Star Ocean The Second Story R – Recensione

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Il remake del classico di tri-Ace.

Star Ocean The Second Story R – Recensione
Star Ocean The Second Story R – Recensione
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Star Ocean The Second Story R si rifà il trucco dopo circa 25 anni, aggiunge una consonante al titolo (R) e ripropone un grande classico in una formula tanto usata negli ultimi anni, ovvero quella del remake. Una formula che effettivamente non ci dispiace, a patto sia utilizzata per (ri)proporre qualcosa di fresco, immediato e che trasmetta le stesse “vibrazioni” vissute alla fine degli anni ’90.

Chi ha buona memoria, soprattutto se fan del franchise, sicuramente ricorderà che The Second Story ha già goduto di un remake sulla gloriosa PlayStation Portable (PSP), vantando una maggior quantità di dialoghi (in inglese), personaggi extra e filmati di intermezzo in puro stile anime. La domanda ci è sorta spontanea: si sentiva la necessità di un altro remake? A nostro avviso sì, a patto di non snaturare la formula originale e altresì migliorarla con alcune interessanti aggiunte, come in questo caso.

E per restare fedelissimo, gli sviluppatori hanno optato per l’inusuale scelta del 2.5D, con personaggi 2D in pixel art (così come li ricordavamo) e scenari squisitamente ricostruiti in 3D. Potremo definire Star Ocean The Second Story R come un’autentica edizione definitiva indirizzata ai fan storici e alle nuove leve che si addentrano in questo “universo”.

La storia di The Second Story R è ambientata esattamente 20 anni dopo la conclusione del primissimo Star Ocean. Il giovanissimo Claude, ufficiale della Federazione e figlio del leggendario Ronyx J. Kenny, è stato inviato in ricognizione sul pianeta Milocinia. Ma qualcosa va storto e, in una sfortunata circostanza, sarà teletrasportato su uno sperduto pianeta di nome Expel.

Dopo un brusco disorientamento spaziale, Claude C. Kenny (nome che potremo anche cambiare a nostro piacimento) si ritrova dinnanzi a una ragazza che ha assolutamente bisogno di aiuto. Senza nemmeno riflettere su quello che gli è accaduto, il nostro eroe si lancia al soccorso dimostrando la sua vera stoffa. Da questo momento in poi inizia il viaggio di Claude e Rena, due giovani che hanno unito i loro destini al fine di salvare il popolo di Expel così come si narra in un’antichissima profezia.

La storia di Star Ocean The Second Story R non cambia rispetto al passato. Il lavoro in questo remake è stato quello di riammodernamento, un po’ come se gli sviluppatori volessero ricostruire i ricordi che avevamo del titolo originale senza modificarne la natura stessa. Tuttavia sono stati inseriti dialoghi aggiuntivi e nuove relazioni interpersonali che ci permetteranno di scrutare più in profondità il carattere e le emozioni dei protagonisti di questa intrigantissima fiaba fantascientifica.

Un’autentica edizione definitiva indirizzata ai fan storici e alle nuove leve

Al primo avvio il gioco ci chiede quale itinerario vogliamo seguire, mettendoci dinnanzi a un’opzione: vuoi iniziare l’avventura con Claude o Rena? Una scelta non sempre facile a primo acchito, in cui ci vuole un po’ di sano istinto o semplicemente del gusto personale. In ogni caso, qualsiasi sia la nostra decisione, a un certo punto della storia potremo utilizzarli entrambi.

Il punto di forza di Star Ocean The Second Story R risiede proprio nei due percorsi che ne allungano oltre modo la longevità. Una volta terminata una precisa “route”, potremo rivivere l’esperienza da una prospettiva diversa e optare per nuove scelte “karmiche”. Infatti, così come nel titolo della primissima PlayStation, in the Second Story le interazioni tra i personaggi determinano il proseguire della storia e automaticamente influenzeranno il finale del gioco.

Questo è possibile grazie alle “Azioni Private” attivabili all’arrivo in una nuova città. Si tratta sostanzialmente di sessioni di dialogo aggiuntive che ci permetteranno di scoprire lati inaspettati dei nostri compagni e migliorare l’affinità. A seconda delle AP svolte, i livelli di amicizia tra i personaggi potrebbero cambiare in base alle risposte: e questo rende tutto ancora più interessante.

