Digital Soul #3

Digital Soul #3


The Hungry Horde

  • Sviluppatore: Nosebleed Interactive
  • Publisher: Sony
  • Piattaforma: PS Vita (Versione Testata)
  • Lingua: Testi in italiano

Il solito gioco sugli zombie? Non proprio: The Hungry Horde pone il giocatore nei panni dei mangia-cervello, o meglio, in una versione cubettosa e decisamente più simpatica degli stessi. La prima coppia dell’orda da noi guidata uscirà fuori da una tomba e si troverà in men che non si dica a scatenare il panico in città, terrorizzando i cittadini e costringendo polizia, SWAT ed esercito ad intervenire. C’è poi il fattore tempo a complicare le cose: una bomba atomica è pronta ad esplodere, e l’obiettivo sarà quello di sopravvivere andandola a spegnere entro lo scadere del timer, estendendo i secondi a disposizione superando determinati checkpoint e conquistando nuovi membri dell’affamatissima orda semplicemente toccando ogni umano rimasto in città.

Le forze dell’ordine, anch’esse da “convertire”, decimeranno l’orda a suon di proiettili, la cui unica difesa risiede in quattro speciali attacchi da “ricaricare” mangiando i cervelli colorati sparsi per i quartieri o nascosti all’interno di pacchi regalo (ma occhio alle bombe a sorpresa!), da quelli offensivi a quelli difensivi, incluso uno scatto in grado di salvare il non troppo ordinato gruppo all’ultimo secondo. Per ottimizzare i tempi, il giocatore potrà sfruttare le levette analogiche per dividere in due il gruppo e controllarne le parti in maniera indipendente, azione necessaria per superare alcune sezioni (ad esempio per attivare cancelli premendo in contemporanea due pulsanti, o per debilitare la testata nucleare, sorta di “boss” di fine livello) o semplicemente per sopravvivere, tenendo un gruppo a difesa dell’orda, e uno impegnato a smantellare barriere ed ostacoli.

Peccato che la fretta imposta dal team si riveli sin da subito asfissiante e frustrante, ad esempio all’inizio del secondo giorno, nel quale vi ritroverete con soli 10 secondi di tempo e decine di soldati pronti a massacrarvi. E la struttura labirintica e confusionaria dei livelli contribuirà soltanto a rendere ancor meno piacevole l’esperienza, portandovi a tralasciare qualsiasi collezionabile presente su schermo in favore di un rush perenne che nella maggior parte dei casi si concluderà con un Game Over. I minigiochi extra sparsi qua e là e totalmente fuori contesto, di contro, riescono paradossalmente ad essere più piacevoli del gioco stesso, ma non sono abbastanza per salvare la situazione disastrata di The Hungry Horde, che più che affamare, fa passare l’appetito.

L’idea in sé per sé non è male, ma la frustrazione che scaturisce sembra più frutto di imperizia, che di sofisticate decisioni di game design.

Voto: 5

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Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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