Dishonored – Hands On @ GamesCom

Dishonored – Hands On @ GamesCom

Provato nuovamente l’originale titolo targato Arkane Studios e Bethesda, pronto a stravolgere le vostre console e i vostri PC da questo Ottobre!

Dopo tanti video unicamente mostrati durante la GamesCom, che lasciano solo l’acquolina (e l’amaro) in bocca, ecco che arriva Bethesda che, senza compromessi né troppi giri parole, ti offre una comoda sedia, una Xbox 360, un pad, un foglio plastificato con su scritti i comandi (in inglese, fortunatamente) e un paio di cuffie: hai un’ora di tempo per uccidere Lady Boyle, scegli tu come fare. Meglio di qualche banale video dimostrativo, no?

“Mi perdoni, madame, ma l’oroscopo dice che devo sgozzarla.”

L’anteprima del nostro Diego “Neko” Conti, unita ai video di gameplay rilasciati, aveva già lasciato in me un’impressione estremamente positiva del titolo, del quale sto coltivando un hype spropositato da un po’ di tempo a questa parte: sarà per l’atmosfera e l’ambientazione originale (una sorta di mondo steampunk vittoriano), per il gameplay fuori dal comune, per le varie possibilità offerte, ma anche semplicemente per il binomio Arkane Studios / Bethesda, prima “nemici” e ora possenti alleati che hanno coltivato la mia passione per gli RPG sin dalla tenera età, l’attesa di provarlo era insopportabile.

Mai però quanto il lasso di tempo che ci separa dalla data di uscita, un’attesa ingigantita ulteriormente dalla prova in quel di Colonia. Come già detto in precedenza, la missione testata riguarda l’omicidio di Lady Boyle all’interno della sua sfarzosa villa, un pugno nello stomaco della povertà se paragonata agli squallidi dintorni perfettamente realizzati dal team, tra ponti, fogne e oscure stradine secondarie. In un’amosfera degna di Jack The Ripper, ci ritroveremo nei panni di Corvo Attano, ex- bodyguard del’Imperatrice e ora vile traditore, scaricato da un nostro compare in un fiumiciattolo reso ancor più torbido dalla opaca luce della luna, pronti a compiere la nostra missione ma ancora senza un’idea ben chiara in testa sul come svolgerla.

BOOM HEADSHOT!

La semplice pressione del tasto LB farà apparire la ruota dei poteri e delle armi (già sbloccati per lasciarli provare in occasione di questi test), dandoci carta bianca sul come impostare la nostra strategia. Prendo subito confidenza con gli intuitivi comandi, con i 2 grilletti corrispondenti alle mani del nostro crudele protagonista, il tasto A per salto e doppio salto e B per la modalità “stealth” (e per scivolare durante la corsa tramite levetta sinistra) e via, pronto a far passare un brutto quarto d’ora a tutto ciò che mi si pari davanti. Dai primi trailer mostrati, la cosa che mi incuriosiva di più era il potere della Possessione: potremo infatti prendere possesso di qualsiasi creatura/individuo presente sullo schermo (tranne alcune figure chiave o NPC in vista), quindi perché non provarlo immediatamente su uno dei pesci nei pressi della barca? Ecco quindi apparire, unitamente alle barre della Salute e del “Mana”, una barra riferita alla durata del potere utilizzato, permettendoci così di calcolare quasi esattamente il momento in cui svanirà l’effetto (evitando così di tornare alla nostra forma originale davanti un folto gruppo di nemici). La nostra visuale cambierà, distorta sia dall’acqua che dalla nuova condizione fisica/spirituale, ma in breve mi ritrovo all’interno delle fognature, piene di disgustosi ratti pronti a maciullarmi.

A metà strada sento però dentro di me di “truccare” l’esito della missione, opto quindi di tornare in superficie e improvvisare una tattica in base alle tipologie di nemico presenti. In breve però, capisco precisamente a cosa si riferiva lo sviluppatore che mi ha accolto nel booth dicendo “Hey, non scegliere livelli di difficoltà superiori a Normal, i nemici sono già troppo potenti”: un ingresso plateale quanto sprovveduto mi permette uno sguardo ravvicinato ad alcuni Tall Boy, guardie speciali dotate di trampoli e letali archi in grado di polverizzarci con pochi colpi ben assestati, o per meglio dire, “un apostrofo grigio tra le parole Game Over”. Più di un reload è infatti dovuto alla loro devastante potenza, ma una volta compresa la tattica da usare nei loro confronti (sfruttando la loro lentezza) saremo in grado di superarli indenni o, decisamente più difficile, ripagarli con la stessa moneta a suon di piombo e incantesimi. Esplorando la porzione di città di fronte i cancelli della Villa Boyle si hanno i primi contatti con le guardie comuni e con la splendida IA del titolo, così come i combattimenti: potremo scegliere di massacrarli a suon di varie tipologie di granate oppure con brutali pistole, mentre per chi preferisce approcci più “old school”, il pugnale nella mano destra sarà una scelta più che obbligatoria ma non sempre la più efficace.