The Second Story R già ai tempi era considerato un J-RPG che metteva tanta carne al fuoco lato meccaniche che, almeno in prima battuta, erano abbastanza complesse da assimilare. Il combattimento avveniva come un classico Action RPG all’occidentale, tenendo tuttavia in considerazione molteplici elementi puri del gioco di ruolo giapponese.

Pur non cambiando radicalmente, in questo innovativo remake il team che scende sul campo di battaglia è composto da un massimo di quattro personaggi, che potremo switchare a nostro piacimento. Per iniziare uno scontro bisognerà entrare in collisione con un’entità a forma di nuvola di diverso colore che ne indicherà il livello di forza: bisogna stare lontani dai rossi, altrimenti potremo vedere i sorci verdi.

Partito lo scontro, potremo spostare liberamente il nostro personaggio ed eseguire gli attacchi che riterremo più opportuni. Claude, ad esempio, risulta più abile negli attacchi corpo a corpo mentre Lena può utilizzare magia dalla distanza, anche se il nostro consiglio è usarla come healer. I nostri alleati saranno animati dalla CPU, che riceverà le nostre istruzioni in merito alla strategia da adottare: si può optare per un tutto per tutto, per un combattimento bilanciato o chiedere a un alleato di curarci nel momento giusto.

La strategia gioca un ruolo fondamentale nella buona riuscita degli scontri: sottovalutare questo aspetto ci porterà a una facile disfatta qualora giocassimo alla difficoltà “Universo” (la più difficile del gioco). Per farvi un esempio, si potrebbe mandare in avanscoperta Claude come Tank per distruggere completamente lo scudo del cattivone e utilizzare i support per scagliare incantesimi dalla distanza o per attacchi alle spalle: poco onore ma efficienza massima.

E a proposito di support, in Star Ocean The Second Story R potremo evocare personaggi che non fanno parte del gruppo di battaglia affinché ci diano man forte nel combattimento. Richiamarli durante gli attacchi potrà far aumentare la lunghezza delle combo o darci energia aggiuntiva in casi di estrema necessità. Bisogna tuttavia fare attenzione: l’indicatore per evocarli si riempie nel tempo e non potremo utilizzare gli alleati in continuazione, quindi bisogna valutare bene ogni situazione. Proseguendo l’avventura faremo la conoscenza di nuovi compagni con abilità uniche che potrebbero farci rivedere tutta la strategia.

Tra le nuove implementazioni al combat system potremo servirci del break: se riusciremo a eseguire al momento giusto una schivata ben calibrata, partirà un vistoso effetto a fulmine che ci farà proiettare alle spalle nemico per scagliare un danno maggiore. Quando i nemici hanno attivo uno Shield Value, con questa funzione bloccheremo all’istante anche i loro movimenti.

Il sistema di combattimento è stratificato e strategico

Come avrete capito, l’aspetto ruolistico/strategico è ben radicato in The Second Story R e il setting pre-battaglia è fondamentale per il prosieguo dell’avventura. Fondamentale è la posizione della formazione sul campo di battaglia, un po’ come un vero e proprio strategico, per ottenere svariati effetti bonus in battaglia. Bonus che verranno implementati dalle sfere rilasciate dagli avversari che accresceranno momentaneamente le skill, come l’aumento dell’attacco del 25%. Ma attenzione, se effettueremo una schivata sbagliata o verremo attaccati alle spalle prima dell’inizio del combattimento, l’indicatore scenderà a zero.

Interessante è l’acquisizione dei talenti, delle vere e proprie abilità speciali per la creazione di oggetti curativi, equipaggiamenti e altri utili beni. Ogni talento può essere acquisito o migliorato tramite l’utilizzo dei punti abilità: maggiore è il livello e superiori saranno le nostre creazioni. Potremo dunque imparare a cucinare, a comporre musica, realizzare dipinti e acquisire diverse abilità speciali come la biologia.

