Flashback 2, il ritorno che non volevamo – Recensione

Andrà meglio la prossima volta!

Flashback 2, il ritorno che non volevamo – Recensione
Flashback 2, il ritorno che non volevamo – Recensione
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Quando Flashback 2 fu annunciato lo scorso anno, vi diciamo la verità, spinti dalla nostra indole di inguaribili nostalgici ci siamo aggrappati all’idea che potesse rivelarsi un successo inaspettato. E per quanto la speranza sia l’ultima a morire, bisogna fare i conti con la dura realtà: questo sequel non rende affatto giustizia a quella che è stata una pietra miliare della storia del videogioco stesso.

Eppure il progetto mostra una firma di prestigio, ovvero quella di Paul Cuisset, colui che ha gettato le basi su un genere fantascientifico che miscelava sapientemente alcune particolari caratteristiche. Parliamo del resto di un titolo che negli anni ’90 divenuto molto velocemente un cult, attrazione irrinunciabile per chiunque fosse un fortunato possessore di un Amiga. Nostalgia canaglia, come diceva qualcuno.

Torniamo al presente, al 2023, a Flashback 2, un sequel su carta promettente che si prende una grandissima responsabilità: essere un pezzo di storia e provare a ripetere le cosiddette “gloriose imprese”. Ahinoi, i tempi sono cambiati, il videogioco è evoluto, così come sono cambiati i fruitori di questo medium.

Flashback 2 poteva essere nostalgico, innovativo e soprattutto divertente da giocare. Poteva, ma purtroppo non è così e, non ve lo nascondiamo, siamo arrivati ai titoli di coda con molta fatica per i motivi che vi illustreremo in questa nostra analisi.

Dopo circa 30 anni (e mai lo avremo creduto) indosseremo nuovamente i panni dell’uomo “tutto d’un pezzo” chiamato Conrad B. Hart, un agente della Galaxia Bureau of Investigation che non si ferma davanti a niente e nessuno. Dopo aver sventato una vera e propria minaccia aliena, Conrad è disperso in una galassia che non compare in nessuna mappa: dovrà dunque vagare nello spazio aperto in “animazione sospesa”.

Tutto sommato la storia deve andare avanti. Dopo un atterraggio di emergenza su Titano nel Sistema Solare, Conrad ha perduto nuovamente una parte dei suoi ricordi e si ritroverà a vagare in un pianeta pregno di luci al neon e invaso dai Morph (alieni mutaforma) guidati dall’abominevole generale Lazarus. Ovviamente questa minaccia non può essere ignorata e il nostro Indiana Jones spaziale dovrà mettere fine a tutto questo, mentre è alla ricerca del suo amico di una vita, Ian, colui che nel primo gioco gli aveva permesso di recuperare la memoria.

Un obiettivo ambizioso e importante oseremo dire, peccato che quella che dovrebbe essere una storia coinvolgente non si è dimostrata all’altezza delle aspettative. Ed è strano pensando che dietro Flashback 2 ci sia il già citato Paul Cuisset, colui che ha dato vita a un vero e proprio fenomeno globale, un “pilastro” oseremo dire.

Flashback 2 è un titolo poco rifinito

Forse potremo sembrarvi un pelino esagerati, ma siamo sinceri quando vi diciamo che il primo Flashback era un signor videogioco: per la prima volta si era riusciti in un intento davvero notevole, ovvero quello di dare un taglio squisitamente cinematografico a un’opera videoludica e introdurre un modello che negli anni è stato fonte d’ispirazione.

E allora perché il suo diretto sequel non ci ha restituito tutto questo? In Flashback 2 ogni sequenza narrativa è animata da dei dialoghi statici in cui emergono solo i profili degli attori coinvolti nella conversazione. E questo ci è dispiaciuto non poco: non si può cancellare come se nulla fosse una delle caratteristiche più riuscite di un videogioco senza tempo.

Non parliamo poi dei vari dialoghi o situazioni di gioco che a volte ci sono sembrate abbastanza surreali. Le persone nelle varie città, che a volte dovrebbero fornirci dettagli per la nostra avventura o semplicemente impartirci qualche istruzione importante, sembrano venir fuori da uno di quei brutti B-Movie in cui non vibra nessun tipo di emozione.

Ci viene in mente una missione nello specifico, ovvero una richiesta di salvataggio di una bambina all’interno di un laboratorio infestato da Morph. La stessa, che dovrebbe essere molto impaurita, dalla sua voce non trasudava nessun tipo di emozione e ci ha seguito senza battere ciglio con un fare molto tranquillo. Un videogioco, nel 2023, dovrebbe trasmetterci delle emozioni abbastanza autentiche e a maggior ragione ce le dovremmo aspettare da questa specifica produzione.

I vari personaggi non giocanti del gioco invece sono sempre superficiali e le risposte alle nostre domande appaiono fin troppo semplicistiche. Anche l’introduzione delle domande con risposte multiple ci è sembrata fuori luogo: a che serve scegliere se alla fine dovremo seguire sempre “lo stesso binario per raggiungere la stazione d’arrivo”?

Insomma, per riassumere un po’ la situazione, Flashback 2 ci è sembrato molto piatto a livello di storia: non sono presenti colpi di scena, guizzi inaspettati e situazioni al cardiopalma. È tutto un vai al punto x e raggiungi il punto y, intervallato da dialoghi improvvisati e fasi shooting non proprio in forma smagliante, ma ci arriveremo.

