Tumble VR – Recensione

I puzzle non sono mai stati così immersivi

Tumble VR – Recensione
Tumble VR – Recensione
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Dovremmo essere tutti d’accordo dicendo che la line-up di lancio del PlayStation VR, al di là di qualche fisiologico passo falso, sia una delle migliori che la Sony abbia proposto da qui a qualche anno.

Grazie alle straordinarie innovazioni che la periferica della realtà virtuale ha portato nei nostri salotti, è possibile sfrecciare alla guida di costosi bolidi su 4 ruote, ingaggiare battaglie spericolate su mech pilotati in prima persona, impersonare il vigilante mascherato più “oscuro” di sempre e perché no, cercare di sopravvivere a letali montagne russe in salsa horror.

Tumble, spassoso puzzle-game sviluppato da Supermassive Games ed uscito già nel 2010 per PS3, si rifà il look e per l’occorrenza diventa totalmente compatibile con il casco VR di PlayStation.
Gioco semplice e molto intuitivo, Tumble VR riesce bene ad incastrare le proprie meccaniche (vecchie di ben 6 anni, ma incredibilmente attuali grazie all’utilizzo del medesimo Move) con la nuova frontiera della realtà virtuale ed il risultato è quanto mai apprezzabile, soprattutto dai neofiti della VR e da tutti i giocatori che nel bene o nel male soffrono la “motion sickness”.

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Il menù iniziale, avvolgente ma minimale, ci presenta un piccolo ma esplicativo tutorial (affidato ad un robot fluttuante) che ci permetterà di comprendere gli obiettivi di gioco e le sue funzionalità principali.

Le modalità di Tumble sono molte, e per completare una singola Zona, sarà necessario superare una serie di livelli molto diversi tra loro, sia per approccio che per difficoltà.

In Limbo ad esempio, dovremo mettere tutti gli oggetti disponibili sulla pedana di appoggio, evitando accuratamente di superare una certa altezza; in Ponteggio diventeremo architetti improvvisati, costruendo ponti tra differenti strutture, mentre in Torre l’unico obiettivo sarà quello di innalzare un pinnacolo quanto più alto possibile, in perfetto equilibrio. Ovviamente non tutti gli oggetti sono uguali, ma spaziano per forma, peso e materiale: un triangolo di vetro sarà molto pesante e con poco attrito, invece un cubo di spugna reggerà meglio sulle superfici lisce, ma sarà leggerissimo. Di conseguenza è facile immaginare come in Tumble VR la strategia e la precisione giochino un ruolo fondamentale ai fini della vittoria; soprattutto nei livelli più avanzati occorrerà tenacia, pazienza e un intuito degno di un ingegnere, senza però mai scadere nella frustrazione cronica.

La tecnologia Sony, pur non essendo attuale, dimostra soprattutto in questo frangente la sua assoluta utilità

È doveroso però sottolineare che il titolo non necessita del Move, ma il suo utilizzo è caldamente consigliato. Il pad PS4, pur garantendo una buona responsività ai comandi, finisce per essere molto, troppo scomodo, a causa della doppia impugnatura e dell’impossibilità di ruotare gli oggetti se non con le levette analogiche. Ai fini dell’immersività e dell’intuitività, la scelta ricade per forza sul Move, che in una sola mano risulta comodissimo, preciso ed estremamente versatile. La tecnologia Sony, pur non essendo attuale, dimostra soprattutto in questo frangente la sua assoluta utilità, la sua accuratezza e l’innata comodità; se non ha avuto successo prima, è più che probabile che il Move lo abbia ora, a sei anni dalla sua comparsa sul mercato.

Premendo il grilletto attiveremo un raggio trainante che preleverà l’oggetto puntato, in questo modo potremo avvicinarlo, osservarlo in tre dimensioni e ruotarlo secondo le nostre esigenze, per poi posarlo sulla pedana di appoggio. In caso di errore, la forma perduta sarà nuovamente disponibile in pochi secondi, a scapito però di una piccola penalità nel punteggio finale.

In ogni stage è possibile ottenere tre medaglie, oro, argento e bronzo, a seconda della rapidità di completamento e della precisione. Non sarà facile ottenerle tutte e con l’aggiunta di livelli segreti e forme geometriche inusuali, Tumble vi terrà compagnia per un bel po’.

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Rispetto alla prima versione, questo adattamento per la VR convince appieno. Il Tumble originale aveva ben più di un problema e in particolar modo l’utilizzo delle telecamere era sembrato approssimativo e confusionario.

Problema eliminato del tutto con l’avvento del visore Sony, grazie al quale possiamo osservare da vicino la nostra costruzione, ruotare rapidamente la pedana per avere una visuale inedita ed avvicinarci o allontanarci fisicamente a seconda delle esigenze. Non aspettatevi però l’effetto “WOW!” di Rez, RIGS o EVE: Valkyrie: nella produzione edita da SCEE, il giocatore è sempre fermo, e oltre ai movimenti volontari della vostra testa, non ci sarà altro modo per celebrare la realtà virtuale.

Simpatica la modalità multiplayer, in cui due giocatori si sfidano cercando di erigere una torre in comune, alternandosi nella costruzione dopo aver collocato tre pezzi singoli. Chi farà cadere un oggetto verrà punito nel punteggio finale, e vince ovviamente chi dei due ha ottenuto il risultato migliore. Forse da questo punto di vista sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa in più, ma il pacchetto finale che ne consegue è comunque sufficiente.

Non aspettatevi però l’effetto “WOW!” di titoli come Rez, RIGS o EVE: Valkyrie

Dal punto di vista meramente tecnico c’è poco o nulla da dire, in quanto Tumble VR non offre chissà quali spunti. L’arena di gioco è praticamente vuota, fatta eccezione per la pedana centrale, per il nostro tutor volante che ogni tanto ci sfreccia davanti al naso e per i pezzi disponibili all’utilizzo. Visivamente è gradevole, le forme sono colorate e già dalla prima occhiata è possibile distinguerne il materiale d’origine, mentre la replica virtuale del Move è accurata ed i movimenti sono fluidi e realistici, grazie anche ad un motore fisico convincente. Ma nulla in più di questo, e se cercate la meraviglia della realtà virtuale, avete senza dubbio sbagliato indirizzo.

Conclusioni

Tumble è un ottimo inizio per l’era della Virtual Reality. Al di fuori degli standard delle (molte) proposte per la nuova periferica, il puzzle-game di Supermassive è una piacevole sorpresa, una riscoperta di un titolo che a distanza di molti anni, può finalmente essere goduto al pieno delle proprie potenzialità.

Non ha grandi pretese e d’altronde il prezzo al pubblico parla da solo (9,99€), ma per gli amanti del genere e per tutti quelli che vogliono avvicinarsi al mondo VR senza violenti “scossoni”, Tumble può rappresentare la scelta più oculata.

Good

  • Immediato e divertente
  • Motion sickness del tutto assente
  • Sfide impegnative

Bad

  • Stile minimale
  • Il genere non è per tutti
  • L'impatto visivo non è dei migliori
8

Imperdibile

Amante dei tatuaggi e del buon vino, crede fermamente nella vita extraterrestre. Ha una passione viscerale per i videogames maturata nel tempo, che lo ha portato a scrivere per molte riviste italiane e siti web specializzati nel settore.

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