Eiyuden Chronicle Hundred Heroes – Recensione

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Un'avventura immensamente grande.

Eiyuden Chronicle Hundred Heroes – Recensione
Eiyuden Chronicle
Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:

I giochi di ruolo giapponesi sono tornati alla ribalta, negli ultimi anni, grazie a grandi titoli che hanno saputo riaccendere l’interesse nelle creazioni videoludiche del Sol Levante. Da pochi giorni è disponibile Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, una nuova ed epica odissea nel mondo dei giochi di ruolo giapponesi, un’avventura che ha come scopo quello di catturare l’essenza dell’era d’oro del genere con una profondità e una ricchezza di contenuti che proveranno a tenervi incollati allo schermo per ore interminabili.

Con decine e decine di personaggi unici e memorabili, questo JRPG in stile vecchia scuola offre una storia tipica dei canoni dei grandi prodotti degli anni ’90 che andrà sicuramente a solleticare il palato degli e delle appassionati e appassionate del genere. L’artefice di questa straordinaria esperienza è Yoshitaka Murayama, il leggendario game designer giapponese noto per aver dato vita alla celebre serie Suidoken. Nonostante sia tragicamente scomparso da poco, con Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, Murayama ha dimostrato ancora un’ultima volta la sua maestria nel creare mondi fantastici e personaggi indimenticabili. Prima di continuare, voglio ricordare una delle caratteristiche distintive di Murayama come game designer, ovvero la sua preferenza per i personaggi di supporto rispetto ai protagonisti principali delle storie che amava (e che creava). Grande appassionato di manga come Capitan Tsubasa (Holly & Benji in Italia) e Hokuto No Ken (Ken il Guerriero), Murayama amava seguire le storie corali di questi grandi personaggi. Questa filosofia si riflette chiaramente nel vasto cast di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, dove ogni personaggio è trattato con cura e attenzione, contribuendo in modo unico alla trama complessiva.

Eiyuden Chronicle Hundred Heroes

Il blend fra grafica 2D in sprite e 3D dà risultati magnifici

Questo approccio narrativo crea un’esperienza di gioco unica, in cui non c’è un singolo eroe solitario, ma piuttosto un gruppo di individui, ognuno con il proprio passato, le proprie motivazioni e i propri obiettivi. Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes si distingue per la sua narrazione corale, in cui ogni personaggio ha un ruolo da svolgere e contribuisce alla ricchezza e alla profondità del mondo di gioco. Sia che si tratti di esplorare antiche rovine, combattere nemici temibili o interagire con i vari abitanti del mondo di Eiyuden, ogni momento è permeato di significato e offrirà ai giocatori e alle giocatrici un’esperienza da ricordare. Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes va a distinguersi quasi immediatamente per la sua trama intricata e il suo vasto cast di personaggi, che cattureranno l’immaginazione dei giocatori e delle giocatrici fin dalle prime battute.

Murayama ha dimostrato ancora un’ultima volta la sua maestria

La storia si apre con il nostro protagonista apparente, Nowa, un giovane umano che si unisce alle forze speciali della guardia di Eltisweiss, una compagnia mercenaria al servizio di un impero. Sebbene l’incipit sembri seguire il classico percorso dell’eroe, presto si scopre che dietro le apparenze si nasconde molto di più. Ciò che inizia come una serie di semplici commissioni per i villaggi circostanti si trasforma rapidamente in qualcosa di più profondo e coinvolgente, con Nowa e la sua compagnia che vengono letteralmente trascinati in conflitti che andranno a sconvolgere violentemente le loro vite (ma non solo). Tuttavia, come vi avevo anticipato qualche riga sopra, Nowa non è l’unico protagonista della storia.

I duelli hanno un’importanza da non sottovalutare.

Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes si fa decisamente notare per la sua capacità di fondere le idee corali di Murayama con un cast enorme di personaggi, ognuno con la propria influenza sulla trama principale. La narrativa del gioco è magistralmente orchestrata, offrendo diverse prospettive e cambiando i personaggi giocabili in modo coerente ma soprattutto credibile. Ogni personaggio è sapientemente definito con tratti distintivi, motivazioni e personalità così netti e riconoscibili che anche nei momenti più complessi non vi sarà mai alcun dubbio o confusione narrativa nel giocatore o nella giocatrice. Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes non solo offre una trama avvincente, ma anche una vasta gamma di personaggi profondamente apprezzabili da giocatori e giocatrici, quel genere di scrittura che i lettori e le lettrici di manga apprezzano, insomma. Personaggi che sorprendono ed emozionano anche quando sembrano essere solo comprimari secondari o deuteragonisti.

Sebbene l’incipit sembri seguire il classico percorso dell’eroe, presto si scopre che dietro le apparenze si nasconde molto di più

Come avrete potuto capire, la trama di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes occupa indubbiamente un ruolo centrale in questa mia piccola recensione, ma non possiamo trascurare l’aspetto del gameplay, che rappresenta un elemento fondamentale dell’esperienza di gioco. Per chiunque sia familiare con la serie Suidoken, sarà evidente che Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è in tutto e per tutto l’erede spirituale di quel leggendario franchise, mantenendo intatte le sue caratteristiche distintive e ampliando ulteriormente il concetto di squadra e strategia. Nel gioco, avremo la possibilità di reclutare fino a sei personaggi nel nostro party, ognuno con abilità uniche e un proprio percorso di crescita. La varietà dei personaggi è sorprendente, con quasi 120 membri del cast da reclutare, ognuno con le proprie storie e abilità da offrire al gruppo. Inoltre, il sistema di potenziamento mediante le rune aggiunge un ulteriore livello di profondità strategica, consentendo ai giocatori di personalizzare ulteriormente le capacità dei loro party. Con così tante opzioni di personalizzazione a disposizione, le possibilità di mixare e abbinare il party sono praticamente infinite, offrendo una gamma incredibilmente ampia di strategie e approcci di gioco.

Un party ricco e variegato è la ricetta per la vittoria.

L’ultimo lavoro di Yoshitaka Murayama sicuramente spicca per la sua capacità di spingere i giocatori e le giocatrici a sperimentare una vasta gamma di combinazioni, incoraggiandoli a mettere insieme diverse abilità dei personaggi per ottenere risultati più efficaci. Questo approccio strategico sicuramente va ad incidere sul livello di profondità al gameplay, consentendo ai giocatori e alle giocatrici di scoprire nuovi modi per affrontare le sfide e superare gli ostacoli lungo il loro viaggio. Sebbene sia impossibile non notare le similitudini con Suidoken 2, è altrettanto impossibile che veterani e veterane del popolare JRPG non vengano colti e colte da un senso di deja vu. Comunque sia, Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes riesce comunque a distinguersi dalle sue radici grazie a una propria identità unica e originale.

Gran parte del suo fascino deriva dal ricco cast di personaggi, sicuramente scritti in maniera approfondita e convincente, oltre a una palese volontà del comparto narrativo di puntare molto sull’umorismo, il sorriso e la satira come strumenti per affrontare tematiche ben più serie, senza comunque sminuirne la magnitudo. Tuttavia, nonostante le sue molte qualità, il gioco si scontra purtroppo con alcune meccaniche datate che potrebbero risultare frustranti per i giocatori e le giocatrici meno abituati/e ai giochi del passato. È importante tenere presente questo aspetto, poiché influisce notevolmente sull’esperienza complessiva del gioco, come vedremo nel dettaglio.

La varietà dei personaggi è sorprendente, con quasi 120 membri del cast da reclutare

Parliamo subito dei problemi più evidenti, come la mappa del mondo, un elemento tipico dei JRPG vecchia scuola, che offre un’esperienza devo dire piuttosto desolante, essendo semivuota, ma tuttavia ricca di misteri. I dungeon, presenti in abbondanza lungo il percorso, si rivelano spesso più frequenti e ostici di quanto ci si possa aspettare, portando il giocatore e la giocatrice a dover affrontare sessioni di grinding e momenti di frustrazione. Tuttavia, il gioco riesce a mantenere vivo l’interesse offrendo come ricompensa avanzamenti nella trama principale, storie secondarie coinvolgenti e nuovi personaggi da incontrare lungo il cammino.

