Hitman III – Anteprima

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Il parco giochi della morte

HITMAN III
Hitman III Anteprima

L'Agente 47 ritorna nei panni dello spietato assassino in HITMAN III per gli incarichi più importanti della sua intera carriera, nella quale ogni eliminazione è vitale. Parti per un viaggio molto personale intriso di oscurità e speranza nella drammatica conclusione della trilogia del mondo degli assassini.

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C’è qualcosa di vagamente ipnotico negli stealth games – almeno per quanto riguarda il sottoscritto – perché quella sensazione strana e piacevole che ti porta a complicarti la vita e trasformare un incarico da 30 minuti in una mission impossibile di tre ore non viene restituita da praticamente nessun altro gioco. Insomma, una sorta di droga un po’ masochista ma estremamente soddisfacente, che di recente mi ha offerto un nuovo “spacciatore”: Hitman III. Ultimo capitolo della trilogia del “World of Assassination” di IO Interactive, Hitman III, ci porta nuovamente a calarci nei panni del laconico e letale 47, l’assassino perfetto, mentre continua a seguire i contratti più importanti della sua intera carriera, coadiuvato da Diana Burnwood, il suo contatto nell’elusiva “Agenzia”. 

Nella nostra anteprima abbiamo passato qualche ora con il gioco, esplorando le location sandbox di Dubai e Dartmoor, oltre che il tutorial nella base ICA che serve ai sicari un po’ arrugginiti per riprendere la mano con le capacità incredibili di 47. Chiunque abbia già giocato a Hitman e Hitman II si troverà immediatamente pronto a iniziare questi nuovi contratti dato che a livello di controlli e feeling, il titolo di IO Interactive non cambia molto dai primi due capitoli, ma va a fare un’operazione di addizione di features e nuove opzioni per rendere il “World of Assassination” ancora più variegato e interessante. Vi ricordo infatti che Hitman III andrà a integrarsi proprio nell’ecosistema del “World of Assassination”, lasciando già dal menù principale la possibilità al giocatore di muoversi liberamente fra tutti e i tre giochi (a patto che li possediate, ovviamente), utilizzando, ad esempio, armi ed equipaggiamento di Hitman III nelle località del primissimo capitolo, come l’Hokkaido. 

Hitman 3 anteprima

47 fa figura anche se si veste da cameriere.

Per riprendere un po’ la mano con 47 e le sue abilità, il gioco consiglia di provare i due scenari test nella base ICA, cosa che ovviamente abbiamo fatto; questo gigantesco tutorial si compone di due parti: la prima, più semplice, in un finto yatch; la seconda, più complessa, in una finta base sovietica. Gli elementi tipici della serie fanno prepotentemente ritorno: per chi non lo sapesse, 47 è una sorta di superuomo dalle molteplici capacità, abile nel travestimento e nell’improvvisazione, nonché maestro d’armi in grado di trasformare praticamente qualsiasi cosa in un oggetto potenzialmente letale. Per farvi capire, in pochi istanti il nostro letale pelatone può stordire una guardia, travestirsi, entrare in un’area vietata, cambiare ancora aspetto e diventare il cameriere che servirà un piatto avvelenato al suo obiettivo. Ovviamente il veleno ce lo siamo procurato sul campo, che si tratti di una pastiglia topicida o di un più elaborato preparato letale che abbiamo distillato in una serra da un raro fiore.

Superati i tutorial, che comunque ci portano via un paio d’ore, siamo pronti per iniziare il gioco vero e proprio. 47 è tornato per eliminare i leader di Providence, una sorta di Illuminati con le mani in pasta ovunque; con lui c’è Lucas Grey, sua vecchia conoscenza, e il supporto logistico di Diana Burnwood, l’indimenticabile contatto nella misteriosa Agenzia. Dopo una cutscene da cardiopalma, veniamo letteralmente sganciati sul grattacielo più alto del mondo, fresco fresco di inaugurazione, a Dubai. Hitman III va a migliorare le visuals dei primi due capitoli, anche se non dovete aspettarvi una rivoluzione grafica: gli aggiornamenti ci sono, ma si tratta più che altro di piccole migliorie e di modelli più curati.

Hitman III va a migliorare i primi due capitoli, anche se non dovete aspettarvi una rivoluzione

Fra le novità introdotte da IO Interactive per questo nuovo capitolo di Hitman c’è la fotocamera. Sembra poco a dirsi, ma questo equipaggiamento iniziale merita davvero una menzione speciale in questa anteprima. Innanzitutto si tratta di un oggetto predefinito, ovvero uno di quelli che possiamo equipaggiare a 47 sin da subito, in modo da averlo disponibile già a inizio missione. Questa fotocamera è uno strumento essenziale per tutti coloro che amano completare un’intera run di un livello senza essere notati, ma non solo. Innanzitutto può essere utilizzata per sbloccare da remoto porte, finestre e ingressi chiusi: in questo caso non è nulla di meno di uno strumento di “hacking” che sblocca una nuova scorciatoia. Inoltre può essere utilizzata come strumento meramente investigativo per analizzare oggetti come tablet e computer o anche solo alcune prove che sbloccano alcuni percorsi o storie per portare a termine la missione.