Il sistema concepito originariamente da tri-Ace, e riadattato in modo eccellente in questo remake, potrebbe però a tratti mandare in confusione i giocatori a causa di una difficoltà di apprendimento non proprio immediata. Bisogna altresì affermare che, a differenza dell’originale, il ritmo di questo remake è ottimo. A parte del frustrante grinding in alcune sessioni per recuperare l’equipaggiamento migliore, si arriva ai titoli di coda molto più velocemente rispetto al passato.

Il mondo di gioco di Star Ocean The Second Story R è stato completamente ricostruito: scenari incantevoli in tre dimensioni e personaggi realizzati con una pixel art davvero lodevole. Nella nostra prova su Nintendo Switch abbiamo tuttavia notato dei piccoli problemi di caricamento delle texture, ma niente che ne comprometta la qualità generale. Inoltre, il passaggio tra il mondo di gioco e le battaglie non è immediatissimo, ma questo è inevitabile data la natura del titolo e la volontà di preservarne l’essenza di 25 anni fa.

Durante l’esplorazione potremo pescare, aprire forzieri, parlare con i comuni cittadini e risolvere dei piccolissimi grattacapi degli abitanti delle varie città. Il sistema Dual Protagonist poi è davvero una gioia per tutti gli amanti dei giochi di ruolo giapponesi che vogliono effettuare più di una “run” con scelte sempre diverse.

Nonostante il sublime lavoro svolto dietro questo remake, con delle colonne sonore riarrangiate per l’occasione, la formula sente un pochino il peso degli anni anche se qualcuno direbbe il contrario. Purtroppo i tempi cambiano e non siamo così sicuri che le nuove generazioni riescano ad apprezzare un sistema che si ispira completamente agli anni d’oro del GdR, ovvero gli anni ’90.

Apprezzatissimo infine il lavoro di doppiaggio di ogni singolo dialogo che rende le vicende più interattive e avvincenti, sia in inglese che in giapponese (con sottotitoli in italiano).

Conclusioni

A distanza di 25 anni, Star Ocean The Second Story R aggiorna completamente i motori della sua navicella per decollare verso le console più attuali e consegnare nelle mani dei giocatori uno dei capitoli più amati dagli appassionati.

Si tratta di un vero e proprio remake che altresì non vuole dimenticare le sue origini: i personaggi sono stati realizzati in una deliziosa pixel art 2D e inseriti in scenari mozzafiato a tre dimensioni. Nel corso della nostra esperienza, ci siamo ritrovati a fare un viaggio nei ricordi, ma con una visione tutta nuova del mondo di gioco.

Star Ocean The Second Story R è un JRPG che mette in tavola tante prelibatezze, da una storia che appassionerà nella sua interezza fino a un sistema di combattimento stratificato e strategico. Nonostante sia tutto così immediato e piacevole da giocare, alcuni giocatori potrebbero avvertire qualche momento di frustrazione a causa della mole di contenuti da considerare prima di scendere in battaglia.

Questa edizione, che definiremmo come definitiva, nonostante sia stata limata e resa più in linea con le generazioni attuali, presenta quelle meccaniche di fine anni ’90 che non tutti gli amanti degli JRPG moderni riusciranno ad apprezzare appieno.

Nonostante tutto, ci ritroveremo tra le mani un titolo imperdibile, indirizzato in primis agli amanti storici del brand ma anche a coloro che non disdegnano i racconti di fantascienza con personaggi ben caratterizzati.

Star Ocean The Second Story R è disponibile da GameStop.

Good

  • Il ritorno di un classico ora rimodernato
  • La scelta della Pixel Art in scenari 3D è azzeccata
  • I nuovi dialoghi hanno reso le vicende ancora più interessanti
  • Sistema di combattimento stratificato e strategico al punto giusto...

Bad

  • ... che potrebbe tuttavia generare qualche piccola frustrazione.
  • La curva di difficoltà potrebbe risultare piuttosto ripida
7.8

Niente male

Da quando ha viaggiato nel tempo a bordo della Time Machine DeLorean DMC-12 la sua vita è cambiata radicalmente. Amante dei viaggi del tempo, predilige le console dai tempi del NES.

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