permette a tutti di scoprire (quasi) tutti i titoli che hanno caratterizzato la storia videoludica di Pac-Man.

Una storia piuttosto lunga, che ci riporta indietro fino al 1980, anno d’uscita dell’originale cabinato. In origine chiamato Puckman, per riprendere la parola giapponese “pakupaku” (aprire e chiudere la bocca), la palla gialla nacque da un’intuizione di Toru Iwatani. Leggenda vuole che ad una cena con gli amici, lo sviluppatore avesse immaginato per la prima volta Pac-Man guardando una pizza priva di una fetta. Una storia tanto incredibile quanto buffa, che non avrebbe mai potuto lasciar presagire un successo tale. Eppure Pac-Man ormai è cultura pop, è un personaggio che ha attraversato diverse generazioni quasi quanto Mario, Sonic e altri.

Pac-Man Museum +

Poterne scoprire e giocare le origini, e le sue evoluzioni è davvero affascinante. Soprattutto se a sorreggere l’idea di preservare e rendere accessibili dei classici, c’è quella dietro Pac-Man Museum +. La raccolta sviluppata da Bandai Namco e Now Production offre la possibilità di giocare ben 14 titoli appartenenti alla serie arcade di Pac-Man, con tutta una serie di novità per rendere la loro fruizione più dinamica, piacevole e moderna.

Pac-Man Museum + è davvero una gran bella raccolta

Fin dal primo istante è chiaro che Pac-Man Museum + non è una raccolta come le altre, con una lista di titoli a cui accedere in modo freddo e asettico. Veniamo invece accolti in quella che è a tutti gli effetti una sala giochi, piena di cabinati tutti dedicati alla sfera gialla. In un ambiente 3D piuttosto semplice ma funzionale, e nei panni di Pac-Man ovviamente, potremo selezionare il cabinato a cui vogliamo giocare. La scelta è piuttosto vasta, ma per poter accedere a tutti i giochi della raccolta, bisognerà darsi da fare un minimo.

Come tutti i cabinati dell’epoca, anche quelli di Pac-Man Museum + vanno a gettoni, ottenibili semplicemente giocando i titoli presenti. Alcuni di questi sono gratuiti, e vi permettono di ottenere gettoni con grande facilità e una spesa nulla. Altri sono a pagamento, appunto, e completare diversi obiettivi al loro interno vi permetterà di sbloccare altri cabinati, con altri giochi della raccolta. Un’idea estremamente riuscita, perché permette al giocatore di avere un senso di progressione stimolante e chiaro, esortandolo davvero a provare tutti i titoli presenti.

Un elemento di design che non è scontato, in queste operazioni, spesso presentato con disarmante e banale semplicità. Le monete ci permetteranno anche di impreziosire la nostra sala giochi con nuovi cabinati o elementi di personalizzazione, rendendo la progressione nei giochi un’occasione di arricchimento per questo piccolo spazio che ci è concesso. L’elemento gacha è divertente, aggiungendo quel pizzico di casualità e collezionismo proprio della cultura giapponese. Non temete, non ci sono di mezzo soldi reali: tutto si ottiene spendendo i gettoni guadagnati giocando.

Pac-Man Museum +

Ogni gioco ha le sue regole, le sue missioni e anche una piccola parentesi storica, che contestualizza il gioco di riferimento con qualche informazione in più. Del resto questo è un Museo, e in quanto tale permette di scoprire qualcosa in più (e qualche titolo che non si conosceva) su Pac-Man.

La selezione di giochi è piuttosto varia, dal classico Pac-Man e Super Pac-Man da cabinato ad esperimenti più dinamici e moderni come Pac-Man 256 e Battle Royale. Il gameplay classico di Pac-Man a base di fantasmini e frutta viene remixato spesso in questi titoli, con variazioni sul tema sempre più complesse e dinamiche. Non manca qualche titolo completamente diverso, come il semplicistico platform Pac-Land. Riscoprire questi titoli è affascinante e divertente, ed alcuni di essi hanno anche opzioni multigiocatore per godere al massimo della loro natura arcade. Nonostante un nutrito numero di titoli, Pac-Man Museum + sente la mancanza dei titoli 3D che hanno caratterizzato un periodo specifico della sfera gialla. Pac-Man World non è pervenuto, una mancanza piuttosto grave vista la freschezza e bellezza di quella parentesi 3D.


Conclusioni

Pac-Man Museum + è una bella raccolta, che comprende: Pac-Man, Super Pac-Man, Pac & Pal, Pac-Land, Pac-Mania, Pac-Attack, Pac-In-Time, Pac-Man Arrangement, Pac-Man Championship Edition, Pac-Motos, Pac ‘n Roll Remix, Pac-Man Battle Royale e Pac-Man 256. Un modo divertente e dinamico di riscoprire il passato e il recente presente di Pac-Man, una vera e propria icona del mondo dei videogiochi.

La progressione è divertente e stimolante, grazie al sistema di gettoni e alla presenza di una sala giochi personalizzabile. La sensazione è quella di voler proseguire per provare tutti i titoli presenti, un elemento piuttosto raro in raccolte del genere, spesso presentate senza elementi di contorno e in modo un po’ freddo. Peccato per una selezione priva di alcuni titoli leggendari del buon, vecchio Pac-Man. Fortunatamente, quelli presenti sono supportati da una buona emulazione, nonostante alcuni di essi siano inevitabilmente invecchiati peggio rispetto ad altri.

Se amate i giochi da tavolo e siete grandi fan di Pac-Man, che ne dite di dare un’occhiata a questa versione del Monopoli molto, molto particolare?

Good

  • Una bella raccolta, con 14 titoli
  • Ottimo senso di progressione
  • La sala giochi da personalizzare è un bel diversivo

Bad

  • Dov'è Pac-Man World?
  • Alcuni titoli sono invecchiati male
8

Imperdibile

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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