Per quanto riguarda le location di Flashback 2, le stesse potrebbero anche regalare qualche scorcio interessante, con insegne al neon in stile cyberpunk e un sistema di illuminazione generale abbastanza apprezzabile. Questo però non basta quando la direzione artistica fa degli zampilli d’acqua un po’ da tutte le parti. Soprattutto quando entra in gioco la fluidità generale dell’esperienza, in primis nei movimenti di Conrad tra i vari scenari.

E proprio in riferimento alla fluidità che non ci siamo proprio: i movimenti di Conrad sembrano essere a rallentatore e frammentati, e lo si nota sin dalle prime battute di gioco. L’impressione che abbiamo avuto è quella di essere dei beta tester, delle persone addette a provare il tutto prima della release ufficiale.

Flashback 2 è un titolo poco rifinito, lagga in ogni frangente e non sarà difficile notare qualche PNG incastrarsi su un muro o addirittura ruotare intorno a una scala mobile della stazione ferroviaria.

La volontà nel costruire un gioco che restituisse le sensazioni provate 30 anni fa la si avverte, ma a conti fatti niente di quello che è stato immaginato ha dato i frutti sperati. E passiamo anche sulla scelta del 2.5D che, in un certo senso, rende l’ambientazione più immersiva e maggiormente esplorabile. Ma lo scopo? Conrad non potrà mai utilizzarla per dei vantaggi strategici, anzi, la maggior parte delle volte resterà bloccato sul ciglio di una strada durante una sparatoria. A questo punto vedremo comparire la scritta Game Over a schermo e, badate bene, ritorneremo allo stesso punto della morte con ancora gli agguerritissimi cattivoni pronti a farci la pelle per la seconda volta: era così complicato ripartire da un mirato checkpoint?

A questo punto non ci resta che illustrare il combat system. Conrad potrà puntare i vari nemici con un mirino tattico e sparare colpi per mandarli dritti al tappeto. Però, ci è capitato molto spesso di essere accerchiati e di perdere completamente di vista l’indicatore per poter sparare. Il risultato è semplice da prevedere: confusione a schermo, energia in diminuzione e il nostro eroe privo di sensi.

Per fortuna gli avversari saranno molto generosi ed elargiranno dei preziosissimi Medkit, studiati appositamente per curarci nei momenti più difficili. E come se si fosse messo in conto che ne avremo bisogno per tutta l’avventura in una quantità considerevole, un sistema che non premia le vere abilità del giocatore. Tuttavia, se saremo bravi, potremo attivare una barriera che non ci farà subire nessun danno, a patto di non azzerare completamente la sua durata.

Un’autentica occasione mancata!

Purtroppo, e non vorremo dirlo, Flashback 2 è stato sviluppato con poca cura ed è così pieno di bug che proprio non possiamo fare a meno di evidenziarli. Forse con qualche patch potranno essere sistemate alcune piccole cose, ma dubitiamo si possano fare miracoli su quello che è l’intero impianto ludico.

Per noi è doveroso constatare come questa sia stata un’occasione mancata, un vero e proprio scivolone che sfrutta malamente il nome di un classico senza tempo. La colonna sonora tuttavia non è malaccio e il doppiaggio risulta abbastanza interessante, anche se la qualità dei dialoghi lascia alquanto a desiderare.

Ad aggiungere un po’ di “brio” all’esplorazione nelle varie città ci pensa il minigioco in moto, ovvero una piccola sequenza di gameplay alle spalle del centauro su una superstrada anonima e priva di sostanza. Ci saremo aspettati cattivoni pronti a farci cadere, scontri a fuoco e, perché no, tanta adrenalina così come in un bel action movie anni ’80. Si tratta invece di una breve corsa assente di qualsiasi difficoltà in cui dovremo solo tenere premuto il tasto di accelerazione, una piccola aggiunta per rendere la formula un po’ “più fresca” e allungare quel brodo di un’esperienza che si attesta intorno alle 6 ore.

Conclusioni

Flashback 2, il sequel di quello che è stato un pilastro videoludico degli anni ’90, non è riuscito a fare breccia nei cuori di quegli appassionati che lo attendevano da oltre 30 anni. Probabilmente era quasi impossibile ripetere quel successo, soprattutto considerando il periodo storico e l’evoluzione che il medium ha avuto nel corso delle ultime decadi. Però nemmeno ci saremmo aspettati un lavoro frettoloso, estremamente “buggato” e con una storia per nulla intrigante.

Purtroppo siamo dinnanzi a un’autentica occasione mancata, a un puzzle in cui mancano diversi tasselli per presentarsi in tutta la sua bellezza. Molte volte, anche nell’industria cinematografica, sentiamo dire che i sequel potrebbero non essere all’altezza delle aspettative. E, in questo caso, forse, era meglio aspettare qualche anno in più e presentarsi con un videogioco che poteva lasciare il segno. Un vero peccato!

Flashback 2 è disponibile da GameStop.

Good

  • Flashback è tornato...

Bad

  • ... ma non era come ce lo aspettavamo
  • Storia priva di profondità e protagonisti anonimi
  • Impossibile quantificare tutti i bug riscontrati
  • Sistema di mira impreciso e a volte inefficace
  • Siamo sicuri che lo sviluppo sia stato completato?
3.5

Orribile

Da quando ha viaggiato nel tempo a bordo della Time Machine DeLorean DMC-12 la sua vita è cambiata radicalmente. Amante dei viaggi del tempo, predilige le console dai tempi del NES.

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