Shigeru Miyamoto immagina una Nintendo senza di lui: funzionerebbe?

Le migliori idee nascono nella vasca da bagno

Shigeru Miyamoto

jQuando si pensa a Nintendo, si pensa inevitabilmente all’uomo che ha dato i natali ad alcune dei franchise più importanti della casa giapponese: Shigeru Miyamoto. Che si tratti di Super Mario (scopri il suo mondo con questo link), Donkey Kong o Zelda, la storia del successo del NES e dei suoi successori passa dalla sua mente.

Anche oggi sono tanti i progetti in cui è coinvolto in prima persona, a cominciare dai parchi a tema Super Nintendo World passando per la collaborazione con Illumination nella realizzazione di Super Mario Bros. Il Film. E ovviamente c’è anche il suo ultimo videogioco, Pikmin 4, in arrivo a luglio e già prenotabile con questo link.

Avendo ormai raggiunto la ragguardevole età (nel mondo dello sviluppo dei videogiochi, ovviamente) di 70 anni, è normale che sia lui che Nintendo possano trovarsi a pensare al momento in cui dovrà avvenire il definitivo passaggio di consegne con le nuove generazioni. Riuscite a immaginare una Nintendo senza il maestro? Probabilmente è più semplice di quanto potessimo pensare.

Durante una recente intervista a cura di NPR la domanda è venuta fuori e la risposta è davvero interessante:

Sapete, credo davvero che Nintendo non cambierà. Probabilmente rimarrà la stessa. Ci sono persone nel team esecutivo, creativi nella compagnia e persone che lavorano a Mario, tutti che hanno ben chiaro il senso di cosa significhi essere Nintendo.

Shigeru Miyamoto ha una lunga carriera in azienda, il cui inizio risale al 1977, e successo dopo successo è arrivato a diventare la figura di riferimento per i team di sviluppo, assumendo il ruolo di supervisore capo fino al 2015, quando ha poi ceduto il passo per dedicarsi a un ruolo di consulenza creativa – cosa che gli ha permesso di dedicarsi agli importanti progetti esterni al videogioco.

Il leggendario maestro ha inoltre una visione molto particolare della casa di Kyoto e sul modo in cui venga espresso il confronto delle idee:

Non è che ci siano tante differenti opinioni su cui discutere. Tutti hanno ben presente, come una sorta di consapevolezza condivisa, cosa voglia dire essere Nintendo. Quindi ad ogni nuova idea il pensiero è che, ok, è una nuova idea, ma è un’idea che racchiude l’essenza di Nintendo o no? Condividiamo questa visione in modo quasi spaventoso, quindi credo che Nintendo non cambierà.

Miyamoto continua confermando che ama il suo ambiente di lavoro perché gli permette di lavorare a tante cose differenti. E se dovesse immaginare in quale mondo Nintendo vorrebbe vivere dopo la sua morte, gli andrebbe bene qualsiasi luogo in cui possa cambiare costantemente ciò a cui si dedica, possa essere una scrivania o una vasca da bagno. Uno stakanovista anche nell’aldilà.

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