Ovviamente essendo la fotocamera una fotocamera, appunto, è possibile utilizzarla per scattare foto dell’ambiente circostante, un po’ come se fosse una photo mode, anche se non completa come quelle presenti in moltissimi altri titoli che abbiamo avuto modo di provare di recente. Dopotutto è IO Interactive stessa che dichiara che la fotocamera non è una vera “modalità foto”, quanto piuttosto un piccolo surplus regalato ai giocatori per divertirsi a catturare qualche scatto creativo dagli ambienti curati e ispirati di Hitman.

Hitman 3

Il maniero di Dartmoor è una delle location più suggestive e curate viste finora.

Fra le altre “new entry” segnalo poi una roba che sembra uscita dai titoli di FromSoftware, ovvero la presenza di alcune “scorciatoie” a senso unico. Mi spiego meglio: probabilmente per incentivare la rigiocabilità e l’esplorazione, IO Interactive ha inserito alcuni punti di accesso sbloccabili da una sola direzione: scale, porte, cancelli e molto altro. Una volta aperta, questa scorciatoia sarà perennemente disponibile, anche in una nuova run di quella stessa scena. Questo significa che, ad esempio, sganciare una scaletta su di una balconata ci permetterà di accedere direttamente a una stanza sorvegliata sin dall’inizio del nostro scenario. Un bel vantaggio che di sicuro va a migliorare l’esperienza di gioco e va a instillare nel giocatore quella voglia di esplorare ogni anfratto che tanto stuzzica e piace.

Particolarmente divertenti sono invece le “storie” delle missioni, ovvero una sorta di playthrough guidato da obiettivi e da simpatici intramezzi che evidenziano alcune possibilità per portare a termine uno scenario. Sostanzialmente si tratta di “occasioni” specifiche e speciali che permettono al nostro 47 di avvicinarsi al suo bersaglio, galvanizzando il giocatore con battute e dialoghi irraggiungibili altrimenti. Diciamo che queste storie modificano il gameplay più classico di Hitman senza snaturarlo; anzi lo arricchiscono creando piccoli obiettivi secondari da portare a termine per un’esperienza ancora più divertente. Si può affermare che le storie siano anche uno dei molti modi per avvicinare i novizi degli stealth games, che messi di fronte a un parco giochi immenso senza alcun indicazione potrebbero sentirsi vagamente disorientati. Mi è capitato di dovermi fingere una guardia arrivata in ritardo, un fotografo pronto per un ritratto di famiglia, un prelato a un funerale e persino un investigatore privato chiamato a risolvere un omicidio (!). Inutile dirvi che è stato tutto decisamente interessante e divertente, un bel modo per presentare 47 e le sue abilità a chi non conosce la saga di Hitman. 

Hitman III ha molti modi per avvicinare i novizi degli stealth games

Durante la nostra prova non abbiamo potuto ovviamente provare i contenuti live, quelli per cui IO Interactive è famosa (vi ricordo la presenza di Sean Bean in Hitman II) che inizieranno ad arrivare solo dopo l’uscita del gioco, fissata per il prossimo 20 gennaio. Ho potuto però divertirmi (più e più volte) a piantare mannaie in testa a nobildonne britanniche, lanciare magnati giù da un grattacielo di Dubai, avvelenare spie sovietiche e via dicendo.

Hitman III è un vero e proprio parco giochi dell’omicidio, ricco di varianti e di cose da fare. Certo, c’è qualche punto oscuro: alcuni modelli degli NPC sono fin troppo generici e legnosi, altri poco espressivi anche se dovrebbero assumere un ruolo che va oltre la semplice comparsa. Bellissimo invece il level design, con paesaggi ispirati e molto dettagliati. C’è da dire che per i veterani dei due Hitman, questo terzo capitolo sembra avere quasi i connotati di una grossa espansione piuttosto che un nuovo capitolo. Del resto è possibile giocare a tutti e tre i titoli direttamente dal menù principale di Hitman III, come se si trattasse di un unico, grande gioco. Nonostante queste piccole ombre, Hitman III sembra avere le carte in regola per divertire il giocatore, e non vediamo l’ora di dirvi di più a partire dal prossimo 20 gennaio, quando l’ultimo capitolo della trilogia “World of Assassination” sarà disponibile per tutti. 

Potete prenotare Hitman III per la vostra piattaforma preferita a questo link.


 

Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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