COMICON 2016 – Intervista a Mario Casillo, CEO di Kitelight

COMICON 2016 – Intervista a Mario Casillo, CEO di Kitelight

Al Comicon di Napoli sono state molte le conferenze e gli eventi che in qualche modo ci hanno fatto intravedere un luminoso futuro per il medium videoludico qui, nel nostro paese.
C’è tra i giovani la voglia di sperimentare, di osare, ma soprattutto di raggiungere standard elevati, in grado di competere senza alcuna difficoltà con realtà imponenti, che da sempre primeggiano sul mercato.

Tra tutti,  c’è stata una startup tecnologica che ha catturato la mia attenzione: Kitelight, nata dal coraggio e l’ambizione di due ragazzi campani. Uno dei progetti attualmente in sviluppo dell’azienda è la piattaforma KL1, che permette di fondere l’esperienza del gioco da tavolo con la tecnologia digitale di tablet e smartphone. Il primo prototipo di KL1 vede una mainboard (la superficie dove si collocano solitamente segnalini e pedine) e i joypad (simili a veri e propri tablet), creare un punto di contatto indissolubile tra il mondo di gioco “fisico” e l’intrattenimento in forma digitale.

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Mario Casillo, CEO di Kitelight presente alla fiera del fumetto napoletano e ne è scaturita un’interessante quanto coinvolgente intervista

