Mario & Luigi: Dream Team Bros. – La Recensione

Mario & Luigi: Dream Team Bros. – La Recensione

Mario & Luigi DTB

Il sottoscritto, nonostante non si possa definire propriamente un esperto del genere, è da tanto un estimatore dei giochi di ruolo, specialmente “alla giapponese”. Potete ben immaginare quindi la mia espressione estasiata quando, sull’intramontabile Gameboy Advance, Alpha Dream confezionò un GDR dai toni poco seri e scanzonati a base di funghi e stelle: Mario & Luigi Superstar Saga. Da allora sono passati quasi dieci anni, e la serie è arrivata alla sua quarta iterazione, che segna il debutto su 3DS. Saranno riusciti gli sviluppatori a proporre un’avventura fresca e divertente nonostante gli anni? Scopritelo con noi!

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Lo ameranno: I fan della serie e chi non può fare a meno di giocare GDR a turni
Lo odieranno: Chi cerca un esperienza profonda e una trama in grado di sorreggere il tutto
E’ simile a: Mario & Luigi (serie), Paper Mario e il Portale Millenario

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mario-and-luigi-dream-team-bros-_Nintendo3DS_coverTitolo: Mario & Luigi: Dream Team Bros.
Piattaforma: 3DS
Genere: RPG
Sviluppatore: AlphaDream
Publisher: Nintendo
Giocatori: 1
Online:Assente
Lingua : Italiano (Testi)

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Tempo di Vacanze!

Mario e Luigi vivono la loro semplice vita nel Regno dei Funghi, quando d’un tratto il Dr. Abbiocco (un povero ometto che soffre di narcolessia) li invita nella sua isola privata dal gusto esotico, un tempo popolata dal popolo dei Guancialini: 559px-Antasma_Artwork_-_Mario_&_Luigi_Dream_Teaml’Isola Guanciale. Diciamolo subito, Mario & Luigi Dream Team Bros non si prende affatto sul serio, sia nelle situazioni che propone di volta in volta, sia nei personaggi che popolano il mondo di gioco. Da questo presupposto inizia la nostra avventura sull’isola Guanciale, con una sezione introduttiva che gioca sui cliché che accompagnano la serie fin dagli esordi, e proponendo quindi una serie di gag e malintesi che rendono il tutto meno “more of the same” del previsto. Sappiate però che nonostante tutto la principessa Peach verrà comunque rapita, e che spetterà ai nostri baffuti eroi sistemare la questione con Ombracino, malvagia entità intrappolata all’interno del mondo dei sogni. Questo spirito malvagio infatti, è stato rilegato in questo particolare mondo per aver tentato di rubare la Pietra Oscura, manufatto dai poteri straordinari in grado di esaudire qualunque desiderio.

Come intuibile, la storia si pone come mero pretesto per proporre al giocatore situazioni spesso al limite del ridicolo, cercando di evitare tempi morti o eventuali cali di ritmo. Inutile dire che ci riesce benissimo! Proprio così: dove in altri giochi questa semplicità potrebbe essere (o deve essere) considerata come un difetto, in Dream Team Bros è un pregio. Dopotutto, quanto reggerebbe una intreccio complesso e drammatico in un mondo popolato da mattoni gialli parlanti o da fagioli chiacchieroni?

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Questione di salti

E’ proprio attorno al mondo dei sogni che ruota l’intera esperienza, che si presenta quindi come perfetto equilibrio tra il mondo reale e quello onirico. Ma procediamo con ordine. Rispettando una formula ormai collaudata, avremo la possibilità di effettuare semplici attacchi (salti e martelli ad esempio) o di porre la nostra attenzione sulla collaborazione tra i fratelli, che li porterà ad unire le forze per sbaragliare i nemici con stile e con una forza mai vista. Nonostante la grande vivacità di questi attacchi, siamo ancora ben lontani dalla profondità e dalla forza coreografica di Superstar Saga, che poneva l’accento proprio su questo genere di azioni.

La chiave del successo? Il tempismo.

La chiave del successo? Il tempismo.

Lo stesso non si può dire dei metodi di contrattacco, notevolmente migliorati rispetto al passato, e senza quelle fastidiose limitazioni (nei precedenti episodi, se il martello veniva eccessivamente caricato cadeva da mano) che rallentavano l’azione, rendendola a tratti frustrante. L’accozzaglia buffa ed esilarante di colori e forme comunemente definiti nemici invece, si conferma ancora una volta come un elemento in grado di dare un’incredibile varietà ai mondi di gioco e alle stesse battaglie. Ognuno di essi avrà infatti più di un pattern d’attacco, molti dei quali dovranno essere sapientemente scoperti (e respinti) dal giocatore, spingendolo a prestare sempre attenzione ad ogni nuovo incontro. Adagiarsi sugli allori? Caldamente sconsigliato!