Le meccaniche di base building, ereditate da Suidoken, fanno ritorno in Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, questa volta arricchite dalla presenza di gilde per il centinaio di eroi ed eroine che il giocatore o la giocatrice andranno a reclutare nel corso dell’avventura. Questo aspetto, seppur intrigante, si rivela anche molto time-consuming, ma offre la soddisfazione di vedere i personaggi interagire, parlare e vivere sotto la protezione del nostro castello.

Pronti ad aprire questa porta?

Il combattimento a turni rappresenta un’altra caratteristica chiave del gioco, una reliquia del passato che viene sfruttata in modo efficace grazie al supporto di un’intelligenza artificiale ben equilibrata. È possibile programmare i comandi in modo strategico per liberarsi più facilmente dei nemici più deboli. Ricordate che è possibile creare un party adatto a diversi avversari semplicemente basandosi sulla varietà degli eroi e sulla personalizzazione delle rune dei personaggi. Mi hanno invece lasciato con l’amaro in bocca le boss fight, le quali sono sì visivamente impattanti e impegnative dal punto di vista dal gameplay, ma spesso sono davvero troppo, troppo lunghe. Inoltre, questi combattimenti hanno quasi sempre un elemento unico e interattivo, un gimmick che li rende sicuramente unici e coinvolgenti, ma l’eccessivo zelo per la boss fight lunga e difficile le fa sicuramente perdere buona parte del suo charme, trasformando anche gli scontri più concitati in grinding noiosi.

Il comparto audio di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes sicuramente rappresenta una piccola eccellenza, dato che offre musiche evocative e doppiaggi di altissimo livello. Le tracce musicali sono in grado di immergere completamente il giocatore nell’atmosfera del gioco, trasportandolo in un mondo ricco di avventure e misteri. I doppiaggi, in particolare, risultano davvero ben curati e contribuiscono a dare vita ai personaggi e alle loro emozioni.

Tuttavia, un consiglio importante per chi desidera vivere un’esperienza ancora più autentica è quello di optare per il doppiaggio originale giapponese. Questa scelta permette di mantenere intatta l’essenza del gioco, evitando eventuali cambiamenti o adattamenti presenti nella versione inglese. Sebbene non sia fluente in giapponese e non possa confermare personalmente eventuali ripercussioni sulla traduzione e localizzazione del gioco, è evidente che la community sia molto appassionata su questo argomento.

È importante sottolineare, tuttavia, che la localizzazione sembra rispettare fedelmente la trama originale del gioco. Durante la mia esperienza di gioco, non ho riscontrato discrepanze significative che potessero compromettere l’esperienza narrativa. Pertanto, anche coloro che optano per la versione in lingua inglese possono godere pienamente della ricchezza e della profondità della storia di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes.

Conclusioni

Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes si rivela un’esperienza straordinaria per gli/le amanti dei JRPG old-school. Con una trama coinvolgente, un vasto cast di personaggi ben definiti e un comparto audio di alta qualità, il gioco cattura l’essenza dei classici del genere, offrendo al contempo nuove e interessanti meccaniche di gioco.

Nonostante alcune sfide legate al grinding e all’adattamento alle meccaniche di gioco, l’esperienza complessiva risulta estremamente gratificante. Con una cura particolare per i dettagli e un’impeccabile comparto narrativo, Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è sicuramente uno dei JRPG più interessanti di questo inizio 2024, offrendo ore e ore di divertimento e avventura in un mondo ricco di emozioni e misteri. Un ottima esperienza Suidoken-like dal creatore stesso del franchise, che purtroppo ci ha lasciati troppo presto.

Good

  • Un'ottima esperienza in stile Suidoken
  • Comparto narrativo eccellente
  • Decine di personaggi ben scritti e interessanti
  • Buon sistema di gioco...

Bad

  • ...Che però alla lunga può tediare
  • Localizzazione non eccelsa
8

Imperdibile

Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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