Trust Asto Gaming Soundbar – Recensione

Un suono per tutte le tasche

Trust Asto Gaming Soundbar – Recensione
Trust Asto - 01 - GameSoul

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La linea Trust Gaming copre pressoché ogni spettro dell’esperienza videoludica su PC e console, con un’offerta che spazia dai controller ai mouse, passando per tastiere, joystick e varie tipologie di impiantistica audio (qui trovate tutte le nostre recensioni dei prodotti Trust). Proprio di quest’ultima categoria vi parliamo quest’oggi, nello specifico, di una soluzione che rappresenta una via di mezzo tra la necessità di usufruire di musica, film e videogiochi dal proprio PC tramite un altoparlante, e l’impossibilità di occupare troppo spazio sulla propria postazione da gioco/studio/lavoro: stiamo parlando delle soundbar. Abbiamo messo mani (e orecchie) sulla GXT 618 Asto, un prodotto di fascia bassa, ma che proprio per via del suo prezzo contenuto (34,99 €), al netto di innegabili difetti comuni ai suoi concorrenti, sa farsi apprezzare e non poco scendendo a patti con certi compromessi.

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Inutile dire che una soundbar non potrà mai sostituire un impianto vero e proprio, sia esso un 5.1 o anche un semplice 2.1 (a meno che, chiaramente, non si tratti di un prodotto di fascia molto alta – e molto costosa): le mancano i bassi, le manca la “spinta”, le manca l’audio spaziale, che in-game, quando individuare la posizione di un nemico orientandosi col rumore dei suoi passi o dei suoi proiettili diventa fondamentale, non la rende l’opzione perfetta. Insomma, se è quel tipo di prodotto che state cercando, per il vostro PC ma non solo, forse vi conviene cercare altrove, magari qualcosa di simile alle GXT 638, già recensite su queste pagine. Il punto di forza di ogni soundbar è la sua praticità: nel caso della Asto, stiamo parlando di un prodotto leggero ma solido, curato nel design, con il nero imperante del corpo principale impreziosito da dettagli in grigio sia chiaro che scuro, e dalle dimensioni molto contenute, ovvero 47 cm di larghezza e 7,5 cm di altezza.

È studiata, insomma, per essere comodamente posizionata sotto il proprio monitor del PC, o in alternativa sotto il proprio televisore, diventando quindi un tutt’uno con l’ambiente circostante e con la fonte che deve amplificare, e solo lo stemma di Trust GXT al centro e il led azzurro della manopola del volume (che indica lo stato di accensione della soundbar), comunque assolutamente gradevoli alla vista, le impediscono di mimetizzarsi quasi totalmente. Indipendentemente da ciò, ci vorrà davvero pochissimo sia a trovarle un alloggio, grazie anche a dei piedini (di circa 1,5 cm) posti ai lati (pensati per non creare dislivelli con le basi dei monitor, ed eventualmente per far passare i cavi di tastiera e mouse), sia a farla funzionare: è infatti sufficiente collegarla ad una qualsiasi porta USB, utilizzata come sola fonte di energia – non necessita di alcuna spina –, e all’uscita (per jack da 3,5mm) del device con cui la si intende utilizzare, sia esso il PC (dove è possibile connettere anche il jack per il microfono) o il proprio smartphone, per una riproduzione al volo dei propri brani preferiti.

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Sulla facciata principale, proprio sotto la manopola, ci sono due ingressi, uno per le cuffie e uno per il microfono, così da utilizzare la sound bar come “console” principale, senza la necessità di doversi alzare e collegare, quando necessario, le proprie periferiche negli ingressi presenti sul retro del proprio PC, o del televisore. Nella confezione è inoltre presente un adattatore con due pin (rosso e bianco) per connetterla proprio al televisore, o anche a dei lettori DVD/Blu-Ray esterni. Ma veniamo alle performance: come si comporta la GXT 618 Asto? Qui, come spesso accade con soundbar ad un prezzo così contenuto, iniziano a sentirsi le note dolenti. Partiamo dal presupposto che, salvo spendere cifre elevate, acquistando una soundbar si guadagna in praticità e comodità, scendendo però a compromessi non indifferenti: per quanto il suono risulti pulito, e la potenza (6W RMS, 12W peak power), complice la distanza ravvicinata, sia discreta e accettabile (ma non aspettatevi che vi “spettini” usandolo come unico impianto audio per un lettore CD o un giradischi, ad esempio), mancano del tutto i bassi, e alzando di molto il volume, il suono diventa leggermente metallico. Andrà benissimo per ascoltare musica, per riprodurre i vostri film preferiti, e sarà anche una fida compagna in partita tra un videogioco e l’altro, ma se ciò che state cercando è l’atmosfera che solo dei bassi profondi sanno regalare, o l’impatto devastante, la “botta” che questi portano con sé sia nella riproduzione di un brano che nel vivo di uno scontro a fuoco in questo o quel gioco, vi conviene guardare (e ascoltare) altrove.

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Conclusioni

La GXT 618 Asto è indubbiamente un buon prodotto ad un prezzo molto contenuto, perfetto per chi non ha troppe pretese dal punto di vista della qualità sonora, e che preferisce avere una postazione più snella e pulita, senza casse, e subwoofer tra i piedi. L’assenza di quest’ultimo (che è comunque collegabile, nel caso in cui ne possediate uno, rinunciando a parte di quella praticità), però, si sente eccome nelle prestazioni: mancano del tutto i bassi, e con essi, l’atmosfera e la “spinta” ne risentono e non poco. E in-game, pur presentando più speaker, non riesce a trasmettere correttamente la direzione precisa del suono, sacrificando così non solo l’immedesimazione, ma anche, nel caso dei titoli multiplayer, le performance. Come pura e semplice fonte di ascolto di giochi, musica e film, da posizionare sotto il proprio monitor, in compenso, va più che bene, e fa la sua bella figura anche dal punto di vista puramente estetico.

Good

  • Pratica e comoda
  • Bel design
  • Ottimo rapporto qualità/prezzo
  • Buon sound...

Bad

  • ... ma privo di bassi
  • Le mancano la "spinta" e l'audio spaziale
6.5

Discreto

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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