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  • GameSoul: Innanzitutto Mario, perché non ci parli di cosa è Kitelight e di com’è nata l’idea?
    Mario: Kitelight è una software house che nasce poco più di un anno fa dalla passione per la tecnologia e per il gioco in tutte le sue forme. È infatti dall’unione di questi due elementi che prende vita il nostro progetto: la KL1. Questa è la prima console dedicata ai giochi da tavolo digitali, che ci permetterà di costruire un “ponte” tra il mondo del videogioco e quello del board game. Oggi questa si compone di due elementi, quello centrale, “main board” composto da uno schermo touch incassato in un guscio in fibra di carbonio che al suo interno ospita l’intero sistema hardware. Ed il controller “virtual pad”, un simil tablet migliorato per dare alte prestazioni di gioco. In sostanza il nostro obbiettivo è quello di dare ai nostri utenti un’esperienza di gioco mai vista prima!
  • GameSoul: Pensi la vostra piattaforma possa essere funzionale anche per i neofiti di giochi da tavolo o mira esclusivamente ai giocatori più esperti?
    Mario: Questa domanda è stata uno delle prime che mi sono posto. E dopo tanta ricerca posso affermare senza dubbio che la nostra console potrà attirare sia esperti che giocatori alle prime armi o che addirittura non hanno mai giocato, in vita loro, ad un gioco da tavolo. Questo perché l’immediatezza della digitalizzazione oggi permette a chiunque un rapido approccio a qualunque sistema di gioco senza sacrificare la sua profondità, piuttosto enfatizzandola, rendendo qualunque partita più fruibile andando ad abbattere i tempi morti del turno semplicemente automatizzando azioni obbligatorie che spesso vengono dimenticate, oppure inserendo suoni ed animazioni che permettano di “sentire” l’ambientazione facendo cosi immergere del tutto il giocatore nella stessa, in sostanza ci prospettiamo un modo di giocare completamente diverso.
  • GameSoul: In questo momento di grandi cambiamenti, anche dal punto di vista videoludico (probabilmente sarà annunciato a breve un nuovo ciclo di console casalinghe più performanti), la KL1 avrà problemi ad inserirsi come nuova piattaforma?
    Mario: Io credo di no. Per il semplice motivo che KL1 punta ad una “game experience” del tutto rivoluzionaria, basata principalmente sul interazione reale tra i giocatori, cosa che orami si è persa quasi del tutto con le console di ultima generazione che si strutturano maggiormente sulla la creazione di applicativi basati puramente sul esperienza grafica o che sempre più fanno leva su strutture di gioco in single player o multiplayer online, mentre noi puntiamo a far riprovare al videogiocatore quel divertimento che poteva suscitare sfidare i propri amici sul divano di casa.
  • GameSoul: Rinunciare, almeno per il momento, al sostegno economico del pubblico (come ad esempio Kickstarter) è di sicuro una scelta coraggiosa. Ci puoi spiegare il motivo dietro questa decisione?
    Mario: Visto che ad oggi ricorrere al crowdfunding è diventato quasi uno sport, le persone sempre di più vedono di cattivo occhio i progetti in stato embrionale che chiedono sostegno per partire, infatti questi vengono quasi sempre additati come falliti in partenza. Noi invece voghiamo trasmettere un messaggio del tutto diverso ai nostri follower, ai quali giorno dopo giorno comunichiamo tutti i nostri avanzamenti, autofinanziandoci finché non arriverà il momento di cercare un investitore che creda, come noi, in quello che stiamo portando avanti… e detto tra noi c’è già qualcuno che ha bussato alla nostra porta.
  • GameSoul: Dal punto di vista “social”, che particolarità avrà KL1 e come gestirete le eventuali partite a distanza online?
    Mario: Abbiamo intenzione di poter dare la stessa esperienza di gioco anche quando non si ha fisicamente la persona con la quel si sta giocando accanto. Questo grazie all’ausilio di webcam e microfoni integrati nel controller che premetteranno di vedere e comunicare in tempo reale con i giocatori avversari come fossero realmente presenti al tavolo. Inoltre ogni giocatore avrà un suo profilo online con il quale potrà interfacciarsi con l’intera community permettendogli di conoscere titoli posseduti, preferenze, partite giocate, ecc. di ogni utente, cosi da permettere la selezione di avversari anche in base al tipo di partita che si vuole strutturare.
  • GameSoul: Ovviamente il progetto è ancora agli inizi e parlare di prezzo sarebbe proibitivo. Ma ci puoi dire se sarà nei limiti della concorrenza o se invece sarà un prodotto dal budget per privilegiati?
    Mario: Il nostro obbiettivo più grande è proprio quello di essere fruibili a chiunque perché crediamo fermamente che tutti debbano avere l’opportunità di poter avvicinarsi al nostro nuovo modo di giocare. Quindi non puntiamo ad essere esclusivi ma di essere fruibili per il grande pubblico.
  • GameSoul: Una delle caratteristiche più esclusive dei giochi da tavolo è senza dubbio la fisicità, il poter toccare con mano miniature, dadi, carte e quant’altro. Con KL1 non si rischia di perdere questa importante peculiarità?
    Mario: Quando noi parliamo del fatto che tramite la nostra console vogliamo creare un “ponte” ci riferiamo proprio a questo. Riuscire a far interagire due realtà che fino ad ora si sono solo sfiorate ma non hanno mia colliso. Proprio per distinguerci da quanti altri hanno già provato questa strada, KL1 sarà in grado di far coesistere fisico e digitale permettendo ai giocatori l’interazione di elementi fisici, come pedine, carte e dadi, con l’intero sistema software cosi da creare qualcosa di mai visto prima.
  • GameSoul: La vostra idea è la naturale evoluzione di un mondo sempre più digitalizzato. Perché, secondo il vostro parere, nessuno ha mai pensato prima di estendere questa possibilità ai giochi da tavolo?
    Mario: Il gioco da tavolo è sempre stato un mercato molto di nicchia nel panorama ludico mondiale, anche se negli ultimi tempi si sta ampliando proprio come controtendenza all’isolamento generato dai videogiochi. Allo stesso tempo, ad oggi, la digitalizzazione è cosi radicata nel nostro tessuto sociale che non riusciamo più ad escluderla del tutto. Questo progetto di per sé non è cosa facile e si può dire che chi ci avrebbe dovuto pensarci, le holding del settore, non ha nessun interesse nel fare un salto nel vuoto di questa portata visto che la nostra idea porterebbe a loro non pochi rischi, quindi questo ci agevola perché partendo dal basso anche se dovessimo cadere non ci faremmo poi un granché male.
  • GameSoul: Avete mai pensato ad una qualche collaborazione con una delle tante aziende che lavorano sulla realtà virtuale? Potrebbe funzionare con KL1, aumentandone ancora di più l’immersività?
    Mario: Ci abbiamo pensato, ma per adesso è ancora troppo presto dato che, essendo un mercato in via di espansione, non si è ancora consolidato e molti modi di utilizzo sono ancora in fase di sperimentazione. Quindi preferiamo aspettare e vedere come questo mercato si evolverà e quanto verrà apprezzato dalla massa cosi da poter fare le giuste valutazione per integrare questa tecnologia nel nostro ambiente di sistema.
  • GameSoul: Da napoletano, non posso che essere felice e orgoglioso che un così ambizioso progetto abbia le sue radici qui nel territorio. Cosa senti di consigliare a chi ha ancora molto timore ad investire al sud con le proprie idee?
    Mario: Il nostro è notoriamente un territorio difficile ed è proprio per questo che i nostri conterranei hanno un valore aggiunto: ”l’arte di arrangiarsi”, che ha da sempre stimolato una creatività che porta a vedere le cose da un altro punto di vista, analizzarle per creare nuove opportunità. Quindi mi sento di dire a tutti coloro che hanno un obbiettivo nella vita o un sogno da voler inseguire di rimboccarsi le maniche fissare il punto in cui si vuole arrivare e metterci tutta la passione e la costanza della quale il popolo campano è fornito perché il nostro territorio ha tantissimo da offrire ed ormai è arrivato il momento di lasciarsi indietro l’atteggiamento disfattista che da tempo ormai ci pervade e cominciare invece ad abbracciare una più giusta “filosofia del fare”. In fondo siamo noi la nuova generazione e tocca a noi mettere le basi per migliorare il futuro della nostra terra.

 

Amante dei tatuaggi e del buon vino, crede fermamente nella vita extraterrestre. Ha una passione viscerale per i videogames maturata nel tempo, che lo ha portato a scrivere per molte riviste italiane e siti web specializzati nel settore.

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