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Sogno o son desto?

Se il mondo reale si può definire alle volte piatto, lo stesso non lo si può certo dire per il “Mondo onirico”, che dona al titolo risvolti inaspettati con una serie di trovate originali e divertenti. E’ prima di tutto utile notare come all’apparenza cambi ben poco nelle battaglie, se non che controlleremo solamente Mario, supportato da Oniriluigi, proiezione del fratello verde nel mondo dei sogni. Ciò comporterà un notevole potenziamento del personaggio, a cui segue però una maggiore quantità (davvero maggiore) di nemici su schermo, che rendono le battaglie del mondo dei sogni più divertenti e piacevoli.

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Infastidire Luigi mentre dorme è la prassi

Nonostante si sviluppi solamente in due dimensioni, il mondo onirico riesce ad offrire enigmi ambientali dagli sviluppi interessanti e senza mai tediare il giocatore con un eccessivo backtracking. Proprio gli enigmi verranno spesso e volentieri risolti tramite l‘interazione con il Luigi nel mondo reale, che dovremo “stuzzicare” sul touch screen per avere dei riscontri sull’ambiente del mondo onirico. Una trovata che inizialmente risulta interessante e sfiziosa, ma che col tempo non fa altro che spezzare il ritmo di gioco, costringendoci ad utilizzare il pennino di volta in volta per effettuare queste manovre.

Il problema più grande di questa componente del titolo è proprio ravvisabile nella ripetitività, laddove il Mondo Reale alterna sezioni esplorative e battaglie con villaggi e città, il Mondo Onirico non fa altro che proporci sezioni di enigmi e combattimenti ad oltranza, fino a quando non avremo raggiunto il nostro obbiettivo (spesso si tratta di salvare qualche Guancialino, o altre volte di dover fronteggiare un boss in versione extra-large).

Strambi personaggi e strambe situazioni, per un titolo inevitabilmente...strambo!

Strambi personaggi e strambe situazioni, per un titolo inevitabilmente…strambo!

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Addio pixel, benvenuto 3D

Sul fronte tecnico il titolo non osa e si limita ad essere un upgrade di quanto visto nei precedenti titoli, con un deciso salto verso le tre dimensioni. Con l’abbandono della pixel art (finalmente!) ci troviamo infatti dinanzi ad un mondo rifinito e più vivo, che non lascia spazio a dubbi di sorta: il lavoro fatto da Alpha Dream è egregio. L’unico appunto che si potrebbe fare riguarda la modellazione di Mario e Luigi, che spesso sembrano essere fatti di plastilina. Sarà voluta la cosa? Anche se in realtà non è così importante…

Ciò che conta invece è la totale inutilità del 3D auto-stereoscopico, che ancora una volta si conferma essere un mero orpello grafico invece che vero e proprio elemento portante dell’intera esperienza. Nonostante la visuale isometrica, si sarebbe potuto valorizzare questo elemento, che in fin dei conti è una delle caratteristiche più interessanti della console portatile Nintendo.

Dal punto di vista prettamente “audio”, l’accompagnamento musicale risulta ottimo, con motivetti e basi che riescono a dare ad ogni evento o battaglia un sapore che potremmo definire “frizzante“, sono sensazioni difficili da mettere a fuoco. Alcuni brani sono ripresi dalle precedenti avventure, ma è difficile additarlo come un difetto.

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In conclusione…

Tra alti e bassi Mario & Luigi Dream Team Bros. stupisce, ed offre al giocatore tanto intrattenimento, costituito da un gameplay ben congegnato e da un umorismo che ben pochi saprebbero diluire in un gioco di ruolo. Interessante l’idea sviluppata nel Mondo Onirico, che sebbene non riesca a convincere sul lungo periodo riesce a donare nel complesso maggiore varietà al titolo. Ciò che mi preme sottolineare è il sapore di capolavoro mancato che il gioco si porta dietro, come se, nonostante si tratti perlopiù di piccole sbavature che non inficiano in alcun modo la fruizione del titolo, gli sviluppatori non avessero osato abbastanza: un tentativo mancato di donare all’esperienza quella marcia in più che distingue i capolavori dalle opere comuni. Nulla che possa comunque privare Dream Team Bros. del titolo di must-have per gli amanti della serie e per i possessori di 3DS, che si troveranno tra le mani un’avventura come poche altre, in grado di donare decine e decine di ore di puro e semplice intrattenimento.

Se le mie parole vi sono bastate, cosa aspettate ad andare in negozio per acquistare la vostra copia? Forza!

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Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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