Party Hard.

Se nella quasi totalità dei titoli provvisti di alternanza tra armi a lunga e breve distanza, l’attacco melee è praticamente infallibile, in Dishonored i nostri avversari cercheranno di schivare anche le pugnalate, con conseguenti mini-duelli in cui del sano button-smashing ci permetterà di guadagnare l’occasione per un nuovo attacco. Oltre alle armi più classiche potremo però, come detto, utilizzare anche dei poteri speciali, alcuni dei quali davvero devastanti ed utili, come il rallentamento del tempo oppure il teletrasporto, comodo per fuggire dai nemici o per guadagnare una posizione favorevole per attaccarli. Una volta sterminati, comunque, potremo depredare i cadaveri in cerca di oggetti (come le preziose pozioni per ripristinare salute e mana) e soprattutto nasconderli da occhi indiscreti, per evitare che le altre guardie nei paraggi vengano allertate dal nostro silenzioso ma letale passaggio.

Ecco il nostro regalo per Lady Boyle: un delizioso pugnale, ottimo per sezionare l’arrosto, tagliare lattine e massacrare i porci cospiratori.

Una volta scelto come oltrepassare i cancelli (informazioni che evito di scrivere per non “spoilerarvi” i punti focali della missione) ci ritroveremo nuovamente a scegliere come raggiungere la villa e le stanze in cui risiede il nostro obiettivo, facendoci largo tra nemici agguerriti (pronti a far suonare sirene da disattivare tramite specifici strumenti) e luoghi da esplorare e depredare, alla ricerca di utili informazioni, libri, lettere ma anche chiavi per poter aprire determinate porte, senza per questo precluderci nulla: sta a noi scegliere se controllare con cura ogni forziere o cassetto, magari scovando qualche indizio prezioso per raggiungere nella maniera più sicura possibile il nostro obiettivo. I dardi soporiferi saranno utilissimi contro numerosi gruppi di guardie, per avere la certezza di stenderli temporaneamente con un solo colpo ben assestato, comodi anche per garantirci una fuga silenziosa e per nulla rocambolesca una volta portato a segno il nostro compito.

Potremo anche rubacchiare oggetti agli innocenti ed impauriti NPC, i quali potranno darci persino utili informazioni nel caso dovessimo incutergli sufficiente terrore, dandoci indicazioni più chiare sulla posizione del nostro obiettivo, ma principalmente sarà nostra premura privarli di tutto il denaro in loro possesso: i “Coins” che troveremo praticamente ovunque serviranno per acquistare potenziamenti ed abilità presso il mercante Piero (ma purtroppo nella demo veniva solo menzionato il suo nome), mentre un altro elemento in grado di renderci più forti sono i Bone Charm, sorta di pietre speciali equipaggiabili in grado di potenziare i poteri sovrannaturali di Corvo, sparsi in luoghi segreti della mappa e scovabili unicamente grazie ad un cuore meccanico presente nel nostro inventario che produrrà suoni e vibrazioni nelle vicinanze di tali tesori.

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Primo Impatto!

L’enorme varietà di gameplay di Dishonored è veramente incredibile, tant’è che rimane la sensazione di aver provato un’infinitesima porzione di gioco, sufficiente comunque ad aspettarsi una nuova perla videoludica, forse una pietra miliare, il prossimo 12 Ottobre su Xbox 360, Ps3 e PC. L’innovativo “FPS” dalle tinte steampunk, pieno di armi brutali e incredibili poteri promette di immergerci in un torbido mondo pieno di congiure, intrighi e forte di una grafica grezza ma particolare, sorta di cel shading crudo ma d’impatto, garantendo un gameplay pieno di sfaccettature e pronto ad essere rigiocato in decine di modi diversi, dall’approccio più stealth alle più volgari dimostrazioni di potenza. Arkane, non deluderci!

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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