Judas, Ken Levine tra Bioshock e rigiocabilità infinita

Da Bioshock a Judas

Judas speciale Bioshock

I The Game Awards di quest’anno hanno avuto un bilancio positivo, offrendo del buon intrattenimento. Tanti annunci interessanti, con un buon ritmo e una platea desiderosa di dare una sbirciatina al futuro prossimo dei videogiochi. Del resto, il 2022 è giunto al suo agognato finale, e i videogiochi previsti per il 2023 sono già ora imponenti e soverchianti per numero e per i presupposti qualitativi che intendono portare con sé. Tra questi c’è stata però un’inaspettata sorpresa, che porta il nome di Ken Levine e Ghost Story, il team che un tempo fu Irrational Games.

Questo storico team e il suo director hanno dato vita al folgorante Bioshock, che nacque come seguito spirituale della serie System Shock, divenendo però ben presto un successo commerciale e di critica importante, permettendo alla serie di camminare sulle proprie gambe e anche di crescere, visto lo sviluppo di Bioshock 2, non ad opera di Levine, e dell’ambizioso e sofferto Bioshock Infinite.

Quest’ultimo, difatti, è un titolo che voleva essere molto di più di uno shooter narrativo, con una intelligenza artificiale che avrebbe reso la deuteragonista Elizabeth più dinamica, nel modo in cui interagiva con il giocatore e il mondo di gioco. Bioshock Infinite, tuttavia, pagò anche lo scotto di una gran quantità di contenuti tagliati o cancellati, con uno sviluppo  definito “stressante” nell’ultima fase del percorso dallo stesso team creativo.

Judas speciale Bioshock

Un attrito che, nonostante l’importante successo commerciale e di critica, deve aver spinto Ken Levine e il suo team ad un reset completo. Lo studio Ghost Story nasce da queste premesse, e con la volontà di creare titoli di stampo narrativo. L’annuncio di Judas ai The Game Awards arriva dopo molti anni da questa dichiarazione d’intenti, una sorpresa che ha stupito ed emozionato i presenti e anche chi, come noi, ha amato i mondi e le narrazioni create da Levine e da Irrational Games.

Il trailer d’annuncio, pur non rivelando esplicitamente alcun dettaglio, è piuttosto chiaro nelle sue intenzioni. Siamo di fronte ad un titolo fantascientifico, presumibilmente ambientato su una stazione spaziale o un pianeta. Qualcosa a cui Levine aveva già accennato, nel 2015, raccontando di essere al lavoro sul concept di un gioco narrativo fantascientifico e open world. Quest’ultimo è un termine che potrebbe confondere molti di voi, vista l’abitudine di associare l’idea di open world a esperienze fatte di mappe e mondi piuttosto grandi in cui muoversi e interagire.

Ma l’approccio di Ghost Story potrebbe essere più letterale, con un mondo di gioco aperto, in cui il giocatore e il suo agire non viene limitato da un percorso prestabilito, ma è dettato puramente dalla sua volontà e dai suoi interessi. Una stazione spaziale aperta, moderatamente vasta, liberamente esplorabile al di fuori di binari narrativi predeterminati, come in Bioshock.

Judas speciale Bioshock

Un’evoluzione sicuramente ambiziosa della storica serie, ma che si sposa piuttosto bene con il concept che si nasconde dietro Judas. Il titolo ha avuto per un breve periodo il nome in codice “Project Replay”, con l’ambizione di essere un’esperienza narrativa costruita intorno alla rigiocabilità. Secondo alcune informazioni trapelate, Judas avrà differenti storie, a loro volta costituite da molteplici variazioni che cambieranno completamente la narrativa.

Un concept piuttosto interessante, oltre che un primo tentativo per Ken Levine di dare vita a quei “lego narrativi” da lui discussi nella Game Developer Conference del 2014. La sua idea era semplice: trovare dei sistemi per rendere la narrazione di un videogioco rigiocabile all’infinito (o quasi). Un’idea semplice, ma estremamente complessa da realizzare. Dal 2014 ad oggi di tempo ne è passato, ed è possibile che Judas rifletta alcune delle riflessioni presenti in quel talk.

Vestito da Bioshock, Judas potrebbe riuscire per la prima volta a raccontare delle storie tematicamente complesse, ma rigiocabili numerose volte, con sostanziali differenze, e sempre spinte dall’azione diretta del giocatore. Secondo Ken Levine l’autore ha ancora spazio per raccontare con cura, in momenti appositamente curati dal team per imporsi con forza al giocatore, ma non dev’essere più il suo avanzare in un mondo lineare a scaturire l’inizio di questi momenti, bensì dalle azioni del giocatore e dalle sue scelte, che a loro volta influenzeranno i sistemi di gioco e personaggi.

Judas speciale Bioshock

Judas nel suo trailer mostra differenti personaggi di spicco, tutti splendidamente caratterizzati, potrebbero essere proprio loro i Re o le Regine di questa narrazione. Il nostro rapporto con ognuno di loro influenzerà gli altri, magari dando vita a eventi narrativi drammaticamente differenti da giocatore in giocatore.

Difficile dirlo con certezza, ma se Judas riuscisse a concretizzare anche solo una parte di questo concept, potrebbe rivelarsi come un’esperienza diversa rispetto a Bioshock. Anche alla maggior parte di titoli narrativi che abbiamo giocato finora, ad essere onesti. L’ambizione c’è, e Ken Levine e Ghost Story potrebbero portare sul mercato un pizzico di rivoluzione. All’alba del terzo anno di una next gen ancora timida, è una prospettiva che non disdegniamo affatto.

Peccato per l’estetica, che sembra aver incorporato elementi da System Shock e Bioshock, con un chiaro riferimento ai Plasmidi e ai Ricombinanti. Nonostante sia bellissimo da vedere, Judas ci è sembrato una derivazione delle precedenti opere del team, e sarebbe stato bello vedere qualcosa di completamente nuovo. Sono comunque giudizi prematuri, ma ad un’occhiata più accorta sono diversi gli elementi che suggeriscono un punto di contatto tra le opere. Il sistema di credito sociale, i poster propagandistici, mostrano una società fortemente basata sulla disparità di classe. E chissà quale altra e malata idea alla base ci riserverà questa nuova distopia creata da Ken Levine.

In attesa di saperne di più su questo affascinante progetto, vi ricordiamo che Judas è atteso su PS5, Xbox Series X/S e PC. Solo next gen, insomma, per un titolo che speriamo ritorni presto sui nostri riflettori, all’alba di questo scoppiettante 2023. Nel frattempo, diteci cosa ne pensate sul nostro gruppo Facebook!


Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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